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19/01/2012 09:46 CEST - Australian Open

Non ci siamo! Troppe sconfitte

TENNIS - Questa volta hanno tradito anche le ragazze, per cui il tennis italiano rischia di mandare in archivio la più disastrosa spedizione australiana della sua storia. Con Schiavone e Pennetta fuori dai giochi ci rimangono solo Oprandi già al terzo turno, Vinci ed Errani impegnate rispettivamente contro Zheng e Petrova. La partita del giorno è stata Isner-Nalbandian. Rino Tommasi

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Francesca Schiavone
Francesca Schiavone

AUSTRALIA_ Melbourne - Non si poteva chiedere a Flavio Cipolla un altro miracolo dopo la vittoria su Davydenko e si può solo applaudirlo per la dignitosa difesa contro Feliciano Lopez che lo sovrastava in termini di classifica e di migliore attitudine ai campi rapidi. Le delusioni nel settore debole del nostro tennis erano già venute da Fognini e Starace anche se la sconfitta di Fognini contro il colombiano Falla è stata rivalutata dalla vittoria del colombiano sull’americano Fish, ottava testa di serie.
 

Non erano invece in preventivo le sconfitte al primo ed al secondo turno di Flavia Pennetta e di Francesca Schiavone tradizionali punti di forza dello schieramento azzurro. Entrambe sono state sconfitte da avversarie di classifica inferiore e ci consola solo un po’ il fatto che la Schiavone sia stata eliminata da una italiana di importazione come si deve considerare Romina Oprandi, che è cittadina svizzera e parla un italiano incerto.
 

Questa Oprandi, ha un gioco molto personale basato sull’uso quasi ossessivo ma fantasioso della palla corta. Di lei ricordo un match point mancato sei anni fa (2006) in una semifinale del Foro Italico contro la Kuznetsova ma una serie di infortuni le hanno impedito di costruirsi una carriera ed una classifica adeguate al suo talento.
Questo per dire che la perdita della Schiavone, la carta più sicura del nostro tennis, non può essere compensata dalla brillante prestazione di una giocatrice come la Oprandi che ha 26 anni e sulla quale è difficile contare per importanti traguardi.
 

Niente da fare per l’ammirevole Brianti per cui oltre alla Oprandi ci rimangono in corsa la Vinci e la Errani che hanno ora di fronte avversarie di solida esperienza come la cinese Zheng e la russa Petrova ma non impossibili.

A Roger Federer non dev’essere dispiaciuto godere di un turno di riposo per il ritiro del tedesco Beck. Nadal, Berdych e Del Potro hanno tutti vinto in tre set mentre la partita più divertente della giornata è stata quella che il gigante John Isner ha vinto per 10-8 al quinto set su David Nalbandian. Erano di fronte due tipi di gioco completamente diversi ed anche se il tennis di Isner è troppo legato al servizio spesso i suoi incontri diventano emozionanti come quello famoso di Wimbledon con il francese Mahut concluso per 70-68 al quinto set che ha riproposto l’antica questione se sia giusto o meno utilizzare il tie-break nel set decisivo.
 

Personalmente ritengo che, sulla base di un’esperienza che dura ormai da oltre 40 anni, il tie-break sia stata una grande invenzione ma sono soprattutto convinto che sia una grande idiozia utilizzarlo nel quinto set in soltanto in uno dei quattro tornei dello Slam (l’Open degli Stati Uniti). Il tennis è già complicato per conto suo perché allora creare ulteriori complicazioni ?

 

Rino Tommasi

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