ITALIANO ENGLISH
HOMEPAGE > > Io non ti conosco, io non so chi sei....

14/02/2012 19:08 CEST - ATP

Io non ti conosco, io non so chi sei...

TENNIS - Oggigiorno si gioca un tennis esaltante anche senza la varietà agognata da molti. Il problema è che i giocatori sembrano giocare il loro tennis senza conoscerlo veramente, ma riproducendo come automi quanto è stato loro insegnato. Non si avrebbe uno spettacolo migliore se ci fosse da parte dei protagonisti maggior cultura tennistica? Karim Nafea

| | condividi

È o no l’epoca d’oro del Tennis? Chissenefrega.
Penso sia questa la risposta più naturale ad una domanda che ci viene propinata, ormai, con fin troppa frequenza. Ovviamente c’è anche chi, in questo periodo, si annoia, lamentando una totale mancanza di variazioni.

Se è vero che non si vedono più tonnellate di discese a rete, ed è un peccato, e che il famoso (famigerato?) backspin è una rarità, è altrettanto vero che si può variare il gioco in maniera soddisfacente, spettacolare ed efficace senza cambiare rotazione alla palla, ma semplicemente cambiando “l’intensità” della rotazione e/o la profondità del colpo.

Fatto sta che molti appassionati pregano per vedere qualche back o discesa a rete, qualche variazione in più.
In maniera impropria, secondo me.

Voglio chiarire fin da subito che non si parla di nessuno in particolare, niente UbiNadal, niente UbiFederer, niente ricerca di commenti: è un pezzo scritto da una persona che ama il tennis per persone che amano il tennis.

lo dico fin da subito, ammiro sinceramente tutti quelli che riescono a vedere lo sport come un gioco e niente più, come un passatempo, anche solo come un lavoro. Se per voi lo sport esiste solo in funzione del risultato e non ci vedete altro significato, lasciate perdere questo articolo, non vi dirà nulla.

Detto questo, ritorniamo all’argomento principale: le variazioni.
Avere più variazioni aumenta automaticamente la qualità di una partita? Non direi.
No, non è questo, a mio parere, il problema (se di problema si tratta) del nostro tennis; ha più a che fare con la consapevolezza e con la conoscenza che i giocatori hanno del loro sport.
Mi spiego: quando il professionista va in campo sa esattamente cosa deve fare e come lo deve fare; se gli è stato insegnato che per ottenere un certo risultato in una determinata situazione il top-spin è più efficace del backspin, userà sempre il top-spin. Questa situazione viene poi ripetuta talmente tante volte che il top-spin, in luogo del backspin, non è più un’azione volontaria ma un riflesso condizionato.
Questa maniacalità nella preparazione tattica ci permette di vedere gli interminabili scambi a velocità supersoniche che stanno caratterizzando quest’epoca.

Penso sia da sottolineare il fatto che il giocatore pur sapendo quello che fa (e come lo deve fare), sia ignaro del perché lo stia facendo in quel modo. Tutto quello che sa è che (continuando con l’esempio) usando il top-spin, mediamente, vince il punto, usando il backspin, mediamente, lo perde.

E qui arriviamo al nodo gordiano: il Tennis ha una storia; diritto, rovescio e servizio hanno una storia, perché non usarla?
Perché per ogni nuovo allievo, per ogni nuovo aspirante campione si riparte da zero?

La proposta, fondamentalmente, sta nell’insegnare la storia dello sport. E con storia intendo proprio l’evoluzione dei colpi, le grandi innovazioni ed i motivi per cui hanno avuto luogo.
Studiare i “Classici” dello sport per creare una sorta di “Letteratura” del gioco.
Sarebbe una maniera molto più significativa, molto più profonda di arricchire il gioco.

Immaginate, guardando un giocatore, di poter notare le varie influenze che ne hanno caratterizzato la formazione.
In campo avremmo scontri non più basati sul semplice “saper fare” tennistico, ci godremmo delle battaglie quasi ideologiche tra giocatori formati autonomamente che, attraverso la dialettica tennistica, cercherebbero di imporre la loro linea di pensiero, il loro modo di vedere lo sport.

Insegnando il tennis in questo modo si creerebbe una categoria di veri e propri “studiosi” del gioco, convinti di quello che hanno attivamente imparato e rielaborato piuttosto che giocatori ai quali è stato passivamente insegnato e reso automatico qualcosa.
Un mio cruccio è che questa categoria, nel tennis, manchi, e sia sempre mancata, del tutto.

E voi, che ne pensate? È un’utopia o è effettivamente un progetto realizzabile?

Karim Nafea

comments powered by Disqus
Partnership

 

La frase del giorno

Se i fiori potessero parlare, maledirebbero il giorno di San Valentino.

Ivo Karlovic

 

Ultimi commenti
Blog: Servizi vincenti
Ubi TV

I segreti di Novak Djokovic

Virtual Tour / Fanta Tennis virtual tour logo 2

Il fanta gioco di Ubitennis