Mentre i campi da tennis del National Tennis Center di Montreal che d’estate ospitano le migliori racchette del mondo si stanno preparando a essere trasformati in una pista pubblica di pattinaggio in vista dei mesi invernali, nella sala stampa dell’impianto di Parc Jarry Tennis Canada ha tenuto la consueta conferenza stampa di fine anno per riassumere i risultati della stagione che va a terminare.
Le punte di diamante del movimento, ovvero i tornei ‘1000’ ATP e WTA di Montreal e Toronto, hanno fatto registrare ancora una volta record di pubblico. Il torneo femminile a Toronto ha per la prima volta superato i 150.000 spettatori (150.729 per la precisione), mentre quello maschile a Montreal si è fermato a 226.839, secondo risultato migliore di sempre che sarebbe stato un nuovo record mondiale con più di un quarto di milione di spettatori se la pioggia non avesse costretto alla cancellazione dell’intera giornata di mercoledì.
A livello di risultati, il momento più importante è stata la conquista della medaglia di bronzo in doppio misto alle Olimpiadi di Parigi 2024 da parte di Gabriela Dabrowski e Felix Auger-Aliassime, primo metallo olimpico conquistato dal Canada in 24 anni dopo l’oro di Nestor/Laureau a Sydney 2000. E proprio alla fine dell’anno c’è stata anche la vittoria delle WTA Finals di Riyadh sempre da parte di Dabrowski in coppia con la neozelandese Erin Routliffe.
“È stato un altro anno incoraggiante per il tennis canadese”, ha dichiarato l’Amministratore Delegato di Tennis Canada, Gavin Ziv. “Abbiamo assistito a enormi progressi nei nostri sforzi per far crescere lo sport in tutto il Paese, evidenziati dai risultati positivi dell’ITF Global Report recentemente pubblicato. Abbiamo anche ottenuto risultati eccezionali e costanti sul campo, vincendo la prima medaglia olimpica nel tennis in 24 anni, festeggiando uno storico titolo alle WTA Finals e ottenendo prestazioni particolarmente forti nei nostri eventi nazionali. Nel mio primo anno da Chief Executive Officer, rifletterò con affetto sul 2024 ma, soprattutto, ha fornito a me e a tutta l’organizzazione ancora più motivazione e ottimismo in vista di quello che si prospetta come un entusiasmante 2025 e oltre.”
Deludenti i ranking di singolare
La conquista della fase finale sia in Coppa Davis sia in BJK Cup (dove la squadra canadese era campionessa uscente) e le 66 vittorie nel circuito professionistico a livello ATP/WTA, Challenger e ITF non possono nascondere una certa delusione per le classifiche di fine anno che presentano solamente tre canadesi tra i Top 100 dell’ATP (Auger-Aliassime n. 29, Shapovalov n. 56 e Diallo n. 87) e una sola rappresentante biancorossa tra le Top 100 della WTA (Leylah Fernandez n. 31).
I due ex enfant-prodige con la foglia d’acero hanno vissuto un 2024 pieno di delusioni: Felix Auger-Aliassime, nonostante la finale raggiunta con parecchia fortuna a Madrid e il quarto posto olimpico dietro Lorenzo Musetti ha disputato una stagione nella quale è stato troppo discontinuo e non è riuscito a trovare la spinta per risalire riconfermando il 29° posto del 2023.
Ancora peggiore l’annata di Denis Shapovalov, che a luglio era sprofondato fino al numero 140 del ranking riuscendo solamente nell’ultima fase di stagione a ritrovare la retta via culminando con l’affermazione nel 250 di Belgrado.
In campo femminile, alle buone notizie di una Martina Stakusic vincitrice a Tampico e ormai alle porte della Top 100 (è n. 101 nell’ultima classifica) e una Leylah Fernandez sempre più solida nel suo ruolo di n. 1 fanno da contraltare le difficoltà di Bianca Andreescu, impelagata oltre il n. 130 del ranking e in tabellone soltanto in 10 tornei nel 2024, tra problemi personali e una lista senza fine di infortuni.
In attesa che il 2025 porti migliori notizie a livello di ranking l’attenzione è rivolta alla grande sfida del prossimo anno per quel che riguarda il National Bank Open, che come la maggior parte degli altri tornei 1000 del calendario vedrà il tabellone di singolare espandersi a 96 giocatori e la durata allungarsi a 12 giorni. La direttrice del torneo di Montreal, oltre che Vice Presidente della Comunicazione Valerie Tetreault ha elencato gli ostacoli che lei e il suo team sono impegnati a risolvere prima della fine di luglio: “Dovremo cambiare un po’ le abitudini del pubblico, dato che la competizione inizierà sabato 26 luglio con le qualificazioni e si concluderà il giovedì sera 7 agosto con la finale. Ci saranno molti più giocatori di cui prendersi cura, e il nostro impianto è un po’ carente dal punto di vista dei campi di allenamento”.
Un campus satellite aspettando il tetto
Con il torneo spalmato su più giorni sarà possibile avere un campo da gioco in meno, cinque invece di sei, ma in ogni caso ci sarà la necessità di allestire un “campus satellite” con alcuni campi d’allenamento supplementari per consentire a tutti di completare le proprie sessioni. “Stiamo lavorando con la Città di Montreal per cercare un luogo adatto che sia o il più vicino possibile all’albergo dei giocatori oppure in prossimità della sede di gioco in modo da minimizzare gli spostamenti. Qualunque altra soluzione non sarà considerata perché i giocatori semplicemente non la utilizzerebbero”, ha spiegato Tetreault.
Si tratta naturalmente di una “toppa” temporanea che ha avuto bisogno di una deroga da parte di ATP e WTA, ma che avrà bisogno di essere risolta nei prossimi anni con la creazione di qualche campo in più intorno al perimetro dell’impianto che a Montreal è collocato all’interno di un parco cittadino.
Ma se si sposta l’attenzione oltre l’immediato (il breve periodo è stato quantificato come “i prossimi cinque anni”) un altro problema da affrontare è quello dello stadio che, costruito nel 1996, inizia a sentire il peso degli anni, anche perché la parte semicircolare dello stesso proviene dal vecchio stadio del baseball ed è quindi ancora più datato. All’inizio di gennaio verrà dato mandato ad una ditta specializzata di iniziare uno studio di fattibilità per valutare la vita residua dello stadio, le eventuali ristrutturazioni necessarie e la possibilità di incorporare la costruzione di un tetto per assicurare lo svolgimento degli incontri anche in caso di pioggia.
“Speriamo di poter presentare i risultati di questo studio di fattibilità nel corso del torneo il prossimo agosto – ha detto Tetreault – in modo tale da poter avere dei punti di riferimento precisi sugli obiettivi verso i quali lavorare”. Si tratterebbe di un investimento superiore ai 50 milioni di dollari, che comunque si rende sempre più necessario per mantenersi al passo con gli altri tornei di pari livello. “Il torneo di Cincinnati, che è un po’ il nostro concorrente naturale, data la collocazione in calendario, ha annunciato poche settimane fa la creazione di una struttura da 260 milioni di dollari di fianco al Centrale per ospitare i servizi accessori, aree giocatori e ospitalità corporate. Tuttavia la struttura del loro stadio, ristrutturato da poco, probabilmente renderà molto difficile la costruzione di un tetto, e noi invece potremmo essere in una posizione migliore” ha concluso Tetreault.