Fresca di uno storico titolo a Dubai, Mirra Andreeva si candida ad essere una delle favorite dietro a Iga Swiatek e Aryna Sabalenka per questo WTA Indian Wells 2025. L’anno scorso, come poi affronterà il discorso la stessa Mirra in occasione della conferenza stampa, Andreeva è uscita al primo turno contro Katie Volynets quindi farei meglio non sarà affatto impossibile
Mirra, benvenuta a Indian Wells. Come ti senti all’inizio del torneo dopo la tua vittoria a Dubai?
Mirra Andreeva: “Naturalmente sono entusiasta di tornare a Indian Wells. L’anno scorso per me non è andata molto bene, ma spero di poter ottenere risultati migliori quest’anno. Sono davvero super emozionata e non vedo l’ora che il torneo inizi”.
Sei reduce dalla vittoria del titolo a Dubai. Come ti prepari mentalmente per un torneo come questo?
Mirra Andreeva: “Mi piace pensare che ciò che è successo è successo, naturalmente dopo la mia vittoria a Dubai è stata una sensazione fantastica. Ho sentito molta adrenalina ed ero ovviamente super felice di vincere il torneo. Ma ora, sai, è passato quasi due settimane, forse anche di più, e ora devo prepararmi per questo torneo, devo mostrare anche qui il mio miglior tennis. Cercherò anche di vincere questo torneo e di fare del mio meglio. Vedremo cosa succederà“.
Essendo una giocatrice giovane nel circuito, ha un valore speciale avere qualcuno come Conchita Martinez al tuo fianco? Ti fa da mentore non solo in campo, ma anche fuori, considerando la sua grande esperienza con la WTA?
Mirra Andreeva: “Sì, sicuramente lo fa. Naturalmente è davvero speciale averla al mio fianco. Ricordo che l’anno scorso la vedevo semplicemente camminare qui intorno e, sai, a quel tempo non la conoscevo. Vedevo solo una donna che mi guardava sempre, sorrideva e mi salutava. Mi chiedevo: “Ok, chi è questa? Perché è così amichevole, perché mi saluta?”. Dopo un po’ di tempo ho realizzato che era Conchita Martinez e poi, naturalmente, ho iniziato a salutarla anch’io, ad essere amichevole. Dopo un po’ di tempo ho avuto la possibilità di lavorare con lei. Fin dal primo torneo che abbiamo fatto insieme, mi sono sentita come se la conoscessi da tanto tempo e tutto è sembrato super naturale, sia in campo che fuori. Penso che presto sarà già un anno che lavoriamo insieme, e lei mi ha già dato così tanti consigli e condiviso con me tanta della sua esperienza. Sai, spero che anche lei si senta allo stesso modo (sorride, ndr). Ovviamente per me è molto speciale lavorare con lei e spero che ci siano molti anni davanti per la nostra collaborazione“.
Qual è stato, secondo te, il fattore più importante per la crescita che hai avuto finora in questa stagione, considerando che sei riuscita a vincere il tuo titolo più importante? È stato un aspetto mentale, psicologico o più legato al lavoro fisico in campo?
Mirra Andreeva: “Penso che sia un insieme di tutte queste cose, perché se sei talentuosa ma non sei molto forte mentalmente, credo che non riuscirai a stare al vertice. Se invece sei incredibilmente forte mentalmente ma non sei super talentuosa e magari ti innervosisci nei momenti importanti, penso che comunque non riusciresti a raggiungere i massimi livelli. Quindi credo che sia tutto un insieme. Per quanto mi riguarda, ho lavorato molto duramente per essere forte mentalmente. Inoltre, con Conchita abbiamo lavorato per migliorare il mio tennis, sai, sulla linea di fondo, il mio servizio, le volée. Penso che il duro lavoro abbia dato i suoi frutti. Naturalmente continueremo a lavorare e a migliorare. Ma direi che, per me, ho lavorato molto duramente su tutto, e penso che la combinazione di questi tre aspetti sia stata la chiave del mio successo”.
Hai iniziato a giocare il doppio con Diana Shnaider l’anno scorso alle Olimpiadi. Come sta andando? Sei entusiasta di continuare a giocare il doppio per tutto l’anno? Giocherai con lei anche in questo torneo?
Mirra Andreeva: “Sì, giocheremo insieme anche qui. Sai, il motivo per cui non abbiamo giocato a Dubai non è perché abbiamo deciso di riposarci, ma perché ci siamo dimenticate di iscriverci (sorride, ndr). È già la seconda volta che facciamo questo errore, quindi entrambe dobbiamo continuare a migliorare anche su questo aspetto. Comunque sì, sono super entusiasta di giocare il doppio con lei. Sento che abbiamo un’ottima chimica in campo e ci divertiamo molto a giocare insieme. Continueremo a partecipare ai grandi tornei e poi discuteremo insieme per decidere quali tornei giocare, quali invece saltare per riposarci e concentrarci solo sul singolare. Ovviamente spero che anche lei si diverta con me in campo. Io mi diverto molto e spero che continueremo a divertirci e a giocare bene insieme”.
Dopo la vittoria del titolo, parlando di Conchita, com’è stata la vostra conversazione? Cosa ti ha detto riguardo a ciò che hai realizzato e cosa vorrebbe vedere da te in futuro?
Mirra Andreeva: “Naturalmente all’inizio era super orgogliosa di me e abbiamo avuto un bel momento dopo la partita. Dopo che ho fatto parlato coi media, fatto il recupero e il defaticamento, siamo semplicemente andate al ristorante per cenare e parlare un po’. Volevamo parlare e capire cosa ho sentito in campo. Ero anche curiosa di sapere cosa aveva provato lei, se era nervosa durante la partita e come si era sentita durante la finale. Abbiamo trascorso un bel momento a parlare e a condividere le nostre sensazioni durante la finale. Sai, la prima cosa che mi ha detto è stata: “Mirra, sono super orgogliosa di te, ben fatto.” Ero anche super grata a lei perché ha fatto un lavoro davvero bello e utile con me durante la settimana a Dubai e in generale. So che a volte posso essere difficile, ma lei è stata forte e anche molto comprensiva e di supporto in quel senso. Quindi, sì, per ora non mi ha detto cosa vuole che faccia, perché stiamo lavorando e continueremo a crescere, ma non lo so. Non so cosa voglia che faccia, e lo scopriremo. In realtà, le chiederò proprio questo. Sì, vedremo cosa ne verrà fuori“.
Era nervosa mentre ti guardava giocare?
Mirra Andreeva: “Sì, lo era (sorride, ndr). In realtà le ho detto che dal campo il suo viso sembrava molto calma. Se la guardavo, non avrei mai detto che fosse nervosa. Ma poi mi ha raccontato che quando ho iniziato, ero sotto 0-2, Love-30, e lei ha pensato: “Hmm, non è il miglior inizio. Ok, vedremo.” Non avrei detto che fosse nervosa, ma lei ha detto di esserlo, e poi, naturalmente, i nervi sono spariti e si è sentita a suo agio durante il match“.
Complimenti. Due domande un po’ difficili. Se dovessi dire la tua qualità migliore come tennista, quale sarebbe? E se potessi vincere uno dei tornei del Grande Slam, quale preferiresti vincere?
Mirra Andreeva: “Se vincessi uno Slam, per me non importa quale, perché, sai, tutti gli Slam sono fantastici. Avere anche solo uno Slam è già grandioso, quindi non mi interessa davvero quale sia.
Naturalmente sarebbe bello vincerli tutti, ma per me non è davvero importante. Sai, se ho uno Slam, ho uno Slam. Va bene così. Riguardo alla prima domanda, non lo so. Forse anche se avessi una risposta, non te la direi, perché, sai, e se altre giocatrici stessero guardando? Se dicessi, ad esempio, che sono super brava a muovermi in campo, magari loro giocherebbero sempre al centro e non mi farebbero muovere. Potrebbe essere anche un bene non muovermi, ma penso che terrò questa risposta per me“.
Cosa sapevi di Conchita prima di iniziare a lavorare insieme? Hai guardato la sua finale a Wimbledon?
Mirra Andreeva: “Ho guardato la sua finale a Wimbledon solo quando avevamo già iniziato a lavorare insieme. Ma onestamente, prima sapevo chi fosse Conchita Martinez, ma se l’avessi vista semplicemente per strada, non avrei detto: “Oh, è Conchita Martinez”, perché non conoscevo bene il suo volto. Ecco perché mi chiedevo chi fosse quella donna che mi sorrideva sempre e mi guardava. Ma ovviamente avevo già sentito il suo nome. Poi, dopo che abbiamo iniziato a lavorare insieme, ho guardato la finale che ha vinto a Wimbledon. Le ho detto che l’avevo vista e lei è diventata un po’ rossa. Penso che fosse contenta che avessi guardato la finale. Ovviamente ho guardato anche altre sue partite, quando ha perso in semifinale in qualche altro Slam, non ricordo quale, e lei mi ha detto: “Oh no, non guardare quella partita, no.” Ma l’ho guardata lo stesso. Ha giocato benissimo, direi (sorride)“.