[8] O. Jabeur b. C. Tauson 6-4 6-4
Ons Jabeur gestisce l’impegno degli ottavi di finale del Roland Garros eliminando Clara Tauson con il punteggio di 6-4 6-4. La ventunenne danese, buona vincitrice di Ostapenko nel secondo turno, è apparsa molto in difficoltà nei momenti di corsa, in qualsiasi direzione stesse camminando la pallina, facilitando così il compito della top ten nordafricana.
Jabeur, fino a ora protagonista di una stagione piuttosto deludente, ha vinto con chiaro merito ma ha dato troppa confidenza a una rivale meno forte e meno mobile di lei; ha presto intuito che non avrebbe dovuto faticare troppo ma quando ha provato a inserire le variazioni che l’anno resa popolare nel circuito, ha ottenuto risultati più che altro per la scarsa attitudine a coprire il campo dell’avversaria che per la sua perizia.
Alcuni dropshot hanno mandato in crisi la ragazza di Gentofte ma se ci immaginiamo Swiatek o Sabalenka alla caccia di palle corte come quelle viste oggi, è facile indovinare scatto in avanti e sua monetizzazione in termini di punti, per loro e per parecchie altre tenniste. Jabeur lascia dubbi di un certo peso in merito alla sua condizione generale e l’avversario nei quarti di finale è Coco Gauff (vittoriosa nettamente su Cocciaretto), ovvero la semifinalista di Roma. Per quanto fatto vedere negli ultimi tempi, il pronostico pare abbastanza chiaro a favore dell’americana.
Primo set: Tauson parte bene ma cala quando Jabeur mette a punto i colpi e cede al decimo game
Tauson si premura di essere incisiva con la battuta e con il dritto per sostenere il ritmo dello scambio ed evitare gli svolazzi offensivi di Jabeur; La danese è inizialmente sostenuta dalla prima palla e ha modo di spostare l’atleta tunisina, che quando esegue il colpo sulla corsa dimostra di non essere ancora padrona della misura. La favorita numero otto come spesso le accade non è continua con la battuta principale e si espone alle stoccate in risposta della tennista nordeuropea, ma si predispone con prontezza e con buoni risultati per contenere la rivale.
Tauson non è un fulmine, infatti, nei movimenti e non sembra nemmeno al meglio come condizione fisica; non appena perde il comando nello scambio le virtù manuali di Ons ne evidenziano i limiti. Clara soffre le proposte in slice e i dropshot della nordafricana, che nel terzo game recupera da 40-15 concludendo lo scambio con una bella volée di dritto e si giova di un doppio errore della rivale per prendersi la prima palla-break. La favorita della vigilia ha bisogno della terza chance per togliere il servizio alla rivale, che trasforma con il dritto lungolinea.
Dopo l’incredibile quarto game, in cui la due volte finalista di Wimbledon annulla una palla-break e ha bisogno di dieci opportunità per chiudere finalmente la questione, nel prosieguo del parziale Ons mantiene con maggiore continuità le briglie del palleggio. Ons sbaglia parecchio per la verità, ma in questo modo limita ulteriormente le iniziative della danese.
Tauson giunge goffamente a rete alla ricerca di palle corte e in almeno due occasioni combina pasticci rivelatori di una condizione fisica su cui lavorare quanto prima è consigliabile. Il parziale dura quarantanove minuti; pochissimo grande tennis, Ons vince con qualche insicurezza nonostante gli imbarazzi dell’avversaria. La sensazione è che Jabeur abbia bisogno di un altro livello di gioco per proseguire nel torneo oltre gli ottavi di finale: per lei tredici colpi vincenti ma anche quindici errori e solo il 40% di punti vinti con la seconda battuta.
Secondo set: poco spettacolo e molte imprecisioni, Jabeur controlla e vince 6-4
Non un grande match quindi, più per demeriti della giocatrice più forte, che sonnecchia e si risveglia in continuazione, intermittente e svogliata, probabilmente sicura di vincere viste le possibilità della sua avversaria. Jabeur sottrae la battuta in apertura a Tauson ma nel game in cui dovrebbe consolidare il vantaggio spedisce un dritto facile in rete e soprattutto manca uno smash: e allora arriva il controbreak.
Le colpe di Ons nel quasi accidentale break subìto sono importanti e soverchiano i meriti della bionda danese, che nel fraseggio non può nemmeno contare su un rovescio slice a una mano particolarmente veloce e incisivo; la tunisina presta maggiore attenzione alle cose del match per cinque minuti e ottiene un nuovo break al quinto game. Il match, poco piuttosto povero di spunti spettacolari e invece zeppo di errori, si trascina fino al termine, che arriva anche nel secondo set al decimo game