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31/10/2011 14:49 CEST - ATP VIENNA

Tsonga conquista Vienna

TENNIS - Jo Wilfred Tsonga vince il torneo di Vienna, battendo in tre set l'argentino Juan Martin Del Potro, con il punteggio di 6-7 6-3 6-4. Ottimo match del francese, che in tutti i fondamentali si è mostrato superiore al suo avversario. Per il francese è il secondo torneo vinto del 2011 dopo Metz, grazie al quale fa un bel passo avanti in chiave master. Stefano Broccoli

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Dopo una serie di mediocri tornei 250, l’Erste Bank Open” di Vienna offriva quest’oggi una finale di categoria superiore tra e Jo- Wilfred Tsonga e Juan Martin Del Potro. Entrambi ancora in corsa per le Atp World Tour Finals di Londra( il francese attualmente sarebbe qualificato) e quindi interessati a vincere il match odierno. Le prime due teste di serie del torneo, sono riuscite a raggiungere la finale, pur perdendo qualche set per strada: Tsonga è stato costretto a giocare il parziale decisivo sia nel primo turno contro Nieminen( poi ritiratosi), che nel secondo contro Malisse. L’argentino di Tandil ha faticato solo in semifinale contro il servizio di Kevin Anderson, battuto per 6-4 al terzo. Per entrambi il 2011 doveva essere una svolta, ed in parte lo è stato. Del Potro è riuscito ad affrancarsi dai suoi problemi fisici e a tornare nei top 20,( a inizio anno era oltre la 400esima posizione mondiale) ma gli è mancato qualcosa per tornare quello del 2009, e la sconfitta gli Us open con Gilles Simon lo testimonia. Tsonga è invece un giocatore che vive di fiammate, e nel 2010 non era riuscito ad accendersi, pur mantenendo un’ottima continuità. Il suo 2011 è stato nobilitato dal quarto di finale vinto a Wimbledon contro Roger Federer, in cui per tre set è stato ingiocabile, mostrando il tennis folle e devastante dell’edizione 2008 degli Australian Open. Con un buon gruzzolo di punti conquistati nel resto dell’anno, il francese è poi riuscito a tornare nei top 10, e a mettere una discreta ipoteca per la qualificazione al master. Tra i due giocatori c’erano tre precedenti, tutti vinti dall’argentino. In due occasioni Del Potro ha vinto il match su superfici rapide(New Haven nel 2007 e il master di Shanghai nel 2008) mentre la terza sfida tra i due si è giocata al Roland Garros del 2009, dove Del Potro si issò fino in semifinale.


L’inizio, come prevedibile, è caratterizzato da un certo equilibrio: i primi game di battuta scorrono lenti( in dodici minuti si giocano appena due game ) e Tsonga è costretto anche a fronteggiare due palle break nel secondo game. Ma nell’occasione il francese si destreggia molto bene, rischiando con tutto il repertorio dei suoi colpi. Del Potro all’inizio, riesce a tenere con maggiore facilità i propri turni di servizio, ma la sua tattica è più conservativa: i colpi funzionano tutto sommato bene ma sembra sempre che l’argentino si limiti a fare diligentemente il proprio compito, senza riuscire ad andare oltre. Tsonga invece è re, in quanto ad alti e bassi: è evidente che voglia subito cercare di conquistare campo già dalla risposta( notevoli nel primo set alcune risposte di rovescio), ma la tattica all’inizio non paga perche gli errori son tanti, e le discese a rete sbagliate. Il francese però riesce lo stesso a far la differenza col dritto e con un servizio che oggi sembra ispiratissimo. I servizi si susseguono tranquilli fino al 4 pari, dove grazie ad un doppio fallo e a un paio di ottimi punti giocati, Tsonga conquista le sue prime palle break dell’incontro. Del Potro conferma di aver grandi doti mentali oltre che tennistiche e le annulla tutte e tre. Senza ulteriori sorprese si arriva al tiebreak, dove l'argentino riesce a salire di livello, soprattutto con il diritto. Tsonga risponde colpo su colpo ma sul 3- 2, gioca una brutta volèe di diritto e finisce per essere passato dall’avversario. Del Potro sale quindi 4-2 ma Tsonga rimane in scia e recupera il minibreak con il suo anomalo passante ad una mano e si porta sul 4-5. Il francese poi piazza un ace, ma vanifica tutto con un doppio fallo. Del Potro non si fa pregare, e chiude un lungo primo set, dopo poco più di un’ora.

Nell’inizio di secondo parziale, l’argentino continua a giocare ad un buon ritmo e il francese sembra accusare il colpo: sull’ uno pari, Tsonga commette un paio di errori e regala il break all’avversario. Del Potro a questo punto, ha in mano le sorti del match ma si distrae e permette all’avversario di ottenere il controbreak immediato. Il rilassamento dell’argentino va però oltre il semplice controbreak, mentre Tsonga ritrova la tranquillità e approfitta della situazione: con un grandissimo diritto lungolinea in corsa, il francese si prende il break e sale 4-2. Senza concedere nulla, il francese vince i suoi turni di servizio e chiude il secondo set per 6-3.

Nel terzo set si assiste ad un leggero calo, forse anche fisico dei due contendenti, ma i break all’inizio non si vedono. Del Potro fa il suo alla battuta ma soffre l’iniziativa del francese , che quando si tratta di cambiare marcia, sembra sempre avere qualcosa in più. Del Potro non riesce mai a creare veri pericoli all’avversario, quando questi è al servizio. Solo nel sesto game riesce ad andare 15-30 ma qui Tsonga si salva alla sua maniera, con un ace di seconda e una demivolèe agevolata dal nastro, al termine però di un bello scambio. Invece il break, se lo prende subito dopo il francese con un paio di accelerazioni notevoli e grazie ad un banale errore dell’avversario su un diritto a metà campo. L’argentino, frustrato, da un calcio al suo borsone e alle sue possibilità di vincere la partita. Tsonga serve benissimo nei restanti due game alla battuta (in tutto il match, il francese ha totalizzato ben 25 ace) e vince partita e torneo dopo circa due ore mezza di gioco grazie ad un diritto in contropiede.  Grazie a questi 250 punti, il transalpino salirà al sesto posto nella race, e si candida quasi certamente per un posto al master di Londra.

Cosa ci ha detto questo match? Ci ha ribadito ad esempio che Tsonga può giocare benissimo indoor. Il francese, se trova nel corso di un match le motivazioni giuste, può essere ingiocabile al servizio e pericoloso per tutti gli avversari. A Londra ci sarà da tenere d'occhio anche lui.

Del Potro è un campione e ciò si vede chiaramente. Ma manca ancora qualcosa...Il suo diritto non è ancora quello dell'estate 2009, così come la sua fiducia. Ed in match importanti e tirati, con avversari forti, tali lacune sono determinanti.

Stefano Broccoli

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