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Jannik, Nole e Iga: quando vincere è una questione di… Millisecond

Intervista al prof. Buzzelli, creatore dell'app Millisecond che allena le capacità di attenzione e di reazione motoria, utilizzata anche da Djokovic, Sinner, Swiatek, e campioni della scherma. Efficace anche contro il declino cognitivo negli anziani e il deficit di attenzione nei bambini

Last updated: 05/04/2024 19:56
By Ilvio Vidovich Published 05/04/2024
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8 Min Read
foto RDO/MarataMagniImages

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A fine gennaio, subito dopo la semifinale tra Djokovic e Sinner dell’Australian Open, vinta dal giovane fenomeno di Sesto Pusteria, sui social erano comparsi diversi post che vedevano entrambi i tennisti impegnati ad allenarsi di fronte a uno smartphone, che a intervalli di tempi regolari proiettava sullo schermo figure geometriche di colore diverso. E a seconda della figura che compariva, Jannik e Nole effettuavano un gesto tecnico o un movimento diverso. Come accade per tutto ciò che circola sul web, si scoprì rapidamente che si trattava dell’app Millisecond, il nuovo nome della app SensoBuzz, ovvero la versione per smartphone dello strumento SensoBuzz, già nota ai lettori di Ubitennis.

Djokovic e Sinner impegnati in un allenamento a Melbourne con Millisecond (fonte: Facebook)

Perché a idearla è stato il prof. Salvatore Buzzelli, noto preparatore atletico – in campo tennistico ha lavorato con Camporese, Narducci e Garbin – ma soprattutto ricercatore e metodologo dell’allenamento e della preparazione atletica. Su Ubitennis avevamo infatti pubblicato le recensioni di due dei suoi libri  “Tennis – La nuova scienza della preparazione fisica” e “Manuale fondamentale di preparazione fisica per il tennis”,in cui si parlava di SensoBuzz, e avevamo anche segnalato che la “ITF Coaching & Sport Science Review”, la rivista della Federazione Internazionale che di occupa di tennis coaching e di scienza dello sport, aveva pubblicato l’articolo accademico di Buzzelli sul suo innovativo metodo di valutazione della resistenza organica specifica di un tennista, il “Sigma Test”. Spinto dalla sua innata curiosità e dalla continua ricerca di modi per migliorare i metodi di allenamento, Buzzelli (che ha collaborato con nomi come Kenneth Cooper e Carmelo Bosco), nel corso della sua carriera ha inventato, elaborato e costruito diversi strumenti di supporto all’allenamento.

Tra questi il più famoso è appunto Millisecond, ovvero SensoBuzz (nato nel 2007 come SensoTouch e poi ridenominato nel 2012 in considerazione dell’evoluzione tecnica e tecnologica), uno strumento ideato per la valutazione funzionale e l’allenamento sportivo e dedicato all’analisi e allo sviluppo di alcune capacità coordinative e sensomotorie. Millisecond pone particolare attenzione alle capacità attentive attraverso l’emissione di segnali acustici e visivi per stimolare le capacità di attenzione e di reazione motoria durante l’allenamento. Abbiamo perciò contattato il prof. Buzzelli per farci raccontare qualcosa in più sul Millisecond e su chi utilizza questo strumento.

Salvatore Buzzelli con la sua app Millisecond
(fonte: millisecondtrainingclub.com)

Salvatore, immagino sapessi tu già che Djokovic e Sinner usano Millisecond, dato che lavorano con dei preparatori che tu conosci benissimo: rispettivamente Marco Panichi e Umberto Ferrara.

“Sì, certo. Marco Panichi è un amico e usava SensoBuzz già prima di collaborare con Djokovic e anche Umberto Ferrara, che è qui delle mie zone (Bologna ndr), so che la utilizzava già quando collaborava con Cecchinato”.

Sai anche di altri top player che usano la app?
“Beh, la usa sicuramente Iga Swiatek, me lo ha segnalato il suo preparatore Macej Rysczuk. Tra i top player italiani, la usa Sonego che lavora con Davide Cassinello, con cui ci conosciamo da tempo, e Musetti, che collabora con Damiano Fiorucci. So che nel mondo nel tennis professionistico ce l’hanno in tanti, ma viene usata dagli atleti di alto livello soprattutto nella scherma. Ad esempio dai campioni del mondo in carica di fioretto individuale Alice Volpi e Tommaso Marini: entrambi ci lavorano da tempo, la loro preparatrice atletica Annalisa Coltorti usava Sensobuzz già nel 2016. Si può dire che sono ormai degli affezionati…“

Millisecond però non è utile solo per gli sportivi professionisti, ma anche per gli amatori. Ed ha anche la sua efficacia in altri, importanti, ambiti.

“Assolutamente sì, oltre agli sportivi di alto livello la usano anche gli sportivi amatoriali. Faccio un inciso tornando all’utilizzo da parte dei grandi campioni: sono consapevoli che hanno bisogno di lavorare sull’attenzione e sui tempi di reazione perché saranno quelli che faranno la differenza in gara, in partita. E se la utilizzano è perché sicuramente hanno visto che funziona… Il problema è farla conoscere e diffondere nel mondo sportivo: non è facile, anche perché non ho una società, non ho persone che mi aiutano a sponsorizzarla. La mia è stata un’idea che è stata accolta con interesse, data la sua efficacia, dai preparatori fisici e si è diffusa molto grazie al passaparola. Ma capisci bene che se ci fosse stata un sostegno importante da parte di chi si occupa della formazione e della diffusione di questi strumenti e di queste metodologie, probabilmente la app verrebbe utilizzata maggiormente e molti più sportivi – a tutti i livelli – ne trarrebbero beneficio. E sì, Millisecond non viene usata solo in ambito sportivo: ultimamente sto collaborando con dei neuropsicologi in quanto si sta dimostrando efficace nel combattere il decadimento cognitivo negli anziani. Inoltre alcuni neuropsichiatri infantili stanno riscontrando la sua utilità anche come terapia di supporto con i bambini affetti da ADHD, il disturbo da deficit di attenzione e iperattività”.

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L’uso del tappetino ReactiveMat associato a Millisecond (fonte: reactivemat.com)

Curiosità: perché il cambio del nome in Millisecond?

“OItre al fatto che la nuova app Millisecond ampia le funzionalità della precedente SensoBuzz, la scelta è stata quella di dare un nome più comprensibile a livello internazionale. Obiettivamente SenzoBuzz, che fa riferimento al mio cognome, aveva una valenza in Italia dove mi conoscono nell’ambito delle preparazione fisica. Abbiamo perciò deciso di ridenominarla utilizzando un riferimento molto “evocativo” per chi fa sport: a livello di reattività, in gara, un millisecondo può fare la differenza tra vincere o perdere“.

Salvatore, dicevamo all’inizio che nel corso degli anni hai inventato, elaborato, costruito e perfezionato diversi strumenti di supporto all’allenamento. Su Ubitennis, ad esempio, avevamo raccontato di come era nata l’idea di TR Buzz, lo strumento per lo sviluppo della forza funzionale. Stai lavorando su qualche nuovo strumento in questo momento oppure stai perfezionando e lavorando sulla diffusione di quelli già realizzati?

“Il più recente è il ReactiveMat, un tappetino innovativo che ho progettato per essere utilizzato in combinazione con l’app Millisecond, ma funziona anche con la app SensoBuzz per chi ce l’ha già. Il tappetino è uno strumento molto interessante in particolare per i bambini e gli anziani, in sostituzione dei classici paletti da allenamento per creare le stazioni di lavoro. Sul ReactiveMat sono stampati tutti i vari target della app, da toccare con le mani e/o coi piedi per lavorare sulla reattività. In precedenza avevo realizzato un altro strumento molto interessante che ho chiamato macchina plioinerziale. Assomiglia alle macchine isoinerziali, ma mentre queste ultime, come suggerisce il nome, esprimono la stessa inerzia durante l’intero movimento, sia in fase eccentrica che concentrica, la mia invece crea aumenti di inerzia e quindi crea una forza eccentrica finalizzata a sviluppare in maniera maggiore la forza del muscolo”.


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TAGGED:Iga Swiatekjannik sinnerNovak DjokovicSalvatore Buzzelli
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