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17/10/2011 14:22 CEST - FOOT FAULT

Rafa cade dalle nubi

TENNIS - Lo spagnolo, reduce dalle mazzate rimediata da Murray in finale a Tokyo e da Mayer a Shanghai, sembra un tantinello disorientato e fuori forma. Momento un po’ così o, visto il suo non esaltante 2011, normale routine? Andy Brown: forte nei tornei che contano quanto bastoni quando la briscola è a coppe, e poi? E la nostra Pennetta non somiglierà in qualche modo proprio allo scottish man? Luigi Ansaloni

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Avevo scritto circa due anni fa, nel bel mezzo di quello che è considerato il suo annus horribilis, che Rafa Nadal mi sembrava un pochetto Ettore, quando fino all’anno prima era stato Achille. L’anno dopo, lo spagnolo vinse tre slam su quattro. Un po’ come successe con Baghdatis, insomma…ah, il cipriota non è arrivato in finale in uno Slam? Nemmeno in semi? Nemmeno ai quarti? Ah. Vabbè. Torniamo a Nadal. Parlavamo di Nadal, dunque. Rafa mi fa sentire un po’ Checco Zalone. Si, lo ammetto, ho visto il suo film Cado dalle nubi. Non avevo niente di meglio da fare. Posso parlare con chiunque di voi per ore della bellezza di Orson Welles e del suo infernale Quinlan, dell’importanza di David W.Griffith e di “Nascita di una nazione”, dell’intrigante mistero dell’espressionismo del maestro Sergei Eisenstein e della nouvelle vague di Truffaut…ma sì, ho anche visto Checco Zalone. Capita.

Tornando a Nadal e a Checco Zalone, dicevo che Rafa mi fa sentire come Checco quando, dopo aver scritto la celeberrima canzone “Angela”, viene mollato sia da Angela sia da Marika. A quel punto, Checco dice “ma questa canzone non porterà un po’ di sfiga?”. La stessa domanda me la sono posta anch’io, scrivendo questa rubrica. In questo caso, amici lettori, vi rassicuro: non è la sfiga il problema, è semplicemente l’incompetenza di chi scrive, a dettare il tutto. Eppure, eppure…

Dando per scontato che Djokovic sia il nuovo Duce, Hitler, Stalin, Fidel Castro, Tito, Franco del tennis mondiale, dando per scontato che Federer non sia eterno e sia in fase decadente (e lo è, povero ciccino, a 30 anni suonati), dando per scontate tante altre cose, oggi parliamo un po’ di Nadal. Ecco, a me, vedendolo perdere in malo modo contro Murray (Murray) a Tokyo, beccando tra l’altro un parziale di 6-0 e da Florian Mayer (F-L-O-R-I-A-N M-A-Y-E-R) a Shangai, mi ha dato un po’ quella sensazione di essere un po’ troppo Ettore (cioè, umano) e non Achille (cioè, semidio quasi imbattibile e quasi immortale). E non è esattamente dal torneo giapponese (diciamocelo francamente, un tantinello inutile come il 90% dei tornei post Us Open) che c’è questa impressione. Insomma, Nadal ha beccato legna un po’ da tutte le parti quest’anno, e se ha mantenuto alto l’onore vincendo il Roland Garros è perché, diciamolo pure francamente, avanti, Federer quella finale gliel’ha un tantinello regalata, soprattutto il primo set. E poi ci sono tutti gli attriti con zio Toni, le partite perse con Djokovic in ogni dove, quelle dichiarazioni “Non arriverò mai a 30 anni come giocatore” e cose così. Insomma, la strada per salutare Rafa sembra (è) ancora molto lontana, ma come il sunset boulevard lo ha imboccato Federer, lo ha seguito pure il maiorchino? Ai posteri l’ardua sentenza. Magari nel 2012 lo troviamo più ringalluzzito che mai. E anche quando, non c’è problema: la speranza contro RoboNole si chiama Murray!……Se si giocasse sempre in Asia, due set su tre e se la pressione negli slam non fosse un tantinello più elevata che in un 500 a Tokyo o in un 1000 a Shangai. Ma queste sono dettagli, quisquiglie.

Chiudiamo, e davvero mi spiace farlo, con una bacchettata a Flavia (Pennetta). Flavia, ma porca miseria, com’è che sul più bello ti fermi? E dato che prima parlavamo proprio di Murray, non è che Flavietta nostra sarà un po’ come Murray? Oddio, oddio…immaginare Flavia, anche solo per un secondo, con il viso di Murray…brrr….brutta immagine….Scusaci Flavia.

Luigi Ansaloni

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