Da Berlino, il nostro inviato
Sembrava cosa fatta, la terza Laver Cup consecutiva per il Team World, al break nel secondo parziale di Frances Tiafoe. Ma vuoi per l’atmosfera di casa, vuoi per l’orgoglio di un weekend ancora avaro di soddisfazioni, Alexander Zverev ha saputo dar fondo al suo massimo per risalire e trovare una vittoria fondamentale, che apparecchia la tavola per la dodicesima, decisiva partita. Non accadeva dal 2019, quando proprio Sasha regalò il trionfo all’Europa battendo Milos Raonic a Ginevra. Stavolta la sua vittoria ha “solo” tenuto in vita il proprio team, portando il punteggio sull’11-10 per il Resto del Mondo. Punteggio ovviamente dal valore relativo, visto che chi conquisterà i tre punti del match decisivo tra Carlos Alcaraz e Taylor Fritz regalerà la vittoria alla propria squadra.
A. Zverev (Team Europe) b. F. Tiafoe (Team World) 6-7(5) 7-5 [10-5]
Il primo set, ricalcando per alcuni tratti il precedente incontro tra Medvedev e Shelton, scorre via senza particolari scossoni. La sola differenza è che in questo caso assistiamo a più palle break, ben tre, tutte a favore di un Zverev molto più deciso di quello visto nella giornata di sabato, decisamente più incisivo da fondo. Ciononostante, per quanto tenga in mano il gioco dal lato del rovescio, non trova il modo di passare in vantaggio. E si arriva così al tie-break dove, salvo una grandissima giocata degna dei giorni migliori sul terzo punto, subisce l’iniziativa dell’americano, che per 7 punti a 5 si porta a casa un primo parziale ricco di buone giocate, dove ha saputo gestire meglio i momenti decisivi.
Nel secondo parziale la musica cambia, e a salire in cattedra, prendendo in mano il controllo delle operazioni, è il rappresentante del Resto del Mondo. Con un tennis spumeggiante, che mette in grossi guai il ritmo da fondo del tedesco, Tiafoe si pone in un’ottima posizione in risposta, trovando anche il break del vantaggio in un meraviglioso quinto game, giocato a livelli altissimi e concluso con un paio di punti magistrali. Ma prima di cadere Zverev le prova tutte e con il cuore, sfruttando uno dei rari passi falsi dell’americano, trova un insperato contro-break, addirittura a 0, nell’ottavo game. Da lì in avanti il pathos e il livello del gioco salgono costantemente, con il rovescio di Sasha che assume i suoi migliori tratti, portandolo a quattro set point in risposta in un infinito undicesimo game. Sui primi tre Tiafoe reagisce, ma al quarto la maggior incisività del padrone di casa punisce forzando, in una Uber Arena completamente in visibilio, il match tie-break dopo 2 ore e 20.
Alla fine, com’era lecito aspettarsi dopo il finale di secondo set, a finire con le braccia alzate e sotto applausi scroscianti dopo 2 ore e 34 di tennis incredibile è Zverev. Il tedesco gioca benissimo i decisivi 15 punti, approfittando di un Tiafoe irriconoscibile, che sembra accusare le occasioni sprecate. Saranno alla fine più i suoi errori che i vincenti del tedesco, che dimostra perché sia n.2 al mondo, a consegnare la vittoria al rappresentante europeo, che diviene il giocatore con più vittorie nella competizione: 9, sorpassando le 8 di Roger Federer, in tribuna ad applaudirlo. E ora, in una domenica andata in un crescendo di entusiasmo, sarà tutto deciso dall’ultimo match tra i due migliori giocatori dei rispettivi team.