ATP Monaco di Baviera: cade Zverev contro Garin, vincono Rune e Fritz - Pagina 2 di 2

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ATP Monaco di Baviera: cade Zverev contro Garin, vincono Rune e Fritz

Tra freddo, vento e pioggia, Alexander Zverev continua a non ritrovare il feeling con il torneo e si arrende a Cristian Garin. Fritz batte Draper al tie-break del terzo. Rune fa il minimo contro Huesler, Struff fermato dal buio contro Auger-Aliassime

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Holger Rune - Monaco 2024 (foto BMW Open/Gettyimages)
 

[3] T. Fritz b. J. Draper 4-6 6-3 7-6(1) (di Francesco De Salvin)

Dopo la bella e convincente vittoria ottenuta all’esordio contro il qualificato Alejandro Moro Cañas, lo statunitense Taylor Fritz – seed numero tre del torneo tedesco ed attuale n. 15 del mondo – si è ripetuto nuovamente contro il tennista inglese, classe ‘2001, Jack Draper (n. 46). Non senza una certa fatica, in verità.

Primo Set: Taylor Fritz soccombe sotto i colpi ben assestati di un ottimo Draper 

Già. Perché i primi due game dell’incontro valevole per i Quarti di Finale dell’ATP 250 di Monaco di Baviera sono stati decisamente ad appannaggio dell’atleta britannico, entrato in campo con un atteggiamento piuttosto combattivo e sciorinando una solidità mentale davvero invidiabile (time violation a parte). Quello di Draper, del resto, rappresenta uno dei nomi più interessanti del circuito maschile. Poco da dire. E così, dopo un terzo gioco in cui Fritz è riuscito a risalire la china grazie all’affidabilità del proprio servizio (cinque ace a zero nel corso dei primi quattro game), nel quarto è stato sempre il caro vecchio Jack ad avere la meglio, prendendo il largo sul rivale californiano. Quinto gioco del primo parziale oltremodo combattuto, nonché decisivo per le dinamiche del primo set. Sì, perché dopo aver annullato ben quattro palle-break all’avversario, Fritz è riuscito a portarsi sul 2-3 ed a trovare una sorta di chiave di volta per provare a riequilibrare le sorti di un match che, altrimenti, avrebbe preso una piega dannatamente in salita. Si è trattato, però, di un mero fuoco di paglia. Altroché. Draper, infatti, a suon di colpi ben assestati e di un ottimo gioco sttorete, è riuscito a riportare l’inerzia del match dalla sua parte e ad imporsi 6-4 alla fine del primo set.  

Secondo Set: crollo Draper, Fritz si rialza 

Comincia decisamente meglio il secondo parziale per Taylor Fritz, che riesce a portarsi in vantaggio di un game sfruttando il turno di servizio a proprio favore. Il gioco dell’americano inizia a diventare più solido ed il suo dritto si trasforma in una sorta di sentenza, concedendo ben poco al rivale britannico e portandosi in vantaggio per quattro game a uno. Si tratta, in pratica, di un altro giocatore. O, almeno, rispetto a quello visto all’opera nel primo set. Ciò detto, Draper non si dà certo per vinto e nel sesto gioco prova a cambiare marcia, sfruttando al meglio il proprio turno di servizio (con tanto di ace). Epperò, nonostante gli innumerevoli sforzi profusi dal tennista nativo di Sutton, Fritz riesce a portare a casa – piuttosto agevolmente – un secondo set che lo ha visto indossare i panni di un protagonista maledettamente più credibile rispetto ad inizio match, regalando a sé stesso ed al pubblico accorso sulle tribune del Campo principale di Monaco, il terzo e decisivo set. 6-3 il punteggio finale.  

Terzo Set:  l’equilibrio regna sovrano ed alla fine il tie-break è l’epilogo più giusto

L’ultimo set inizia così come si era concluso il secondo parziale. Ovvero, con Jack Draper alquanto efficiente al servizio e con un Taylor Fritz poco incisivo in risposta (a dire il vero, quasi una costante durante la gara in questione). Tuttavia, nei primi quattro giochi, è l’equilibrio a regnare sovrano, anche se al netto di qualche errore di troppo commesso da entrambi i giocatori in campo e di un Fritz salvatosi per il rotto della cuffia. Già. Perché l’atleta statunitense, classe ‘97, è riuscito a mantenere il proprio turno di servizio, dopo essere andato sotto 15-40 nel corso del quinto game. Ossia, ad un passo dal baratro. Il tie-break decisivo, dunque, ha rappresentato il giusto epilogo per una gara tiratissima, sppur non brillante a livello di gioco, vinta da Fritz più per i demeriti dell’avversario che per proprie virtù.

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