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04/02/2012 19:26 CEST - Tennis ATP

Finale Montpellier
Monfils-Berdych

Ancora imbattuto in 2 edizioni dell'Open Sud de France, Monfils stacca il biglietto per la finale battendo il connazionale Simon al termine di un match intenso e pieno di capovolgimenti di fronte. Di fronte avrà Berdych, il nostro prossimo avversario di Davis che conferma il suo ottimo stato di forma prevalendo in due set su un più che positivo Kohlschreiber   Da Montpellier,Christian Turba

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In questo gelido sabato transalpino di inizio febbraio (-20°C a Chamonix, dove si correva la discesa maschile di sci alpino!), Montpellier è una sorta di oasi nel deserto. Partito da Marsiglia con una temperatura oscillante tra i -1 e i -5°C, il cielo bigio e le strade ghiacciate, dopo 150 km mi ritrovo in pieno sole e col termometro che segna +3. Tanto meglio, penso, il tempo attirerà più spettatori: invece, con mia sorpresa, la sala della Park & Suites Arena, sede dell’Open Sud De France, è relativamente poco gremita e il pubblico presente insolitamente silenzioso: in poche parole, non pare proprio di assistere a un torneo francese..


Strano, perché la giornata prende il via alle ore 14 con una semifinale interamente francofona, che vede opposti il campione uscente Gael Monfils e il suo predecessore nel ranking ATP (12 contro 13), Gilles Simon. Avendo l’edizione di esordio del 2010 proposto Tsonga-Simon (in quarti) e Monfils-Tsonga (in semi), mancava solo questo match per concludere un ideale triangolare tra i 3 migliori tennisti d’Oltralpe.


Prima del match, Gael elogia Gilles a mezzo stampa: “E’un miglior tattico di me.Si può pure giocare a scacchi, ma se quello di fronte a te è più forte..”. –dichiara il parigino,  aggiungendo che “ho difficoltà a giocare contro di lui. Mi conosce benissimo e con lui faccio fatica a costruire gioco, perché ribatte benissimo”. Parole non certo campate per aria: in due head-to-head (Australian Open 2009 e Amburgo 2011) l’allievo di Thierry Tulasne l’ha sempre spuntata, dunque quest’oggi il franco-martinicano sarà chiamato a una sfida psicologica oltre che tattica.


Sin dal primo punto il plot sembra chiaro: lunghi scambi da fondo, in cui la potenza del parigino cercherà di prevalere sulle geometrie e sul senso tattico del nizzardo. A rompere questo schema predefinito, però, pensa subito Gillou, che gettandosi verso la rete conserva il primo turno di servizio. Gael non si fa però sorprendere strappa il break alla prima occasione utile, con una sassata in dritto lungo linea all’incrocio delle righe. Il pupillo di Patrick Chamagne sembra aver trovato la quadratura del cerchio e, con prime forti e arrotate e potenti attacchi in rovescio incrociato, mantiene il vantaggio. Sul 3-2, però, pecca di eccesso di fiducia e cerca soluzioni lontane dal suo gioco, come un serve-and-volley punito dal passante di Simon e dal contro break.


Da qui in avanti, il set si sviluppa in gran parte sulla diagonale del rovescio, con Monfils che cerca di sfondare ma trova un avversario che gli respinge ogni colpo a doppia velocità. Le palle break si susseguono senza soluzione di continuità: sul 3 pari è il parigino ad averne 3 a disposizione, ma Simon trova supporto dal servizio, mentre nel game seguente una bella volée dopo un recupero su palla corta ne procura una al nizzardo, vanificata da un inconsueto ma efficace serve-and-volley di Gael.


Sebbene si procuri un ulteriore- e inutile- palla break sul 4 pari, si ha il sentore che sia quest’ultimo ad essere in pericolo: la difesa strenua di Simon lo porta a tentare soluzioni affrettate per uscire dallo scambio (memorabile un back di rovescio uscito di almeno un metro..), oppure a “sciogliere” e sparare improbabili accelerazioni di dritto a un metro in corridoio o quasi rasoterra.. Sul 5-4, poi, La Monf viene tradito dall’amico servizio e, come un gatto, Simon si avventa sulla preda: attacco in rovescio incrociato e volée vincente gli procurano un set point, e l’ennesimo errore dell’avversario fa il resto. 6-4 e tutto da rifare.


L’inizio del secondo set passa quasi inosservato, tra la platea che continua a esibire una certa “ freddezza” e giochi dominati dal servizio e intervallati solo da qualche bella accelerazione di Monfils e da una demivolée da metà campo di Simon a coefficiente di difficoltà 100, vero punto del match.


D’improvviso, però, l’incontro rischia di prendere lo scossone definitivo sul 3 pari, quando Simon approfitta di un ulteriore calo del servizio avversario per procurarsi la bellezza di 7 palle break. Finalmente dagli spalti fioccano gli “Allez Gael” e, come per magia, il franco-martinicano le annulla tutte con ace, servizi vincenti, accelerazioni in rovescio e financo con una palla corta: alla chiusura del più lungo game dell’incontro, il pubblico esplode in un “Allez Gaeeell!!” collettivo, mostrando di stare dalla parte del coloured o, quantomeno, da quella del match.. Gillou però non è tipo da farsi intimorire e tiene agevolmente il proprio servizio.


Come nel primo set si arriva al 5-4 Simon, ma questa volta Monfils non crolla e, con una maestosa volée di rovescio da ¾ campo ed un remake dello “smash in salto” tanto caro a Pistol Pete , vince il game a 15. La soluzione più ovvia per il set sembrerebbe il “jeu decisif”, ma il nizzardo non è di quest’avviso e si procura due match-point sul 6-5: Monfils è così obbligato a raddoppiare la velocità di crociera dei propri attacchi ed estrarre passanti vincenti dal cilindro per guadagnarsi il tie-break. Conquistato il primo punto al termine di uno scambio infinito, Gael anticipa i supporter gridando un “Alleeeezzz” a 100 decibel: è la chiave di volta del secondo set, perché il più giovane dei due transalpini alza la percentuale al servizio e da fondo e, approfittando di un doppio fallo di Simon sul 4-3, si aggiudica il tie-break per 7 punti a 4.


A questo punto il parigino si carica a mille e, pur poggiando male il piede e procurandosi un dolorino alla caviglia, tiene il fondamentale turno di servizio d’apertura del 3° set, prima di procurarsi 3 palle break consecutive: la seconda è quella buona, grazie anche ad una volée in tuffo “à la Monfils” (non la si può descrivere occorre vederla, ma pensate alle spaccate tipiche di Gael..). Ormai sulla luna, La Monf si diletta in stop-volley di rovescio e risposte in passante incrociato, ma sul 3-0 e 15-30 servizio Simon ha il torto di non “ ammazzare” il match: così, inevitabile, arriva il contro-break di Simon. Di nuovo Gael prende l’iniziativa e si procura 2 palle del 4-2, ma sulla prima sbaglia un passante di dritto che nemmeno Gianni Clerici a 80 anni: per sua fortuna, Simon manda un rete un rovescio ancora più facile ad un metro dalla rete.


Sul 4-2 Monfils, può il match esser concluso? Ovviamente no, perché il francese perde nuovamente il break di vantaggio. Ristabilito l’equilibrio, l’incontro può prendere una svolta solo con l’intervento di un agente esterno, alias il nastro: quel nastro che nel primo punto del 5-4 abbassa la traiettoria del rovescio in back di Monfils, respingendo invece il recupero in extremis di Simon. E’il prodromo a 2 match point, dei quali il secondo sarà quello buono: tra i boati dello stadio, il parigino vince dunque per 4-6 7-6 6-4 ed esulta in modo stranamente composto, scambiando col suo avversario 2 baci “ alla francese”.


Permane dunque l’imbattibilità nell’Open Sud de France -7 vittorie in 2 edizioni- per un Monfils che nella città della Languedoca esprime sempre un tennis più aggressivo rispetto ai suoi standard: come da lui stesso dichiarato, sull’Acrilic on Wood della Park & Suites Arena Gael colpisce bene la palla e si sente in fiducia. Per contro, Simon –il quale a detta del suo avversario “n’est pas vraiment allez chercher le match ( non ha cercato veramente di vincere il match)- ha tutto il diritto di mangiarsi le mani per aver sprecato 8 palle break nel secondo parziale ed esser restato alla mercé del suo vicino di ranking nel set decisivo.


Da segnalare, in conferenza stampa, la pronta e dettagliata risposta di Monfils alla solita “question piège” (domanda tranello, ma direi piuttosto domanda stupida) tipica di certi giornalisti d’Oltralpe. “ Ti ricordi l’ultimo match vinto dopo aver salvato un match point?” “Mi sembra con Isner a Washington, 6-5, metto un ace, lo chiamano fuori, chiamo l’Hawk Eye, mi dà ragione” . Forse Gael non è così svagato come appare..

 

Dopo due ore e mezza di match, i due beniamini locali lasciano quindi il terreno a Tomas Berdych e Philipp Kohlschreiber, protagonisti della seconda semifinale. Una semifinale che, incredibile dictu, attira un numero maggiore di spettatori della prima, 100% made in France: chi ha assistito alla calca fuori dalle tribune durante i primi game dell’incontro potrà testimoniarlo..Una semifinale che, inoltre, costituisce l’ottavo round del confronto tra i due: il bilancio, a inizio match, è di 6-1 per Berdych, e le impressioni fornite dalle prime giornate del torneo fanno presagire un ulteriore aumento del divario..


Sin dai primi scambi, appare chiaro che il match non ha nulla a che vedere con quello che l’ha preceduto. Qui abbiamo di fronte due grandi battitori votati all’attacco, che per l’intera durata del primo parziale danno vita a scambi lunghi ad alta velocità: Berdych martella costantemente col dritto, in particolare quello anomalo, mentre Kohli delizia la platea con passanti da manuale in rovescio a una mano e attacchi-volée perfettamente calcolati.
Eppure, i primi game vedono una messe di palle break: ne ha una il ceco nel secondo game e ben 3 il teutonico in quello successivo, ma quasi tutte vengono annullate con servizi vincenti. A troppo tirare, però, la corda si spezza: così, nel sesto game, il numero 7 mondiale conquista un’ulteriore occasione, che sfrutta alla perfezione con una risposta vincente in rovescio ad una seconda un po’”molle” del tedesco.


Costui, a dire il vero, gioca il suo onesto match, ma il Berdych odierno gli è troppo superiore, soprattutto dalla parte del dritto in cui Kohlschreiber subisce la velocità di palla avversaria steccando a ripetizione. Così, quando sul 4-2 Kohli si procura due opportunità del contro-break, di cui una con un attacco in rovescio lungo linea da Accademia del Tennis-il ceco gliele annulla con il supporto di un servizio che tocca punte di 221 km/h, prima di chiudere sul 6-3.


Nel secondo set, il copione non cambia: pronti via e un attacco in rovescio lungolinea uscito di 5 cm procura 2 nuove palle break a Berdych: il vincitore di Paris-Bercy 2005 non si fa pregare e le sfrutta portandosi d’entrée sul 2-0. L’allievo di Tomas Krupa è una macchina sparapalle, perfetto in ogni fondamentale, e Kohlschreiber non può far altro che aggrapparsi alla prima di servizio e a qualche sporadico vincente per allungare il match, sperando in un calo di tensione del suo sfidante.


Il calo però non arriva e, di fronte a un match bello ma dall’esito già scritto, il pubblico reagisce tiepidamente: i brusii più forti arrivano dai cambi campo, in cui la telecamera del torneo mostra bambini in atto di danzare ed altri spettatori colti alla sprovvista. Quasi per mandato divino, allora, ci pensa l’arbitro a scaldare l’ atmosfera. Sul 4-3 Berdych, quando Kohlschreiber finalmente ottiene una palla del contro-break, compie un overrule su una prima out di Berdych, per poi concedere al ceco un nuovo ace su una prima chiaramente uscita in corridoio, scatenando le veementi –e per chi scrive motivatissime –proteste del numero 33 mondiale, nell’occasione appoggiato dalla platea della Park & Suites Arena.


Purtroppo per lui, è troppo tardi: Berdych non trema e conclude col punteggio di 6-3 6-4, regalando una palla a un fortunato spettatore. Di fronte a un avversario in tale stato di forma, Kohlschreiber non ha nulla da recriminare: quanto al ceco, col 100% di punti ottenuto dalla prima di servizio e col gioco sfoggiato quest’oggi, egli è il chiaro favorito per la finale di domani.


Per ribaltare il pronostico, e pareggiare il conto degli head-to-head dopo la vittoria di Berdych a Dubai 2008, Gael Monfils potrà dunque contare esclusivamente su se stesso.


I risultati delle semifinali:
Gael Monfils (Fra-3) b Gilles Simon (Fra-2) 4-6 7-6 (4) 6-4
Tomas Berdych (Cze-1) b Philipp Kohlschreiber (Ger-7) 6-3 6-4
 

Christian Turba

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