4. [6] Zheng Qinwen b. Angelique Kerber 6-7(4) 6-4, 7-6(6) – QF Olimpiadi Parigi
Il passo di addio di Kerber al tennis. Anche nell’ultima partita della carriera, Angelique regala una prova di resistenza e combattività degna dei suoi anni migliori. Qui siamo sulla terra, la superficie a lei meno congeniale, eppure nemmeno questo può snaturare la sua indole. Del resto proprio per le eccezionali doti caratteriali spesso Kerber è stata protagonista degli articoli dedicati ai match memorabili della stagione. Dovessi andare a memoria, senza alcuna pretesa di ricostruire tutte le imprese di Angelique (e tralasciando alcune sconfitte ugualmente “epiche”), citerei queste 4 vittorie: contro Hsieh a Melbourne 2018 (4-6, 7-5, 6-2), la finale 2016 contro Serena Williams, sempre all’Australian Open (6-4, 3-6, 6-4) e due partite a Wimbledon: nel 2012 contro Lisicki (6-3 6-7(7) 7-5) e nel 2014 contro Sharapova (7-6(4) 4-6 6-4); escluso il primo, su Youtube si trovano gli interi match, caricati dai rispettivi siti Slam ufficiali.
Ma torniamo alle Olimpiadi di Parigi. Zheng è in un momento di grande forma e infatti vincerà il titolo eliminando sui campi del Roland Garros anche la favorita d’obbligo Swiatek. Ma Kerber non ha certo l’intenzione di lasciarle strada facilmente, tanto che dopo il 7-6, 4-6 dei primi due set, nel terzo sale fino al 4-1. Qui però Zheng reagisce, forza la partita al tiebreak e la spunta sul filo di lana. Ma prima di farsi da parte Angelique salva tre match point nel tiebreak.
Giusto per non dimenticare: Kerber una medaglia alle Olimpiadi l’aveva comunque già vinta: a Rio 2016, un argento ottenuto in finale contro Monica Puig, che in quella settimana era imbattibile, magicamente ispirata dalle divinità del tennis.
3. [7] Jasmine Paolini b. Donna Vekic 2-6 6-4 7-6(8) – SF Wimbledon
La conquista delle finali Slam a Parigi e Wimbledon rappresentano i due momenti più importanti della superlativa stagione 2024 di Jasmine Paolini. Le imprese di Wimbledon sono ancora più significative perché ottenute senza più essere una sorpresa: Jasmine a Londra è arrivata in finale smentendo tutti coloro che al Roland Garros l’avevano ritenuta una meteora, protagonista di una serie di partite irripetibili e forse anche un po’ casuali.
A mio avviso nelle due settimane londinesi Paolini ha offerto la migliore prestazione nei quarti di finale lasciando appena tre game a Emma Navarro (6-2, 6-1), ma senza dubbio la semifinale contro Vekic è stata la partita più emozionante e memorabile perché ha visto in campo due giocatrici capaci di dare tutto, naturalmente ciascuna attraverso le proprie caratteristiche.
Vekic parte meglio e vince con autorità il primo set. Ma Jasmine pareggia i conti strappando per la prima volta il servizio a Donna nel momento ideale: sul 5-4 secondo set. Nel terzo set Paolini, in risposta, per due volte arriva al match point (sul 5-4 e sul 6-5), ma Vekic ogni volta riesce a salvarsi allungando la partita al supertiebreak. Paolini però non si abbatte, conquista un minimo vantaggio e il terzo match point è quello definitivo, che le permette di chiudere sul 10-8. Durata complessiva 2 ore e 51 minuti, la più lunga semifinale femminile nella storia di Wimbledon.
Una partita nella quale Jasmine non conquista solo la prima finale di Wimbledon per una tennista italiana, ma anche i favori del pubblico londinese, che nel corso del match la elegge a propria beniamina e la sostiene compattamente sino al punto finale. Il sito di Wimbledon ha caricato l’intera partita su Youtube:
2. [1] Iga Swiatek b. [PR] Naomi Osaka 7-6(1) 1-6 7-5 – 2T Roland Garros
Dicono gli anglosassoni: “Form is temporary, class is permanent”. E questa partita di Naomi Osaka sembra confermare la tesi. Nessuno si aspettava una prestazione del genere da una giocatrice come Osaka, che dopo la maternità fatica a ritrovare il rendimento delle stagioni migliori. Non solo: una prestazione del genere sulla terra battuta e contro la più forte interprete della terra rossa in attività.
Eppure il match fra Swiatek e Osaka offre un primo set molto equilibrato e un secondo set sbilanciato sì, ma a favore di Naomi, che comincia a imperversare a suon di vincenti. Nel terzo set Osaka salva diversi break point a inizio frazione e poi, grazie a un break conquistato nel secondo game, viaggia spedita sino al 5-2. Il momento chiave arriva al servizio sul 5-3, a un solo game dalla vittoria. Qui la sicurezza di Naomi svanisce: cominciano ad arrivare errori su palle facili e malgrado raggiunga anche un match point, la partita gira. Controbreak di Iga che ha ormai in mano la situazione sul piano psicologico: vince cinque game di fila che la portano dal 2-5 al 7-5.
La campionessa in carica del Roland Garros è ancora viva e finirà per conquistare il torneo per la terza volta consecutiva, senza più correre rischi. Chi l’avrebbe detto che il vero ostacolo per vincere questo Slam sarebbe arrivato in un secondo turno da 2 ore e 57 minuti. Nei cinque turni successivi Swiatek non perderà più set, e in due sole occasioni l’avversaria arriverà a 4 game. Il sito del Roland Garros ha caricato su Youtube il match integrale:
1. [1] Iga Swiatek b. [2] Aryna Sabalenka 7-5 4-6 7-6(7) – Fin. Madrid
Una delle rare volte nelle quali un match al di fuori di uno Slam è preceduto da una grande attesa. Sotto questo aspetto mi ha ricordato il quarto di finale di Pechino 2019, tra Osaka e Andreescu. E come quel confronto in Cina, anche questo più recente in Spagna si risolve in uno spettacolo memorabile.
Iga e Aryna sono di nuovo di fronte in finale a Madrid come dodici mesi prima: allora aveva vinto Sabalenka in tre set, 6-3 3-6 6-3. Per arrivare al verdetto anche questa volta occorreranno tre set, sviluppati in 3 ore e 14 minuti di lotta intensissima, dando la sensazione che la partita non metta in palio solo il titolo del 1000 spagnolo, ma anche la supremazia sull’intero circuito WTA.
Match condotto punto su punto, scambio dopo scambio, senza che nessuna delle due riesca mai a prendere il sopravvento nel gioco e neanche nel punteggio. Inevitabilmente, solo un tiebreak nel terzo set può decidere la vincitrice: la spunta Swiatek dopo avere salvato match point (due al servizio sul 5-6 terzo set, uno al tiebreak sul 6-7), con il guizzo finale di tre punti consecutivi. Per intensità, incertezza e qualità di tennis offerto, la partita dell’anno. Parere personale, naturalmente. In attesa che WTA carichi su Youtube tutto il match, dobbiamo accontentarci degli highlights.