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10/10/2011 18:50 CEST - ATP 500 TOKYO

Ottimo Murray, Nadal al tappeto

TENNIS - Un brillante Murray batte Rafael Nadal con un netto 3-6 6-2 6-0 e conquista il torneo di Tokyo. Con questo titolo eguaglia Davydenko a quota venti ed insegue solo Federer, Nadal, Djokovic, Hewitt e Roddick. Bravo lo scozzese ad alzare il livello nei momenti complicati. Male Nadal che si è dovuto arrendere non solo allo scozzese ma anche ad una condizione fisica non adeguata. Karim Nafea

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La finale migliore possibile (visti i giocatori presenti) per il torneo di Tokyo.
Rafael Nadal, prima testa di serie del tabellone, e Andy Murray, secondo favorito del torneo, hanno un gran bisogno di questa vittoria: il primo perché non vince un torneo sul cemento da un anno esatto, quando battendo Monfils conquistò il torneo giapponese, e perché ha bisogno di confermare i punti dell’anno scorso per non perdere ulteriore terreno da Djokovic; il secondo invece è alla ricerca della terza posizione mondiale (deve vincere Tokyo e Shanghai per scalzare Federer) e di una vittoria su Nadal che latita dal torneo di Toronto dell’anno scorso.
I precedenti (13-4) non aiutano Murray ma il cemento due su tre è decisamente il suo habitat naturale.

Il canovaccio della partita è chiaro fin da subito: Nadal non ha né la forma né l’intenzione di prendere il controllo del gioco, per cui lascia sistematicamente l’iniziativa in mano allo scozzese che appare abbastanza opaco.
Il primo game, con Nadal al servizio scivola via facile; Murray non è altrettanto centrato e con due errori di diritto ed un smash suicida che permette un recupero agevole al maiorchino concede due palle break consecutive. La prima l’annulla brillantemente, ma la seconda è fatale e regala un vantaggio importante a Nadal che tiene il servizio e suggella il 3-0.
Il secondo giocatore del mondo continua a giocare molto passivamente limitandosi a giocare dei back abbastanza inoffensivi ma che, comunque, mandano fuori ritmo il nativo di Dunblane, a riprova del fatto che nel tennis moderno le variazioni di ritmo non hanno neanche bisogno di essere troppo accurate per mandare fuori palla.
La partita fila via abbastanza tranquillamente fino al 4-2 quando un vincente di Murray e un grave errore di diritto di Nadal livellano il game sul 40-40.
Sulla parità Murray tira fuori il suo miglior tennis, picchiando con qualche bel rovescio e chiudendo poi a rete con una voleè molto competente (venirci più spesso a rete no, eh?).
Questa è la svolta della partita in quanto è proprio il momento in cui l’inerzia comincia a spostarsi in favore dello scozzese.
La palla break in ogni caso viene annullata con molta sicurezza da Nadal. Un ace regala la palla del 5-2 allo spagnolo; 5-2 che si avvera dopo un punto in cui i due fanno a gara a chi è più pollo (unica situazione in cui Murray non può perdere in nessun modo e con nessuno, forse solo con Federer…).
Il servizio di Murray comincia ad entrare con più continuità, lasciando spesso fermo Nadal: 5-3.
Al momento di servire per il set un errore di rovescio ed un vincente di diritto di Murray lasciano lo spagnolo 0-30. E’ bravo e fortunato Nadal a recuperare ed a conquistarsi un set point, trasformato con una bella demi-voleè.
Difficile il momento di Nadal che è arrivato alla vittoria nel set con un po’ di fortuna e non come frutto di un’effettiva superiorità.

L’inizio del secondo set è in completo controllo di Murray dal punto di vista del gioco.
Sull’1-1 Nadal recupera da 40-15 grazie ad un paio di errori abbastanza gravi del figlio di Judy, che però con una reazione non da lui piazza due ace e va 2-1.
Murray decide di caricare al massimo cogliendo il momento propizio, riuscendo ad attaccare Nadal sia di diritto che di rovescio, colpo al livello di quello di Djokovic (e gli va stretto…), e conquistando nuovamente una palla break.
Ancora una volta Nadal è bravo col servizio a tener fermo il britannico.
Due punti più tardi però la situazione è la stessa. Stavolta è Murray a sprecare, sbagliando una voleè non semplice, ma che dovrebbe essere alla portata di qualunque tennista professionista.
Una buona prima offre a Nadal la palla del 2-2, ma due errori gravissimi per lui, concedono il primo break della partita a Murray.
Ci prova anche stavolta a rovinare tutto con game suicida Murray, infatti con tre errori porge altrettante palle del contro break allo spagnolo.
Con un’altra bella reazione Murray spara tre ace consecutivi e pareggia il game.
Un passante di rovescio eccezionale porta a Nadal un’altra palla break, vanificata da una riposta corta che lascia a Murray il campo aperto per un facile diritto.
Un paio di bei rovesci (fuori dal mondo quello che chiude il game) gli regalano il 4-1.
FINE.
Da qui in poi Nadal non riesce più ad impegnare Andy, completamente in controllo, senza esitazioni, padrone di sé e del gioco.
Comincia ad affiorare anche un po’ di scoramento per un Nadal che non ha più nessuna risposta e che sembra non avere più energie.
Il parziale di 12-2 (con un 8-0 finale) è piuttosto eloquente.
Settima finale consecutiva persa da Nadal, e non è più solo Djokovic a batterlo.
Grossa delusione per un Nadal colpito duramente nel fisico e, soprattutto, nello spirito da questo 2011 e dimostratosi mentalmente molto più fragile e meno guerriero di quanto si credesse. Una fortezza quando tutto va bene, si dimostra molto più umano nei momenti di difficoltà (e non è detto che sia un difetto). Apparso anche piuttosto smarrito tatticamente senza vere varianti strategiche al “corri e difendi ad oltranza, attaccando solo quando proprio non puoi esimerti”.
Molto positivo invece Murray, sempre senza dimenticare che Tokyo è Tokyo e che non necessariamente ripeterà questa prestazione in situazioni più importanti e prestigiose.
Questa vittoria lo pone a ridosso di Federer, il quale perderà la terza posizione mondiale nel caso in cui Murray riuscirà a confermare il titolo di Shanghai conquistato l’anno scorso.
Questo titolo, il ventesimo, gli permette di eguagliare Davydenko, nella classifica dei più titolati ancora in attività alle spalle di Federer, Nadal, Djokovic, Hewitt e Roddick.

Karim Nafea

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