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[12] J. Paolini b. M. Andreeva 6-3 6-1

No, questo non è “solo” il Rinascimento del tennis italiano. È molto di più, è una supremazia diffusa nel confronto con gli altri Paesi. E non è solo l’epoca d’oro del movimento maschile ma è anche il nuovo splendore di quello femminile che a nove anni dal suo momento più alto con la finale Pennetta-Vinci a New York ritroverà una sua rappresentante in un match per il titolo a livello Slam. Jasmine Paolini ha infatti stravinto la sua semifinale contro Mirra Andreeva, battuta in appena un’ora e un quarto di gioco, e sarà la quinta donna nella storia del tennis azzurro a disputare una finale in un major (la terza al Roland Garros). Per la prima volta, invece, l’Italia sarà presente in almeno due finali Slam diverse nello stesso anno (e domani il conteggio può già salire a tre).
Nel frattempo il ranking di Paolini continua a migliorare: sarà almeno numero 7 e potrà quindi eguagliare il miglior piazzamento di Roberta Vinci. Nella Race, invece, adesso è quinta. Queste le sue dichiarazioni a caldo: “Sono più felice che sollevata. Merci! È stata una partita dura, lei gioca in maniera incredibile per una 17enne. Molto completa. Ci avevo già perso due mesi fa e mi sono detta di fare meglio. Ero nervosa nel primo set ma palla dopo palla mi sono rilassata e lo so che non è facile farlo in questi palcoscenici ma sono felice alla fine di aver vinto. Non abbiamo rivisto il match (di Madrid) perché c’è lo avevo in mente. Ero in vantaggio nel primo set quindi era una sconfitta difficile da digerire. Ora la conosco meglio. Col mio allenatore Furlan ci siamo detti: colpisci la palla, divertiti e ha funzionato”.
Contro Swiatek (che l’ha già battuta due volte piuttosto nettamente) servirà un vero miracolo ma, come ha detto l’azzurra, “sognare in grande è importante per ottenere risultati. L’ho imparato forse più tardi rispetto ad alcune altre giocatrici – ha aggiunto Jas – ma sognare è importante in generale nella vita. Sono così emozionata, non so che dire”.
Primo set – Entrambe iniziano contratte, ma Jasmine si sblocca per prima
È la prima semifinale Slam per entrambe ed è inevitabile che la tensione si faccia sentire nei primissimi punti. I colpi delle due contendenti sono abbastanza contratti e nel primo game Andreeva, in risposta, sbaglia un rovescio abbastanza semplice che l’avrebbe portata sul 15-30. Nel successivo turno di battuta di Paolini, la giovane russa arriva effettivamente sul 15-30 ma Jasmine riesce a sbloccarsi lasciando andare il braccio dalla parte del dritto e risale senza troppi problemi. Su questa scia, l’azzurra prende coraggio anche in risposta e ottiene la prima palla break della partita con una risposta nei piedi dell’avversaria. Jas decide di aspettare l’errore di Mirra che arriva con il dritto. La numero 15 del mondo (e prossima top ten) sale così sul 3-1.
Mirra prova a reagire immediatamente e in effetti si procura tre occasioni per il controbreak (di cui due consecutive). La russa dimostra però di non avere le idee chiarissime su cosa fare e gli errori diventano numerosi. Anche un pizzico di fortuna aiuta Paolini che cancella anche l’ultima palla break grazie a un nastro toccato due volte dal suo dritto. Gradualmente, però, Andreeva entra in partita e nel sesto game, con Jasmine a un passo dal 5-2, recupera da 40-0 spingendo in maniera più ragionata e trovando il momento giusto per cambiare in lungolinea verso il rovescio dell’azzurra. La toscana è però impeccabile sulle palle break e conserva il vantaggio. Pochi minuti dopo può quindi servire per il set. Conchita Martinez dice alla sua giocatrice di non sbagliare più, ma il consiglio (o forse sarebbe meglio dire l’ordine) non ha effetti e dopo 40 minuti Jasmine si aggiudica il primo set per 6-4.
Secondo set – Andreeva continua a sbagliare. Paolini la domina fino in fondo
L’inizio del nuovo parziale non mette in mostra grandi cambiamenti. Paolini fa il suo con solidità e fiducia, soprattutto con il dritto. Andreeva, invece, non trova continuità e non riesce più a nascondere il fatto di non essere tranquilla. Sull’1-1 la russa si spazientisce con Conchita Martinez e poi con un doppio fallo regala tre palle break consecutive. Le prime due le annulla molto bene, ma sulla terza torna a sbagliare con il rovescio e, durante il cambio campo, è in lacrime. Mirra sembra ormai fuori dalla partita, sovrastata dalla tensione, e ne dà ulteriore prova in risposta in un game in cui appena prova a spingere sulla seconda di Paolini perde abbondantemente le misure del campo.
La 17enne russa non riesce a resettare anche perché ha di fronte un’avversaria che non fa niente per rimetterla in partita e che, anzi, fa sempre la scelta giusta. Così Jasmine continua a raccogliere tutti i gratuiti di Andreeva e brekka ancora portandosi a soli due game dalla finale. La numero 38 del mondo, adesso quasi rassegnata, prova allora a lasciare andare il braccio e si avvicina a recuperare uno dei due break di svantaggio, ma Paolini rimane fredda e lucida e sulla palla break prende l’iniziativa e cancella l’occasione con una bella smorzata. È l’ultimo momento delicato e, una volta, superato, la discesa verso l’arrivo è molto breve. Con la tranquillità del vantaggio, l’azzurra riesce infatti a chiudere già in risposta e può alzare le braccia al cielo dopo un’ora e un quarto di gioco.