MILANO – Come ormai da tradizione ben consolidata, sta per tornare l’appuntamento con il Challenger di Milano. Domenica 22 i primi match di qualificazione daranno il via alla 19esima edizione dell’Aspria Tennis Cup: un evento di respiro internazionale e in grado di aprire uno sguardo su quello che sarà il futuro del tennis, come già successo in passato con nomi del calibro di Rune, Musetti, Cobolli e anche Sinner che nel 2018 non riuscì a superare le qualificazioni. Per questi motivi, quindi, un’opportunità da non perdere per gli appassionati milanesi nell’attesa che il rapporto tra la città meneghina e il tennis subisca le evoluzioni attese.
Dopo aver perso le Next Gen ATP Finals a favore dell’Arabia Saudita, Milano spera di tornare dalla porta principale sui grandi palcoscenici di questo sport. A tal proposito, dall’elegante location dell’Aspria Harbour Club, dove uno dei campi era occupato da un certo Boris Becker, arrivano buone notizie. Nel corso della conferenza stampa di presentazione del torneo le figure istituzionali presenti (in rappresentanza della Regione Lombardia e della FITP) hanno infatti lasciato trasparire – senza confermare ma senza nemmeno smentire – il grande ottimismo che ruota attorno all’ipotesi del trasferimento delle ATP Finals a Milano dal 2028.

Intanto, come detto, c’è il Challenger categoria 75 e anche su questo fronte le notizie sono interessanti. Ad arricchire il tabellone e ad attrarre gli appassionati ci sarà infatti uno dei principali prospetti del tennis italiano: Jacopo Vasamì, l’ultima stellina azzurra che ha attirato le attenzioni di media e pubblico soprattutto a seguito del suo successo al trofeo Bonfiglio (anche questo svolto su territorio e terra milanese). Una delle tre wild card è andata a lui, mentre per le altre due gli organizzatori hanno pescato in tipologie completamente diverse (ma altrettanto intriganti) di giocatori.
Da un lato un altro italiano, con un’esperienza completamente differente alle spalle: Marco Cecchinato. E se l’augurio è che Vasamì possa essere uno dei figli (o meglio, dei nipoti) del Rinascimento del tennis italiano, Cecchinato può essere ragionevolmente considerato uno dei padri di questo periodo d’oro. La sua vittoria nell’indimenticabile quarto di finale contro Djokovic al Roland Garros del 2018 è stato infatti il primo momento di esaltazione del tennis azzurro dopo anni di sofferenze in cui anche un titolo a livello 250 o un turno superato in Davis potevano essere considerati vere e proprie gioie. Prima ancora del titolo a Montecarlo di Fognini, datato 2019.
La terza wild card è invece di un intrattenitore puro come Benoit Paire che torna a Milano dopo le esperienze del 2015 e del 2022. Ex numero 18 del mondo, talento smisurato (soprattutto dal lato del rovescio) e totalmente imprevedibile per quello che può fare su un campo da tennis, nel bene e nel male. Potrebbe anche decidere di perdere senza nemmeno provarci, magari in meno di un’ora come già successo in passato, ma è un rischio che vale la pena correre: nella migliore delle ipotesi, infatti, si potrebbe anche assistere ad alcuni dei punti più belli dell’anno o comunque a un giocatore in grado di distinguersi per qualità tecnica da tutti gli altri partecipanti.
Il tabellone sarà guidato da Roberto Carballes Baena, numero 70 del mondo reduce da un infortunio che gli ha fatto perdere il Roland Garros. Tra i suoi principali rivali ci sarà un altro spagnolo e terraiolo puro come Albert Ramos Vinolas, già vincitore di questo torneo nel 2011 e nel 2014 e in procinto di lasciare il circuito. A marzo ha annunciato che si ritirerà a fine stagione e per questo motivo è pronto per lui un tributo da parte degli organizzatori dell’Aspria Cup. Da tenere d’occhio poi Stricker e le sue condizioni fisico-atletiche: lo svizzero, dopo gli exploit del 2023 (quando ha battuto anche Tsitsipas allo US Open), ha giocato poco nel 2024 e in questa stagione sta provando a riavvicinarsi a posizioni di classifica che più gli competono (al momento è fuori dai primi 200).
Altri nomi interessanti sono quelli dei giovani Prizmic, Pacheco Mendez e Jodàr. Prizmic, croato classe 2004, viene da due successi consecutivi a livello Challenger (Zagabria e Bratislava) che lo hanno definitivamente rilanciato dopo un 2024 segnato da qualche problema fisico di troppo. Di lui ricordiamo in particolare la grande prestazione contro Djokovic nel primo turno dell’Australian Open dello scorso anno. Quello di Pacheco Mendez è un nome già conosciuto a Milano dove ha vinto il Bonfiglio nel 2023. Ex numero 1 del mondo a livello junior, ha già avuto modo di farsi conoscere al grande pubblico arrivando ai quarti di finale nel 500 di Acapulco a febbraio. Lo spagnolo Rafael Jodar, infine, è il campione in carica dello US Open junior e, nonostante gli impegni del college negli Stati Uniti, sta iniziando a farsi notare nel circuito Challenger. La classifica attuale (numero 675) dice molto poco del suo valore.
INGRESSO GRATUITO NELLE PRIME QUATTRO GIORNATE – Gli appassionati milanesi potranno assistere ai match dei primi quattro giorni (qualificazioni incluse) gratuitamente. E’ stata confermata, infatti, la fortunata formula sperimentata nelle scorse edizioni. Da giovedì, giornata dei quarti di finale, l’ingresso sarà a pagamento. I biglietti sono disponibili su Ticketone con i seguenti prezzi: 17 € per i quarti, 26 € per le semifinali e 30 € per le finali di singolo e doppio.