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24/11/2011 10:55 CEST - ATP WTF 2011

Ferrer di lusso, Djokovic al tappeto

TENNIS - Lo spagnolo mostra una condizione stellare: piega un Djokovic falloso e rinunciatario, senza acuti e idee in due set, lasciandogli appena quattro game (6-3 6-1). "E' la peggior sconfitta dell'anno, ho giocato davvero male", ammette il serbo, che però non è ancora fuori. Ferrer invece si qualifica, non ha bisogno di far calcoli. Come nel 2007, è già in semifinale. Da Londra, Rossana Capobianco

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Ci sono partite che sulla carta sembrano una montagna da scalare: Djokovic ne avrà vissute diverse, contro Federer e Nadal soprattutto, in occasioni sicuramente più importanti di un match al Round Robin alle World Tour Finals.


Non ci sono partite facili in questo torneo e siamo tutti d'accordo. Non ci sono avversari "materasso" e non esistono momenti in cui puoi staccare la spina.

La prospettiva di giocare contro David Ferrer deve esser apparsa faticosa e dura a Nole, ma non fino a questo punto, probabilmente.


Forse Novak non è al meglio; forse ha male un po' dappertutto; forse è stanco e magari anche demotivato. Ma oggi David Ferrer avrebbe rappresentato una traversata improbabile per molti, quasi tutti.
I primi game, manco a dirlo, sono lottati ed equilibrati. La prima palla break arriva nel quarto game a causa di un errore del serbo. Ferrer è meno falloso, trova più profondità e perfino più angoli, ma Novak resiste, spera di piegare l'avversario al momento opportuno, più avanti. Invece accade che nel settimo game Djokovic la spina la stacca davvero e inizia a sbagliare di più: due palle break per lo spagnolo che non se lo fa dire due volte. Passante lungolinea di dritto che non permette al serbo di giocare la volle di rovescio.

Da quel momento in poi, ci sarà soltanto un giocatore in campo e non sarà il numero 1 del mondo. Sette game a zero, un parziale assassino da parte del numero 5 del ranking che è evidentemente in serata di grazia, soprattutto con il servizio. In mezzo a tutto ciò vincerà il set e strapperà nuovamente la battuta all'avversario, che non accenna a particolari variazioni di gioco, nemmeno nel secondo parziale. Si scontra contro un muro di gomma Djokovic, e non dev'essere piacevole. Non ha in questo momento il "punch" necessario per abbatterlo, come lo ha avuto in tutto l'arco dell'anno.


Sono diciassette
(si, leggasi diciassette) gli errori gratuiti col suo colpo preferito, il rovescio. E molti a cercare il lungolinea. saranno 33 quelli totali, che in due set per uno come Djokovic son proprio tanti.
Nole inizia a perdere fiducia e a muoversi anche peggio nella ricerca della palla. Sul 4-1 per l'avversario commette un doppio fallo (il terzo della sua partita) e regala un'altra palla break all'affamato avversario spagnolo: prima al centro e tanto orgoglio. Ma no, quel rovescio oggi proprio non vuole saperne di aiutare: e allora il serbo deve cedere, guardare Ferrer spingere e chiudere i suoi famosi dritti a sventaglio.


Game, set e match Ferrer, che si qualifica per le semifinali. Come nel 2007, inaspettatamente. Come sempre, un'imprevedibile montagna da scalare. Come spesso gli accade, sottovalutato e con due signori attributi.
La lotta per il secondo posto nel girone è aperta: a Ferrer non interessa, lui sa che sabato sarà lì, per la seconda volta.

Non è Shanghai ma una insolitamente mite Londra di novembre a regalargli una delle soddisfazioni di una carriera costruita coi fiocchi.

Rossana Capobianco

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