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Nel giorno della sua semifinale contro Casper Ruud al Roland Garros (qui una preview), Sascha Zverev sembrerebbe aver messo una pietra sopra al caso che lo riguarda da mesi. Oggi, 7 giugno, si sarebbe dovuta tenere la seconda udienza del processo da lui richiesto dopo che la sua ex fidanzata, Brenda Patea, lo aveva accusato di lesioni personali avvenute nel maggio del 2020.
Il tennista era stato accusato di averla afferrata per il collo con entrambe le mani e di averla poi sbattuta a un muro con violenza. Condannato a pagare un’ammenda pari a 450mila euro, Zverev aveva poi deciso di andare a processo e il 31 maggio si era svolta la prima delle otto udienze, senza però sentire la testimonianza di Brenda che quel giorno era ammalata.
La decisione del giudice, Barbara Luders, di far disputare parti del processo a porte chiuse – su richiesta della difesa – per proteggere la privacy di Zverev e delle persone coinvolte nel caso, è quindi stata rapidamente accompagnata dall’archiviazione del processo stesso. Infatti, secondo un portavoce del tribunale, il tennista tedesco avrebbe acconsentito a pagare una cifra pari a 200mila euro per porre fine al procedimento e su richiesta del Pubblico Ministero con il benestare della parte accusante. Di questo ammontare di denaro 150mila euro andranno alla tesoreria di Stato, gli altri 50mila verranno depositati a un fondo di raccolta per istituti di beneficenza.
“Alexander Zverev ha accettato questo patteggiamento tramite il suo avvocato difensore semplicemente per abbreviare il procedimento, nell’interesse della figlia” le parole degli avvocati di Sascha, Anna Sophie Heuchemer e Katharina Dierlamm. “Alexander Zverev è quindi considerato innocente. L’archiviazione del caso non comporta un accertamento di colpevolezza o un’ammissione di colpa” continuano i legali del tedesco, che terminano precisando: “La presunzione legale di innocenza rimane inalterata”.