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14/10/2011 14:06 CEST - COPPA DAVIS

Finale Davis: i problemi di Siviglia

TENNIS – Il match tra Spagna e Argentina dovrebbe giocarsi a Siviglia, ma da Valencia promettono un ricorso per presunte irregolarità nella procedura di assegnazione. E la Giunta regionale dell’Andalusia non ha intenzione di versare alcun contributo per il match. Il sindaco di Siviglia chiederà appoggio al parlamento regionale. Intanto i tecnici ITF stanno controllando l’impianto e spuntano biglietti falsi su internet. Riccardo Bisti

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I match di Coppa Davis tra Spagna e Argentina non hanno pace. Tre anni fa, gli operai avevano già iniziato i lavori presso l’Orfeo di Cordoba, la sede tanto desiderata da David Nalbandian. Alla fine, la AAT (la federtennis argentina) se ne lavò le mani e presentò due candidature all’ITF: Cordoba, appunto, e Mar Del Plata. Alla fine la spuntò “La Feliz”, in quella che Juan Margets, presidente del Comitato di Coppa Davis dell’ITF, definì: “La più difficile decisione di sempre”. Dopo quel match, tra l’altro, vennero istituiti dei paletti ben precisi per le fasi finali di Davis e Fed Cup: gli incontri si devono giocare in “Major City”, quelle città che rispettano determinati parametri. Con buona pace, per esempio, di Castellaneta Marina. La sede di Spagna-Argentina doveva essere annunciata il 7 ottobre, ma già 48 ore prima era trapelata la notizia che la RFET (la federazione spagnola) aveva optato per Siviglia, escludendo la candidatura di Valencia, considerata favorita in virtù di un’ottima impiantistica (il Velodromo Luis Puig) e un’ovvia reciprocità: ad oggi, la Spagna ha ospitato tre finali di Coppa Davis: due a Barcellona (2000 e 2009) e una a Siviglia (2004). Con Madrid fuori causa per questioni di…altitudine, si pensava che Valencia non avrebbe avuto problemi. Invece, per voce del presidente Josè Luis Escanuela, la RFET ha proposta all’ITF la sola candidatura di Siviglia. La finale del prossimo 2-4 dicembre, dunque, dovrebbe giocarsi nello Stadio Olimpico “La Cartuja”, lo stesso che sette anni ospitò il trionfo di Nadal e Moya contro gli americani.

Eppure c’è qualcosa che non quadra. Il sito della Coppa Davis dice che il match si giocherà a Siviglia, ma Valencia non ci sta. La città levantina è stata fatta fuori perché la candidatura non era supportata dalle istituzioni locali, clausola obbligatoria nel bando. Eppure da Valencia hanno preparato un ricorso, appoggiandosi a un prestigioso studio legale. La federazione locale afferma che la clausola è stata inserita solo in seguito, poche ore prima della nomina di Siviglia. Insomma, una manovra politica in piena regola. “La nostra candidatura aveva tutti i requisiti necessari” dicono da Valencia “E vogliamo che sia pubblicamente dimostrato che abbiamo fatto le cose in piena regola”. Dopo aver richiesto spiegazioni per iscritto – e non aver ottenuto risposta – pensano di ricorrere presso il Consiglio Superiore dello Sport (CSD), un’ente pubblico che potrebbe decidere di avviare un procedimento disciplinare. Sono state ventilate, anche se sono meno probabili, soluzioni alternative come un reclamo direttamente presso l’ITF o addirittura il ricorso alla giustizia ordinaria. Fonti federali, tuttavia, affermano che se eventuali azioni legali dovessero mettere a rischio la disputa della finale “Ci fermeremmo. Noi non abbiamo nulla contro Siviglia, vogliamo solo dimostrare che la nostra candidatura rispettava tutti i requisiti”.

A Siviglia non se la passano troppo bene. L’assegnazione della finale è stato un trionfo politico di Juan Ignacio Zoido, sindaco della città e deputato del Partito Popolare. Il problema è che la Giunta Andalusa ha fatto sapere di non voler sborsare nemmeno un euro per l’evento, mettendo a rischio l’organizzazione. Per questo Zoido ha promesso un intervento nel parlamento regionale per chiedere che l’appoggio sia totale, almeno uguale a quello offerto per la finale del 2004 (allora la Giunta versò 700.000 euro). “E’ una cosa a cui non si può rinunciare, bisogna approfittare del fatto che Siviglia ospiterà un match così importante e che avrà un impatto economico di 35 milioni di euro”. A José Antonio Griñán, presidente della Giunta, non è piaciuto il fatto che Siviglia chieda soldi alla Giunta solo adesso, a posteriori, e non lo abbia fatto prima. Va detto che lo stesso ente istituzionale ha versato 5 milioni di euro per l’organizzazione dell’Andalucia Masters di golf, e che lo scorso aprile aveva concesso ooltre un milione di euro per il torneo ATP di Marbella, denominato appunto “Andalucia Tennis Experiencia”. Per questa finale, invece, l’intenzione è di limitarsi a una promozione sul piano dell’immagine. E nulla di più.

Nel frattempo, per oggi e domani è prevista la visita dei tecnici ITF a Siviglia, i quali controlleranno la struttura dello stadio “La Cartuja” per verificarne l’agibilità per un match così importante. E’ un controllo molto atteso: nel 2004 ci fu qualche carenza a livello logistico. Si tratta di un’equipe di cinque persone. A differenza di sette anni fa, il progetto prevede che si affitti una coprtura che verrà posta proprio sopra il campo di gioco in terra battuta. La febbre da Davis è già alle stelle: dall’Argentina fanno sapere che hanno intenzione di richiedere tutti i i biglietti cui hanno diritto (il 10% del totale). Il match si giocherà in dicembre, quando in Argentina è tempo di vacanze. Ciò autorizza a pensare che saranno almeno 2.500 i tifosi dell’albiceleste che planeranno in Spagna. La febbre è talmente alta che alcuni siti hanno messo in vendita i biglietti per la tre giorni, scatenando un’angoscia collettiva, tanto da obbligare la federazione spagnola a diramare un comunicato per precisare che è tutto falso e che i biglietti non sono ancora in vendita. Non sonostati nemmeno decisi i prezzi. Spagna-Argentina è già iniziata.

Riccardo Bisti

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