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02/10/2011 01:21 CEST - Storie di tennis

Coach di tutto il mondo uniti

TENNIS – Alberto Castellani è il presidente della Global Professional Tennis Coach Association, che punta a creare uno standard professionale per i tecnici internazionali. A Perugia sono iniziati i primi corsi al mondo con il loro nuovo metodo che potrebbe presto ottenere il riconoscimento dall’ATP. Intervengono Panatta, Pistolesi e Di Palermo. Alessandro Mastroluca

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Coach, in inglese, è la carrozza. Per estensione, il coach è il cocchiere che accompagna il giocatore nel percorso da professionista, che lo guida e lo traina. Una professione tanto importante, soprattutto nel tennis moderno, quanto poco considerata e ancor meno riconosciuta. Al momento, infatti, non esiste un albo professionale né un patentino obbligatorio per l’esercizio dell’attività di coach. Può farlo chiunque: parenti, conoscenti, amici, portaborse e via discorrendo possono ottenere di essere riconosciuti, anche negli Slam e negli altri grandi tornei, come coach di qualche giocatore.

 Contrariamente a quanto accade nel calcio, dove per allenare a qualunque livello occorre frequentare i corsi a Coverciano e prendere il patentino di categoria, ma anche nel basket o nel volley, nel tennis non esiste niente del genere. Arrivare a uno standard internazionale, alla possibilità di ottenere un patentino che certifichi l’attività internazionale di alto livello è l’obiettivo della Global Professional Coach Tennis Association, creata nel settembre 2010 a New York e presieduta da Alberto Castellani, alla cui scuola sono passati, tra gli altri Ivo Karlovic e Janko Tipsarevic, Irakli Labadze, Hicham Arazi e Karim Alami.

L’associazione mira anche a diventare una sorta di sindacato che possa tutelare al meglio i diritti dei coach e porsi come punto di riferimento per la formazione delle nuove generazioni. Nel vertice dirigenziale figurano personaggi di spicco del tennis mondiale: Toni Nadal, Dirk Hordoff, coach di Rainer Schuettler, lo stesso finalista degli Australian Open 2003 e Giorgio Di Palermo, membro del board dell’ATP in qualità di addetto alle pubbliche relazioni.

Il coinvolgimento diretto dell’ATP è una prova dell’interesse del board verso gli sviluppi dell’iniziativa. E' stata infatti inviata all'ATP una lettera per richiederne l'autorizzazione. A Perugia, al Relais San Clemente, sono partiti i primi corsi al mondo dell'associazione.

Il metodo prevede l’organizzazione di 3 tipologie di corso: il livello A  è rivolto a coloro che hanno già allenato un giocatore fra i primi 100 del mondo, quello B sarà pertinente all’attività agonistica nei tornei Challenger, mentre quello C alle competizioni Junior e Futures.

I corsi, che si concludono domani, 2 ottobre, vertono su storia del tennis, regolamenti ATP, WTA e Junior, mental training, programmazione dell’attività agonistica, tipologia di gioco sulle diverse superfici, preparazione fisica e così via.

A Perugia intervengono, in qualità di docenti, Adriano Panatta, Angelo D'Aprile (preparatore atletico che collabora con Castellani), Laura Golarsa, Cino Marchese , Stefano Tamorri (psicologo dello sport, Toni Nadal, Massimo Sartori, Fabrizio Fanucci, Vittorio Selmi, Paolo Caldarera (autore del “Grande Libro del Tennis Italiano), Paolo Ricci, Manuela Benzi (psicologa dello sport), Gianluca Rinaldini, Adrian Voinea, Marcelo Charpentier, Giorgio Di Palermo, Gabriele Brustenghi, Umberto Rianna, Claudio Pistolesi e Alberto Castellani.

Sono circa 40 i Paesi che hanno aderito alla Global Professional Tennis Coach Association: fra i vari presidenti nazionali figurano Larri Passos (ex coach di Guga Kuerten ed attuale coach di Bellucci), Peter Mac Namara (prestigioso giocatore di Coppa Davis australiano e coach dell’astro nascente bulgaro Grigor Dimitrov), Peter Lundgren (ex coach di Federer che starebbe per annunciare l’inizio di un nuovo sodalizio tecnico con Andy Murray), Claudio Pistolesi, Josè Perlas, presidente dell’associazione spagnola.

Sarà proprio il due volte vincitore del Roland Garros da tecnico di Moya nel 1999 e Albert Costa nel 2002 a dare il via agli omologhi corsi in terra iberica mentre Waske li organizzerà in Germania.

Alberto Castellani
Alberto Castellani è un teorico, un filosofo del tennis e non solo. Emblematico il suo rapporto con Janko Tipsarevic e le lunghe, interminabili discussioni filosofiche: esiste Dio? E’ possibile la verità? Chi ha creato l’universo?

Nelle loro valigie c’erano tante racchette quanti libri di filosofia. Si va dalla gnoseologia greca, dai presocratici a Eraclito fino a Socrate, Platone, Aristotele. Si arriva a Sant’Agostino, Heidegger, Emanuele Severino, il preferito di Castellani, Nietzsche e non mancano gli islamici Avicenna e Averroè. “Alberto!” gli diceva sempre Janko, “mi vuoi troppo bene, dovresti essere più severo con me”.

Particolarmente interessato alle sperimentazioni e all’allenamento mentale, alla bioenergetica e alle applicazioni del visual motor behaviour rehearsal, Castellani è da anni uno dei più convinti sostenitori dell’importanza del riconoscimento dei maestri. Da anima tecnica della Lega Tennis, branca della Uisp, l’Unione Italiana Sport per tutti, aveva dato vita alla Cit, la Confederazione insegnanti tennis per far sì che i maestri si unissero e ottenessero una tutela legale. Quel progetto non è andato in porto. Ma l’idea è rimasta e ha assunto un carattere globale.

 

Alessandro Mastroluca

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