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12/02/2012 11:22 CEST - Rassegna nazionale

Doppio senza miracoli, Italia allo spareggio (Martucci, Valesio, Semeraro, Rossi, Giorni)

12-2-2012

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Doppio senza miracoli, l’Italia rimane a zero (Vincenzo Martucci, Gazzetta dello Sport 12-2-2012)

Tre a zero per i cechi, sotto gli occhi di Petra Kvitova, regina di Wimbledon e Masters 2011, e candidata al numero 1 del mondo. Tre a zero, come poteva essere, alla vigilia, sul campo-saponetta della Cez Arena dove ad aprile dovrebbero venire anche le azzurre di Fed Cup. Tre a zero, davanti a 8000 appassionati, fra cui dieci napoletani dieci che ci mettono il cuore anche per qualche azzurro. Tre a zero. Con stizza, per l'occasione persa subito da Seppi; con dispiacere, per la conferma del talento sperperato da Bolelli (negli anni); con delusione, per la cattiva giornata del doppio Bracciali-Starace; con preoccupazione, per il nome dell'avversario degli spareggi per restare nella serie A di coppa Davis dove l'Italia è appena tornata dopo 11 anni fra B e C. Nome che si saprà solo ad aprile. «Ma per restare a questo livello dovremo giocare e strutturarci meglio», suggerisce capitan Barazzutti.

«Psicologicamente, il 2-0 della prima giornata è stato pesante, soprattutto perché Seppi è andato davvero molto vicino all'1-0. Non so se questo ha influenzato la prova del doppio, insieme magari alla mia febbre di martedì, so che i nostri avversari erano molto difficili e si esprimono al meglio proprio su questa superficie super-veloce dove invece io personalmente faccio fatica», commenta sommessamente Polito Starace, l'uomo-Davis degli ultimi anni, penalizzato stavolta dall'attitudine a restare a fon-docampo (32 punti fatti e 27 persi al servizio). E' lui il primo a sbattere la racchetta in terra per la frustrazione. Analizza Bracciali: «Bravi loro. Uno batte sempre oltre i 200 all'ora e l'altro sa giocare, e si muove bene a rete, e così rende ancor più difficile la risposta». Occasioni Barazzutti è scontento, e non lo nasconde: «Purtroppo è stata una delle peggiori prestazioni del nostro doppio, so che possono giocare molto meglio. Non sono proprio entrati in partita, lo considero un incidente di percorso e non posso smontare il loro apparato di gioco, uno davanti e l'altro dietro: lo fanno anche altri. Ma bisogna giocare molto meglio. E, anche se si fossero espressi al 110 per cento, non è detto che avrebbero battuto una coppia di più potenziale tecnico e capacità in doppio come Berdych-Stepanek».

Tre a zero. Eppure, nonostante l'incapacità tecnico-tattica di trovare alternative, nonostante il mostruoso 26-2 di punti di Berdych al servizio («Ha funzionato molto bene, ma mi ha anche aiutato Radek, a rete»), l'Italia può recriminare. Parola di «Braccio»: «Sull'1-3 del primo set, Stepanek è stato 0-40 sul suo servizio, e sull'1-1 del secondo io ho perso un game da 40-0. Visto che i primi due parziali li abbiamo persi con un solo break, con un pizzico di attenzione in più, magari, chissà... (…)

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Povera Italia, la serie A già a rischio (Piero Valesio, Tuttosport 12-2-2012)

CERCHIAMO una buona notizia che cosi ci tiriamo su il morale. Eccola, trovata: venerdì notte Simone Bolelli ha giocato quasi alla pan con Tomas Berdych per quasi due ore. Considerate le ultime due stagione del tennista di Bugno questa è una notizia non buona ma buonissima. Perchè vuol dire che eppure si muove, anzi qualcosa si è mosso nella testa e nelle gambe di Simone, probabilmente per merito degli allenamenti argentini o chissà di cosa. Se Bolelli continuerà su questa strada potremmo ritrovarci ad avere de facto un giocatore in più per il prossimo futuro. Fine delle buone notizie. Messo potrebbe iniziare l'elenco di quelle non buone che rappresentano una sintesi perfetta della italica trasferta ad Ostrava dove, alla fine dei primi due giorni di gara contro la Repubblica Ceca, abbiamo già perso.

SORTE Diciamo che l'Italia del tennis non ha avuto nemmeno piccolissimo aiuto dalla sorte, che almeno avrebbe potuto concederci il piacere di arrivare al terzo giorno del confronto. Invece niente. Del resto nel tennis contemporaneo non ci si può aspettare che arrivi Mary Poppins a scombinare le carte o almeno che arrivi tutte le volte. Ci sono dei valori e senza Mary non porta tutti a passeggiare sui tetti cantano camcaminì spazzacamin quei valori sono quelli che stabiliscono le gerarchie fra una squadra e l'altra. Stepanek e Berdych non giocano mai il doppio assieme (non giocano proprio il doppio, in genere) ma hanno tutto per giocare un doppio alla perfezione: testa, strategia, statura e gioco a volo perfetto, mai raffazzonato o scolastico. Sono più forti dei nostri, in singolo, in doppio e probabilmente anche a canasta. Con una gerarchia di valori cosi ci sarebbe voluto un esercito di Mary Poppins per sovvertire il risultato. Venerdì l'Italia ha detto la sua in pieno: se Seppi fosse dotato di maggior killer instict e se Bolelli si fosse trasformato in super Bolelli magari un punto sarebbe saltato fuori. Ieri nel doppio il divario è parso incolmabile e a renderlo tale ha anche contribuito uno Starace poco reattivo e un Bracciali falloso e a tratti incerto. I cechi erano un doppio, i nostri no.

FUTURO Certo vedendo così a loro agio Stepanek e Berdych su una superficie rapida assai porta il pensiero sul fatto che, in fondo, l'Italia del tennis maschile è ancora ancorata, forse cromosicamente, alla terra. Forse, se la proposta federale prenderà piede, quando nei circoli coi saranno più campi in duro e le scuole tennis allenaranno i pargoli su quei campi, di li ad una decina d'anni partite come quella di Ostrava magari le giocheremo alla pari contro i nostri avversari. Ma è tutta una storia di se e di ma che lascia il tempo che trova. La realtà è che ci attende un nuovo playoff a settembre che dovremo vincere per non retrocedere (…)

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Azzurri già a casa, il futuro è un’incognita (Stefano Semeraro, La Stampa 12-2-2012)

Abbiamo perso tre a zero, cedendo l’ultimo punto con un doppio bruttarello, a tratti sconfortante. Che almeno ci serva da lezione. La Repubblica Ceca avanza nei quarti di Coppa Davis, l’Italia se ne torna a casa con la certezza che nel futuro più o meno prossimo il suo obiettivo massimo sarà la sopravvivenza. L’appuntamento è a settembre, ai play-off per la salvezza, contro un avversario che sapremo ad aprile, quando si completerà il secondo turno dei vari Gruppi zonali.

Dalla Svizzera (umiliata in casa dagli Usa, nonostante, anzi, per colpa di Federer) all’Uzbekistan, i nostri piccoli sogni di restare fra i grandi tornano schiavi del sorteggio. «Stare in Serie A significa giocare contro grandi squadre, ad altissimo livello. Ce la siamo conquistata con grande fatica, ora se vogliamo rimanerci dobbiamo attrezzarci, strutturaci meglio». Mica facile. Il bagnetto di realismo è firmato Corrado Barazzutti, che dopo il 6-3 6-4 6-2 rimediato in meno di due ore da Starace e Bracciali contro Berdych e Stepanek ha strigliato i suoi due veterani, peraltro già abbacchiati di loro. «Potito e Daniele hanno giocato una delle loro peggiori doppi di Davis. Possono fare molto meglio di così, ma a volte capita di non entrare in partita. Dispiace, ma capita».

Dalla partita i nostri ci sono usciti quasi subito – break al primo gioco, sul 3-1 la chance di rientrare buttata da 0-40 servizio Stepanek – e non ci sono mai rientrati. Domanda: avremmo potuto scheierare una coppia diversa, magari rischiare il Bolelli che contro Berdych venerdì ha dato segni di risveglio? «Il doppio di Davis è Bracciali-Starace», dixit Barazzutti. Ecco, appunto. Il primo ha 34 anni, il secondo 30. Detto che se anche Poto e Braccio avessero giocato al meglio avrebbero potuto tranquillamente perdere contro una coppia a loro superiore (Berdych è il n.7 del mondo, Stepanek un ex n.8 ancora maestro a rete), e che i veri rimpianti della trasferta sono legati al singolare perso da Seppi venerdì, il problema dell’Italia sta anche nell’anagrafe. Seppi ha 27 anni e qui a Ostrava ha confermato i suoi limiti tecnici e caratteriali, Bolelli è un classe ’85 che sta cercando di riemergere dopo anni disastrosi.

Rimane Fabio Fognini, 25 anni a maggio, che qui non ha giocato per infortunio, ma per prenotare un futuro che vada oltre il galleggiamento non c’è tantissimo materiale. E all’orizzonte scarseggiano drammaticamente i rimpiazzi. «Abbiamo Alessandro Giannessi (classe ’90, n.141 Atp, ndr) – sorride stanco Barazzutti – Speriamo che con lui arrivi qualche altro giovane, ma di giovanissimi non ne vedo». Poi aggiunge sibillino: «Ma se parlate dei prossimi 5 anni non chiedete a me: il mio contratto scade a fine anno. Resto a disposizione della Fit, spero che me lo rinnovino, ma non dipende da me. Io rispondo dei prossimi sei mesi, e a settembre credo che questa squadra ci arriverà». Progetti crepuscolari. Per restare aggrappati alla Serie A faticosamente riconquistata dopo 11 anni, in autunno, ci affideremo all’esperienza. Il futuro vero, nella notte malinconica di Ostrava, mette un po’ i brividi. E non solo di freddo.

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La festa dura poco, azzurri allo spareggio (Paolo Rossi, Repubblica 12-2-2012)

Non resta, ora, che aggrapparsi allo spareggio. Troppo tosti i cechi per tentare la rimonta-impresa, l'Italia del tennis esce dalla Coppa Davis 2012, l'anno del ritorno in serie A. Gli azzurri non arrivano neppure alla terza giornata: la Repubblica Ceca chiude i conti con il doppio, e prevale la filosofia di capitan Navratil: «Meglio due singolaristi forti che due doppisti». Cosl, contro Bracciali/ Starace, non ha schierato Rosol e Cermak ma Berdych e Stepanek. Quest'ultimo, d'altronde, aveva pur vinto gli Australian Open di doppio, e quindi dava tutte le garanzie del caso. Mossa giusta, ma una buona mano l'hanno data pure i nostri, per loro stessa ammissione: «Abbiamo certamente fatto prestazioni migliori - ha detto Starace - ma loro non ci hanno mai dato chance di rientrare. Sapevamo che il campo molto veloce si adattava più alle caratteristiche dei nostri avversari, meno alle nostre. Peccato perché ieri uno dei due singolari, in particolare quello di Seppi, potevamo vincerlo. Andreas è andato ad un soffio dal battere Stepanek nel primo singolare».

L'analisi di Starace rende il pensiero dello spogliatoio azzurro, con l'unico rimorso di questa trasferta, l'occasione persa da Seppi. Invece ha dato buoni segnali Bolelli che, per tre buoni set, ha giocato praticamente alla pari con Berdych. Un match che dovrebbe essergli d'auspicio per ritornare nei top 100. Ed ora? «Dobbiamo rimboccarci le maniche e fare di tutto per restare nel Gruppo Mondiale» ha concluso Starace. All'Italia non resta che aspettare i risultati altrui e, ad aprile, saprà con chi battersi nello spareggio di metà settembre che vale la serie A. «Se non altro abbiamo dimostrato di essere degni dell'élite di questa competizione, e di essere anche competitivi. Faremo di tutto per restarci anche l'anno prossimo».

Saranno in buona compagnia, gli azzurri: già eliminati i kazaki, i tedeschi ma, soprattutto, gli svizzeri. La bastonata che hanno preso in casa questo weekend lascerà il segno: vedere, a Friburgo, Roger Federer sconfitto due volte in due giorni, in singolare e doppio, fa un certo effetto. Era il rientro per l'ex numero uno in chiave olimpica, e l'insufficienza è clamorosa: sconfitto da Isner venerdì, e rimontato da Mike Bryan e Fish ieri nel doppio (insieme a Wawrinka, con il quale conquistò l'oro a Pechino 2008). Da oggi il dibattito sul "tramonto" del grande svizzero è riaperto ufficialmente.

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L’Italtennis condannata allo spareggio (Alberto Giorni, Il Giorno 12-2-2012)

Nessun miracolo. Appena riassaporato il World Group di Coppa Davis dopo 12 anni, l’Italia esce sconfitta 3-0 da Ostrava e deve già pensare allo spareggio di settembre per rimanere in serie A. Già alla vigilia era chiaro che la Repubblica Ceca era nettamente superiore e sarebbe servita un’impresa. Gli azzurri sono stati parzialmente all’altezza nei singolari (brucia la sconfitta in cinque set di Seppi con Stepanek in un match possibile), ma non competitivi nel doppio di ieri, dove Potito Starace e Daniele Bracciali sono stati spazzati via da Berdych e Stepanek 6-3, 6-4, 6-2. Non c’è mai stata partita e gli azzurri non hanno sfruttato le quattro palle break concesse da Stepanek. «I cechi hanno una coppia fortissima – ha commentato capitan Barazzutti –, ma Potito e Daniele possono giocare molto meglio di così». Ininfluenti gli ultimi due singolari di oggi.

«Questa squadra – prosegue Barazzutti – ha comunque dimostrato di essere competitiva nel Gruppo Mondiale». Conosceremo ad aprile l’avversario dello spareggio: «Speriamo di giocare in casa», auspica Starace, e si incrocia già la dita per evitare la Svizzera di Roger Federer, clamorosamente sconfitta 0-3 in casa dagli Usa sulla terra. Ieri Federer e Wawrinka hanno perso il doppio con Mike Bryan e Fish, mentre venerdì Roger si era fatto sorprendere dal gigante Isner.

Intanto, dopo le polemiche sulle gag della tv francese Canal +, che accusavano gli sportivi spagnoli di vincere grazie al doping, ieri mattina alle 8,30 Rafael Nadal è stato sottoposto a un controllo antidoping a sorpresa nella sua casa di Manacor. «C’era da aspettarselo, ma sono contento così», ha dichiarato Nadal, che martedì incontrerà il premier Rajoy per valutare azioni legali nei confronti della tv transalpina.

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