ITALIANO ENGLISH
HOMEPAGE > > A. Roddick - 19.01.2012.

19/01/2012 18:53 CEST - INTERVISTE

A. Roddick - 19.01.2012

L. Hewitt b. A. Roddick 3-6 6-3 6-4 ret.

| | condividi

D: Ci vuoi raccontare cos'è successo?
AR: Sì, il tendine del quadricipite. Potrei saltellare sul posto senza problemi, ma non posso estenderlo più del 60, 70%.

D: Ti faceva più male muovendoti a sinistra o da tutt'e due le parti?
AR: No, era un problema di estensione completa, come ho detto. Avrei potuto continuare stando fermo, o con piccoli passi, ma non riuscivo a fare niente di esplosivo.

D: Questo è in qualche modo legato all'infortunio che hai avuto dopo Wimbledon l'estate scorsa?
AR: No.

D: Perché hai continuato a giocare? Per l'occasione, per il pubblico? Volevi vedere quanto grave era?
AR: Un po' per tutto. Non si ha tempo di vedere le cose con chiarezza. Volevo vedere cosa potevo fare.
Lui è uno tosto. Puoi cercare di scamparla contro tanti altri, ma lui è molto intelligente. Sapeva cosa stava succedendo.
E poi sei lì, e lo sai, se anche riuscissi a vincere non puoi giocare di nuovo dopo due giorni. Per cui è una cosa orrenda, tristissima essere lì messo così male. Fa proprio schifo.

D: Cosa ti ha fatto decidere di smettere?
AR: Sono stati chiari la prima volta che mi hanno trattato. Mi hanno detto cos'era. Non c'è molto da fare adesso oltre che aspettare, ma purtroppo il tempo non c'era. Pensavano che ritirarsi non fosse una cattiva idea.

D: Quindi perché hai deciso, alla fine?
AR: Primo, stavo colpendo la palla meglio che potevo da una situazione compromessa, e sentivo che bastava appena a restare aggrappato. Sapevo che non era il caso di farlo per altri due set. E anche se avessi tirato fuori il coniglio dal cappello, non avrei potuto giocare tra due giorni. Guardando il mio calendario, so di avere tre settimane prima di giocare ancora. Tre settimane sono molto meglio di due giorni.

D: E' successo quando sei caduto?
AR: Mi fatto male all'inizio mentre mi allenavo a dicembre, e si aggravato in quel momento. Non so se l'ho iperesteso o cosa, ma l'ho sentito lì.

D: Pensi che nel complesso si dovrebbe riconsiderare il numero di tornei sul cemento durante la stagione? Tu hai avuto problemi solo nell'ultimo paio di anni. Ma per il futuro del tennis bisogna valutare le superfici, le tecnologie. Ci sono stati molti progressi, ma nel contempo anche molti infortuni, mentali e fisici.
AR: Sì, beh, sì e no. E' dura perché è una superficie neutra, dove bene o male tutti giocano bene. Se si guardano palline più pesanti e campi più lenti forse quello c'entra con la maggiore usura fisica e gli infortuni. Ma non vedo come si possa evitare di giocare sul cemento.

D: Infortuni come questo possono far riconsiderare la carriera, al punto in cui sei. Ci stai pensando?
AR: Non penso sia un caso che all'improvviso dopo dieci anni nell'ultimo anno e mezzo o due mi faccio male più spesso. E' frustrante perché puoi fare tutto nel modo giusto e può non bastare. Ho fatto dei trattamenti praticamente ogni singolo giorno durante la pausa invernale. Quindi sì, sì.

D: Giusto per chiarire, destra o sinistra?
AR: Destra.

comments powered by Disqus
Partnership

 

Quote del giorno

"Scusate il ritardo. Avevo perso la borsa e non riuscivo a trovarla. Penso sarebbe stato inappropriato presentarmi in asciugamano! Per fortuna alla fine l'ho trovata"

Caroline Wozniacki

Ultimi commenti
Blog: Servizi vincenti
Ubi TV

Le tenniste e la fine del mondo

Virtual Tour / Fanta Tennis virtual tour logo 2

Il fanta gioco di Ubitennis

La vittoria di Francesca Schiavone a Parigi 2010

Copertine di magazine e giornali