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08/10/2011 23:59 CEST - ATP Pechino

A Cilic il derby, ora Berdych

TENNIS – Marin Cilic raggiunge l'undicesima finale in carriera e la terza stagionale grazie alla vittoria in due set per 6-4 6-3 sul connazionale Ivan Ljubicic. I due riscenderanno in campo per giocare la semifinale del doppio. Il croato non vince un titolo da Febbraio dello scorso anno ed in finale affronterà Tomas Berdych che ha superato Tsonga per 6-4 4-6 6-1. Giacomo Fazio e Giulia Vai

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Marin Cilic b. Ivan Ljubicic 6-4 6-3 (Giacomo Fazio)
 

Un brutto match quello della prima semifinale tra Marin Cilic e Ivan Ljubicic, una partita condizionata dall’amicizia che lega i due connazionali che a Pechino giocano anche il doppio insieme in vista delle Olimpiadi di Londra 2012. Il più giovane dei due croati non aveva mai battuto il buon vecchio Ivan nei due precedenti nel 2008 a Indian Wells e quest’anno a Wimbledon. Molti errori non forzati, rarissimi vincenti e poco spazio allo spettacolo. La differenza l’ha fatta il servizio grazie al quale Marin è riuscito ad annullare tutte e sette le palle break concesse. L’età in alcuni momenti si è fatta sentire, Ljubo ha giocato spesso corto ed è stato costretto a subire il gioco di Cilic che con il dritto ha preso spesso l’iniziativa dello scambio. La svolta nel primo set arriva sul quattro pari quando finalmente Cilic riesce a strappare per la prima volta la battuta al suo avversario. Freddo al momento di chiudere il set in cui mette a segno due ace per chiudere il primo parziale per 6-4.

Non avevano affrontato avversari facili nei turni precedenti ma non avevano già brillato per continuità, la maggior parte dei loro match erano terminati al terzo. Eppure con questo torneo hanno un rapporto speciale perché Cilic ci ha giocato una finale due anni fa persa contro Novak Djokovic mentre Ljubicic era alla terza semifinale. Nel secondo set Ivan da qualche segnale di ripresa quando si procura prima due palle break per il 2-0 e poi per il 3-1 ma Cilic sembra giocare meglio quando è in svantaggio riuscendo ad annullarle tutte. L’allievo di Riccardo Piatti subisce il colpo quando sul due pari concede la battuta al ragazzo di Madjugorje. Break di vantaggio che Cilic manterrà fino al 6-3 finale.
 

Cilic raggiunge l’undicesima finale con un bilancio di 5 vittorie e 5 sconfitte in carriera. E’ la terza in stagione dopo la sconfitta a Marsiglia con Soderling e in Croazia con Dolgopolov. Il croato punterà a rivincere un titolo dopo ben 20 mesi dalla vittoria del torneo di Zagabria su Berrer.
 

Dichiarazioni post match: “è la mia seconda finale ed è una bella sensazione dopo quest’estate. Ho giocato tanti tornei ma mi sento in forma. So che posso battere tanti giocatori se mantengo questo livello di gioco.” In finale affronterà Tomas Berdych che ha superato in tre set Jo-Wilfried Tsonga. Il francese e il ceco si contendevano anche un posto alle Barclays ATP World Tour Finals.

Tsonga [1] – Berdych [3], 4-6, 6-4, 1-6 (Giulia Vai)

Primo incontro tra questi due top 10. Il francese ha appena vinto il torneo di Metz ed è il numero 7 del mondo. Berdych, numero 10, invece non è riuscito a vincere né a giocare nessuna finale nel 2011. Le premesse e la classifica sono però ribaltate da un’impressionante esibizione di talento del ceco, già ottimo in quarti di finale contro Verdasco. Si concede un passaggio a vuoto che gli costa il secondo set, ma chiude in poco più di due ore un facile terzo set.

I due giocatori sono fisicamente simili: molto potenti, soprattutto al servizio, talentuosi ma poco continui. Tsonga, più mobile ed esplosivo, non riesce però ad esprimere il suo gioco fatto anche di discese a rete e va spesso in difficoltà, commettendo errori che esemplificano la preoccupazione per la continua pressione del ceco. Quest’ultimo preferisce gestire lo scambio da fondo e ci riesce anche sul servizio del francese che affronta subito due palle break annullandole con due ottimi sevizi.

Berdych è molto centrato e risponde con continuità alle prime del francese. È ammirevole lo sforzo con cui il ceco corre da un lato all’altro del campo, cercando di non mollare nessun punto. Tsonga cerca di applicare la tattica del tergi cristallo per impedire a Berdych di colpire con troppo agio.

Si prosegue seguendo i servizi fino al 5-4. Dopo un errore di diritto, Tsonga si fa sorprendere dalle risposte aggressive dell’avversario che si guadagna un set point. L’ennesima risposta di Berdych toglie il tempo al francese che spedisce il diritto fuori campo e dà il primo set al ceco per 6-4 in 43 minuti.

Nel secondo set si riprende il ritmo iniziale fatto di servizi vincenti e scambi brevi, con qualche errore in più da parte di Tsonga, soprattutto con il rovescio, fino al 4-3. Qui la partita sembra direzionata verso Berdych che ottiene la prima palla break del secondo set. Il francese però si salva e come spesso accade quando un giocatore, Berdych, è in controllo della partita, ha un blackout che gli costa le prime palle break in favore di Tsonga, il break e il secondo set perso in 45 minuti per 6-4.

Tsonga, che fino a poco prima faceva fatica anche a trovare il giusto lancio di palla, dimostrando una certa insoddisfazione e frustrazione per una partita che non riusciva a controllare, recupera fiducia e inizia a rispondere al servizio di Berdych in modo più aggressivo.

Da parte sua il ceco dopo la palla break mancata sul 4-3 del secondo set, si è decisamente allontanato dalla riga di fondo.

Servono un paio di game del terzo set per capire chi prenderà il sopravvento. Sul 2-1, servizio Tsonga, Berdych, tornato nel frattempo saldamente a ridosso della riga, riprende a comandare lo scambio, converte la seconda palla break, lanciandosi sul 3-1. La rottura dell’equilibrio è evidente, Tsonga sembra non crederci più come prima e perde il servizio a zero che proietta l’avversario sul 5-1. Serve per il match, giocando il miglior scambio della partita sul 30 pari e chiudendo in 2 ore e 6 minuti per 6-4, 4-6, 6-1.Berdych cercherà il suo sesto titolo ATP contro il giovane croato Marin Cilic.
 

Giacomo Fazio e Giulia Vai

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