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05/02/2012 11:04 CEST - Fed Cup

Clamoroso
a Biella

TENNIS - Quella che sembrava una partita facile si è complicata. Schiavone si è lasciata dominare da Lesia Tsurenko. Barazzutti non se l'è sentita di cambiare completamente la formazione titolare e schierare in singolare anche Roberta Vinci. Comunque sappiamo di poter contare sul punto della Errani, i cui progressi vanno seguiti con interesse, e del doppio. Rino Tommasi

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Clamoroso a Biella. Quella che sembrava una comoda partita per la nostra squadra di Fed Cup si è sorprendentemente complicata perché la nostra più forte giocatrice, Francesca Schiavone, numero 11 in classifica, si è fatta dominare dalla ucraina Lesia Tsurenko che le ha concesso solo tre games.

E’ difficile capire come una giocatrice con l’esperienza della Schiavone e come un capitano di lungo corso come Barazzutti non si siano resi conto delle insufficienti condizioni di Francesca che non è nemmeno entrata in partita ed ha accettato la sconfitta senza un pallido tentativo di reazione.

Purtroppo Barazzutti non se l’è sentita di cambiare completamente la formazione titolare e quindi non ha preso in considerazione la possibilità di inserire, oltre alla Errani anche Roberta Vinci.

Sarebbe stata una decisione troppo coraggiosa considerata la tradizionale prudenza del nostro capitano e dei nostri dirigenti che hanno scelto di giocare sulla terra battuta temendo che giocando sul veloce avrebbero concesso un vantaggio alle nostre avversarie.

Si è visto invece che non c’era una problema di superficie ma solo di condizione. Comunque sappiamo di poter contare sul punto della Errani ed eventualmente su quello del doppio, senza escludere che la Schiavone possa trovare nel proprio orgoglio la forza per cancellare una giornata sfortunata.

Era da quando Francesca era stata sconfitta dalla spagnola Medina, sua tradizionale bestia nera, a Saragozza nel 2006 ed a Napoli nel 2008 che la Schiavone non perdeva in Fed Cup un incontro da favorita.

Sara Errani non ha avuto nemmeno la possibilità di avvertire la difficoltà di un ruolo da titolare. Kateryna Bondarenko ha giocato sui livelli indicati dalla sua modesta classifica (Numero 86) mentre invece la Errani ha dimostrato che gli ottimi risultati ottenuti in Australia le hanno giovato in termini di fiducia e di qualità. In definitiva non c’è stata proprio partita ma soprattutto la consapevolezza di avere una terza giocatrice che impone a Barazzutti un problema che in precedenza, almeno a livello Fed Cup, il capitano non aveva mai avuto. Meglio così anche perché le Errani ha sette anni di meno della Schiavone e 5 di meno della Pennetta e poiché non mi pare che ci siano altre giovani pronte per sostituirle i progressi della Errani vanno seguiti con interesse.

Rino Tommasi

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