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20/10/2011 13:33 CEST - IL PERSONAGGIO

Altalena Ivanovic: quale futuro?

TENNIS - 3 anni fa vinceva il Roland Garros e diventava la numero 1. Poi Ana Ivanovic è entrata in una spirale negativa che l'hanno fatta precipitare addirittura fuori dalle prime 50. Ha saputo riprendersi, ma non è più stata competitiva a livello di top 10. Eppure il suo tennis sa ancora essere devastante. Spesso rifila 6-0 alle avversarie, ma le manca continuità. Dove può arrivare la nuova Ivanovic? Simone Alchieri

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Ana Ivanovic ha raggiunto l'apice della sua carriera nel giugno del 2008, quando è diventata numero 1 nel ranking WTA poche ore dopo aver vinto il suo primo (e finora unico) torneo del grande Slam, il Roland Garros. Si aggiudica quell'edizione dopo tre tentativi in finali major; infatti, dopo essere uscita sconfitta per mano della Henin a Parigi l'anno prima e aver lasciato il trono d'Australia alla Sharapova nello stesso 2008, non concede nemmeno un set (ne perde solo uno in semifinale nel corso di tutto il torneo) a Dinara Safina e, appena ventenne, diventa la prima serba a incidere il proprio nome in una delle massime competizioni tennistiche. Il resto della stagione è quasi disastroso: perseguitata dagli infortuni, inizia una discesa che la vede chiudere l'anno al quinto posto, franare alla ventiduesima posizione alla fine del 2009 e poi, nel 2010, subisce una, per lei inedita, sequenza di 4 sconfitte consecutive e perde il suo posto nelle top 50 per la prima volta dal marzo 2005, cadendo fino al numero 64.

Dall'estate 2010 il suo gioco torna ad ingranare e le permette di ottenere buoni risultati e risalire la classifica, ma soprattutto torna a vincere un titolo WTA all'international di Linz, esattamente due anni dopo il suo ultimo successo, proprio nella stessa città. Questo successo le permette di qualificarsi al master di Bali e di vincerlo: 6-2 7-6 in finale alla Kleybanova. Il buon finale di stagione le permette di chiudere alla posizione 17, con ottime prospettive per il 2011 e con gli obiettivi di tornare tra le prime 10 e ottenere risultati prestigiosi nei tornei più importanti; nel 2011 non è andata proprio così. Oggi è la numero 23 del ranking, non vince un torneo da Bali e per chiudere la stagione difenderà il titolo al master B, ma stavolta solo grazie ad una Wild Card chiesta dalla stessa giocatrice ed ottenuta.  A tal proposito ha dichiarato: "Bali è uno dei posti più belli del circuito tennistico, probabilmente il migliore. Lì ho passato del tempo stupendo l'anno scorso. Nel tempo libero sono riuscita a rilassarmi in spiaggia, ma in campo ho giocato il mio miglior tennis ed ero molto contenta di aver vinto il titolo. E' molto esaltante per me tornare e provare a vincere il torneo di nuovo. Ricordo che l'anno scorso ogni match aveva un'atmosfera eccitante e son sicura che sarà un altro grande evento."

Viene, però, da chiedersi come mai la Ivanovic non si sia riportata sui livelli che le hanno permesso di superare tutte le altre giocatrici, ma debba giocare di nuovo il Masters meno prestigioso, senza peraltro qualificarsi di diritto. Si tratta di un altro anno di transizione oppure il suo gioco si è arenato su questo livello medio?
Nel corso dell'ultima stagione ha alternato momenti di ottimo gioco a partite non di certo esaltanti. In Australia, rientrante da un infortunio addominale, esce sconfitta dalla Makarova dopo un'estenuante gara protattasi fino al 10-8 del terzo set. I due premier Americani segnano il suo miglior risultato per buona parte della stagione: raggiunge i quarti ad Indian Wells cedendo di misura alla Bartolì e gli ottavi a Miami dove perde con Kim Clijsters dopo aver condotto 5-1 al terzo ed aver sciupato 5 matchpoints! La stagione sulla terra non vede la serba raccogliere i frutti sperati e culmina con la sconfitta nel primo turno dei French Open contro la svedese Larsson, nonostante Ana fa suo il secondo set in un battibaleno e un 6-0.

Leggermente migliori i risultati sull'erba, che la vedono arrivare in semi a Birmingham (cede alla Hantuchova in tre set), arrendersi al secondo turno di Eastbourne ma solo alla rientrante Venus e portarsi facilmente al terzo turno di Wimbledon, concedendo solo 4 game nei primi due. Non riesce, però, a superare l'allora 81 del mondo Cetkovska. L'estate americana la porta a raggiungere la semi a Carlsbad (sconfitta in una maratona con la Zvonareva) e il quarto turno agli US Open, dove disputa un partita all'altezza di Serena Williams.
In Asia, Ana esprime il suo miglior gioco a Pechino, annichilendo la Zvonareva con un 6-2 6-1 negli ottavi, prima di ritirarsi nei quarti contro la Radwanska per un infortunio che le impedisce di difendere il titolo a Linz, nonostante questa settimana sia già pronta per giocare in Lussemburgo e preparasi al meglio per Bali.

Le è mancato un acuto nei tornei del grande Slam, dove, Flushing Meadows a parte, ha perso partite nei primi turni con avversarie non certo trascendentali. Ana non riesce a dimostrare di avere una grande capacità di tenuta mentale: nei match protrattisi al terzo set ha un passivo di 2-8 (dei quali vinti, uno per ritiro); nei tiebreak disputatisi, è risultata vittoriosa in 2, mentre è uscita sconfitta da 9. Quando però il suo dritto ingrana la bellissima serba diventa più che temibile per ogni giocatrice del circuito (2-2 gli incontri con le top ten) e se riesce ad imporre il suo gioco diventa spesso autrice di risultati netti, come dimostrano i dieci 6-0 e gli undici 6-1 propinati alle avversarie (perdendo poi solo due dei match in cui aveva ottenuto un set con tali risultati). Ora non le resta che confermare ciò che di buono aveva già fatto a Bali, ma l'anno prossimo potrebbe, e viste le capacità dovrebbe, rivendicare un posto nell'elìte del tennis e puntare a risultati ambiziosi per guadagnarsi un ruolo da protagonista nel mondo del tennis femminile; le prestazioni mostrate quest'anno non sarebbero sufficienti a garantirglielo, ma Ana ha tutte le carte in regola per puntare ad una qualificazione al vero Masters e tornare nel circolo delle vincitrici.. perché no? anche di uno Slam!

Simone Alchieri

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