Il World Team prende la parola alla press conference della vigilia: l’atmosfera che restituiscono le parole dei protagonisti è una miscela di rilassatezza propria delle esibizioni e di adrenalina che scaturisce dai nomi dei giocatori ed ex-giocatori coinvolti nella manifestazione. Todd Woodbridge introduce e stuzzica con le sue domande i guys, a partire dal capitano e dal suo braccio destro, ovvero John e Patrick McEnroe.
Supermac si dice felice per l’esperienza e ringrazia per l’opportunità, per poi farsi serio… per finta: “c’è grande energia e siamo pronti per giocarcela al meglio e vincere per la terza volta consecutiva, un risultato che sarebbe il miglior modo per chiudere questa esperienza, dal momento che è per me è l’ultima volta. Ai ragazzi dico: non perdete proprio questa volta…!”.
Taylor Fritz, il miglior classificato in questo momento della selezione, non si sente il leader del gruppo. “Non sono io” – afferma il californiano – “c’è John per questo ruolo. Dopo gli US Open ho preso due giorni di pausa, poi ho ripreso qui ad allenarmi; sono state due settimane splendide”. L’hall of famer australiano pizzica Tiafoe in merito alla attività nella moda del suo buon amico Fritz, protagonista sulle passerelle milanesi per Hugo Boss; Tiafoe sorride. “L’ho visto molto bene, ho cercato di prenderlo un po’ in giro, ma non ci sono riuscito. Comunque gli è venuta proprio bene la passerella”.
Per Ben Shelton, già protagonista a Vancouver un anno fa, l’esperienza dell’essere parte di una squadra è positiva: “ricorda un po’ il college. Il tennis professionistico è assai diverso, tutto ricade sulle tue spalle, così ogni tanto è bello avere dei compagni che ti sostengono dal bordo del campo. Siamo tutti affidabili, soprattutto quella roccia di Taylor”. Alejandro Tabilo è invece alla sua prima assoluta nel torneo: “è incredibile, prima John McEnroe mi stava dando alcuni consigli sul rovescio. Avere questi momenti con una leggenda come lui è pazzesco, tutto questo mi sarà utile lungo tutta la mia carriera”.
Thanasi Kokkinakis è pronto per ogni evenienza, essendo nel gruppo per il forfait di Alex De Minaur: “mi dispiace molto per lui. Eccomi qua, posso essere utilizzato sia in singolo che in doppio, anche se devo averne giocati due o tre quest’anno. Non so se questo possa rassicurare John…”.
Woodbridge chiede al team se abbiano mai visto le immagini di Borg-McEnroe di Wimbledon1980 su Youtube, ma John zittisce l’audience: “no, è tutto. A proposito, cos’è Youtube?”. Poi The Genius ritrova il suo contegno: “la manifestazione evolve. Non ci sono più Roger e probabilmente Rafa, ma è importante che rimanga e che i giocatori trovino il periodo ben definito per lei. Vorrei fosse come la Ryder Cup nel golf; ha il nome del numero uno del nostro sport, Rod Laver, e ovviamente Roger è coinvolto e spero lo rimanga ancora. Anche questo torneo contribuirà a spingere in alto il nostro sport dopo l’era dei Big Three”.
John, sostenuto dal fratello, prova a tracciare un sunto della sua esperienza nella manifestazione: “Laver è il mio idolo, Federer è il tennista più spettacolare di sempre e Borg è il mio più grande avversario nonché grande amico personale; difficile trovare qualcosa di più alto per me. È stato il momento più bello nella storia quando Frances Tiafoe ha vinto il punto decisivo a Londra, anche perché cominciavo a sentirmi come i Washington Generals con i Globetrotters nel basket, ovvero come le vittime sacrificali del Team Europe. Loro hanno avuto i tennisti migliori come ranking, ma l’alchimia di squadra ci ha fatto vincere per due volte e andare vicini al farlo in altre situazioni”.