04/12/2011 01:33 CEST - Coppa Davis
Nadal e Ferrer: due tipi duri
TENNIS - "In campo si sente l’odore della polvere da sparo. Ogni colpo è un proiettile". Così Juan Jose Mateo sul Pais racconta lo spirito della sfida tra Ferrer e Del Potro. E' la sua impresa che guadagna titoli e prime pagine. Meno spazio a Nadal. La sua vittoria è stata vista da tutti come una formalità. "La Spagna è a un passo dalla Davis" scrive El Mundo. Ma è presto per i trionfalismi. Da Siviglia, Teo Gallo
Spagna 2, Argentina 0, la finale sembra segnata e i giornali si dividono tra chi chiede prudenza e chi festeggia il trionfo in anticipo. Dopo la tremenda dimostrazione di Nadal è arrivata la gran partita che ogni finale di Davis si merita, e a vincerla è stata il guerriero Ferrer, che si guadagna la maggior parte delle prime pagine nelle sezioni sportive.
El Pais racconta soprattutto il match tra il valenciano e Del Potro, ma il titolo è per entrambe le punte dell’Armata Rossa: “Due tipi duri” sono Nadal e Ferrer, impossibile dargli torto. Con la solita impareggiabile poesia è J.J. Mateo a raccontare la serata nella Cartuja. “ In campo si sente l’odore della polvere da sparo. Ogni colpo è un proiettile”. E ancora, per raccontare il momento di difficoltà di Ferrer: “Scivola sull’argilla Ferrer, retrocede. Non gioca più sulla linea di fondo come all’inizio. Prima fa un passo indietro, poi due e quasi affonda”.
L’atteggiamento del Pais è assolutamente prudente; nono si parla di festa né di vittoria e tantomeno di una finale “facile”. Un altro articolo si centra sul doppio di oggi: Feliciano e Verdasco sono visti come una coppia senz’altro migliorabile, che quest’anno ha vinto solo due partite. “Devono migliorare, soprattutto nella comunicazione tra di loro”. Perfetto, come no, il titolo: “Tua, no mia”.
El Mundo mette in prima pagina Ferrer che festeggia la vittoria inginocchiato sulla terra rossa di Siviglia. Negli spogliatoi ha detto a Delpo di aver giocato uno dei migliori match della vita. “La Spagna fa un passo verso la Davis” è il titolo, mentre all’interno si esalta Ferrer che “Distrugge l’equazione argentina”.
Meno prudenti del Pais, attaccano il pezzo con “La quinta è molto vicina”, e d’altronde sono in pochi a credere nella rimonta. Ma non ditelo ai giornalisti argentini, soprattutto quelli di Fox, pronti a ricordare che “non è finita finchè non è finita”, anche se una sola volta nella storia si recuperò uno 0-2 nella finale di Davis. Una bella carrellata di foto del palco d’onore chiude il servizio di tre pagine: presenti il re, il vicere (ma esiste), e l’aristocrazia del tennis spagnolo (Santana, Casal, Conchita Martinez).
Per Estadio Deportivo è “Furia Spagnola”, con Nadal a tutta pagina che mostra il pugnetto. Si esalta il pubblico dello stadio Olimpico, che in realtà ha risposto sì all’appello, ma a tratti è stato inferiore alla torcida argentina. La Hinchada che ha seguito i ragazzi dal Sudamerica è stata degna di un derby Boca-River: uomini mascherati da lottatori di catch aizzavano la curva in puro stile Bonbonera. Gli spagnoli, molto più morbidi per tradizione, rispondevano con la banda: tromba, trombone e tamburelli, e tutti a cantare “Viva Espana”.
El Correo de Andalucia rende onore allo sconfitto Del Potro e pubblica in prima una foto di Ferrer e Delpo a fine match: “Ferrer lascia l’Argentina senza ossigeno” è il titolo azzeccato che insiste sull’impresa di Ferru e sul fatto che Del Potro sia crollato fisicamente nel quinto. Una vittoria “agonica” avvicina la Spagna al titolo. Insomma c’è un’euforia contenuta, tipica di chi ha assistito molte volte a spettacoli tennistici come quello di ieri e negli ultimi 10 anni è uscito vincitore da grandi duelli. Vincere insegna a vincere, ed anche ad essere rispettosi con l’avversario e a non dare mai per vinta una gara fino a che non è finita. E’ la filosofia di Guardiola, di Del Bosque, di chi non ha più spazio in salotto per sistemare i trofei.
Teo Gallo
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