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03/12/2011 15:30 CEST - COPPA DAVIS

Illusione Del Potro
Spagna avanti 2-0

TENNIS - Il miglior Del Potro dell'anno crolla nel finale, dopo essere stato in vantaggio due set a uno. Ferrer vince 6-2 6-7 3-6 6-4 6-3 in 4 ore e 46 minuti di tennis intensissimo. Nel primo match Nadal ha distrutto Monaco 6-1 6-1 6-2. Adesso la Spagna, che anche domani parte favorita con la coppia mancina Verdasco-Lopez, è a un passo dal titolo. Se non vincerà il doppio conquisterà quasi certamente il punto decisivo domenica. Da Siviglia Daniele Flavi

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Vivere sugli spalti un incontro come quello che ha portato la Spagna sul 2 a 0, nella prima giornata della finalissima di Coppa Davis a Siviglia, regala delle emozioni difficilmente descrivibili. Ci si sente protagonisti di un evento straordinario che ti coinvolge dal primo all’ultimo minuto. Il tutto amplificato dal fatto che sugli spalti si affrontavano due tra le tifoserie più calde del pianeta. Quella spagnola con oltre 20 mila tifosi vestiti di giallo e rosso, e quella argentina, nei tradizionali colori bianco celeste a righe verticali che, nonostante la netta inferiorità numerica (il totale è stato di oltre 27 mila spettatori), si è fatta sentire e non poco.

Dopo la facile vittoria di Rafa, che aveva portato i padroni di casa il primo punto, le speranze argentine erano riposte nel loro numero 1, il pennellone numero 11 del mondo Del Potro, opposto al fresco semifinalista del Masters di Londra e numero 5 del mondo David Ferrer, che alla fine avrà la meglio soprattutto grazie al suo straordinario fisico, che per tutte le oltre 4 ore e 40 minuti l’ha sostenuto senza alcun cedimento. Finisce 63 al quinto con un gruppo di signore sulla sessantina d’anni, sedute di fianco a noi, in lacrime mentre “David” alza le braccia al cielo. In sala interviste subito dopo la partita lo stesso argentino gli renderà merito della grande prestazione, lodando il giocatore spagnolo e definendolo: “il secondo miglior giocatore al mondo sulla terra battuta”. David, invece, è accolto dai giornalisti con un fragoroso applauso.

Il primo set scappa via in un batter d'occhio, con i tifosi argentini ammutoliti dal 62 dello spagnolo in appena 43 minuti, e vola in alto il grido ritmato di "David David", che sarà il refrain base di tutto l’incontro.
Gli scontri diretti erano fermi sul 2 a 2, ma si trattava della “prima” sul rosso.

Nel secondo parziale, finalmente “Palito” trova il ritmo giusto ed inizia a tirare le sue consuete bordate, soprattutto di dritto, portandosi sul 3 a 2. I suoi tifosi, scossi dal punteggio, escono dal torpore ed iniziano a sostenerlo a squarcia gola in tutti i modi, tra i fischi dei “padroni di casa”. L’atmosfera si scalda, nonostante i 15 gradi percepiti sulla pelle, e lo stadio pian piano diventa una bolgia infernale. Nella zona a sinistra dell’arbitro in alto spuntano le magliette di Maradona, ed al grido di “ole... ole... oleee del poo...” il giocatore di Tandil si aggiudica il secondo set con un tie-break giocato splendidamente in una sorta di estasi sportiva.

David è un grande lottatore, altrimenti non sarebbe arrivato mai ad essere anche il numero 4 del mondo, e, nonostante il passaggio a vuoto di qualche minuto prima, riprende a macinare gioco volando via sul 3 a 1 nel terzo parziale al grido di “espanaaa..espanaaaaa”. Delpo c'è, recupera il break riportandosi sul 3 pari. La partita in campo si fa molto bella e l’argentino scappa via sul 5 a 3 a suon di dritti tirati sopra le righe, per poi andare a chiudere sul 6 a 3 con il tifosi argentini che si alzano tutti in piedi e fanno la ola. I sud-americani per la prima volta sono in vantaggio e già sono passate tre ore di gioco. Sugli spalti lo show tutto argentino va in scena con coreografie degne della “Bomboneira” con gli ole...ola...ritmati e cantati per 5 minuti di seguito in attesa del ritorno di Ferrer, uscito dal campo per andare in bagno.

Nel quarto set siamo sul 2 a 1 Spagna con Del Potro al servizio e 0-30 ed il tifo spagnolo con il grido di “David David” si fa assordante ai limiti della correttezza “istituzionale”. Tra la prima e la seconda palla di servizio si sentono gli sgradevoli gridi di disperazione che però raggiungono l’obiettivo sperato, portando l’argentino al doppio fallo, con Ferrer che scappa 3 a 1, ma Delpo recupera e si arriva al 4-4. Ferrer tiene un servizio combattuto, e quando serve per restare nel set Del Potro combina la frittata, e con un altro doppio fallo consegna il set e forse anche la partita al suo avversario.

Nel set decisivo Del Potro sembra essere veramente alle corde, ed inizia a sbagliare delle palle molto semplici, permettendo al suo avversario di scappare sul 5 a 1 in un batter d’occhio. Lo stadio diventa una bolgia con tutti i tifosi (nonostante siano passate le 22 e 40 le tribune erano quasi completamente ancora piene) in piedi a cantare “Espana”. Il “pennellone” argentino ha uno scatto d’orgoglio che gli permette di risalire fino al 3 a 5, ma oramai anche i suoi tifosi appaiono sempre più demotivati. Dopo 4 ore e 46 minuti, arriva il dritto lungolinea che alla prima occasione dà la vittoria ad un formidabile Ferrer, che s’inginocchia a terra per 15 lunghissimi secondi prima di andare a stringere la mano al suo avversario e quindi a salutare i suoi tifosi a braccia alzate. Delpo rimane sconfortato con la testa nascosta nell’asciugamano, mentre viene sparato a tutto volume l’inno nazionale iberico. Domani solo un “mezzo miracolo” del doppio bianco-celeste potrà evitare l’ennesima sconfitta in finale per questa Argentina, che forse arrivata all’ultimo atto della prestigiosa Coppa Davis merita miglior fortuna.

 

Daniele Flavi

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