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Australian Open

AO, uomini: Murray lascia un set a Sousa. Favoriti senza problemi, Isner rimonta Feliciano Lopez

Continua la marcia di Wawrinka a cui serve un tiebreak per far fuori Rosol. Anche Ferrer e Monfils proseguono il loro cammino e arrivano agli ottavi senza perdere set. Ne lascia invece uno per strada Andy Murray, che elimina Sousa in 4 set. Buona prestazione per Milos Raonic che, eccezion fatta per una leggera sbavatura nel terzo set, dispone con facilità di Viktor Troicki. Due tiebreak tra Isner e Lopez, poi Feliciano cede di schianto

Last updated: 23/01/2016 15:10
By Redazione Published 23/01/2016
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20 Min Read

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[2] A. Murray b. [32] J. Sousa 6-2 3-6 6-2 6-2 (Tommaso Voto)

Lo scozzese Murray, del tutto ignaro del malore del suocero, nonché allenatore di Ana Ivanovic, Nigel Sears, supera per la settima volta in carriera (primo set perso sul cemento, dopo quello sulla terra battuta del Roland Garros nel 2015), il portoghese Sousa ed accede agli ottavi di finale. Andy è alla 42esima vittoria agli Australian Open, nel caso di accesso in finale eguaglierà il record di 45 successi di Pete Sampras.
L’inizio del match è abbastanza complicato per il n.2 del mondo, che è costretto ad annullare subito una palla break nel terzo gioco, ma Andy risolve la questione con un buon servizio e poi conquista il 2-1 sfoderando un passante di diritto in corsa che lascia fermo il lusitano. I guai per Murray continuano, perché Joao è aggressivo e tiene bene lo scambio da fondo, mentre Andy non sembra del tutto concentrato ed i suoi colpi sono poco profondi. Con il passare di minuti la situazione si capovolge ed il punto che rappresenta la svolta del set è uno straordinario recupero dello scozzese, che arpiona un drop shot del portoghese e conquista il 15 a 15, che scuote Andy, aumenta i “giri” del suo rovescio e passa a condurre con un break di vantaggio. Sousa si spegne ed in appena 30 minuti il n.2 del seeding incamera il primo set con il punteggio di 6-2.  Il primo gioco del secondo parziale è spettacolare, Sousa torna a spingere con il diritto a sventaglio ed approfitta di qualche errore di troppo di Murray. La prima palla break è neutralizzata da una bella volée, tuttavia un gratuito di rovescio porta il portoghese avanti nel punteggio. Andy ha la possibilità immediata di pareggiare i conti, ma un rovescio incrociato in corridoio vanifica il possibile 2-1. Lo scozzese gioca a strappi, mentre il portoghese è in pieno controllo delle operazioni ed infatti arriva il secondo break ed il set per Joao, che chiude con un diritto a sventaglio di pregevole fattura.

Manca la profondità nei colpi ad Andy, che arretra troppo e perde metri quando il suo avversario spinge con i suoi colpi a rimbalzo. Ad inizio terzo set, Murray finalmente si ricorda di essere un campione Slam e con un diritto in cross ottiene il break, che porta tranquillità nella mente del n.2 del mondo. Il parziale scivola rapidamente nelle mani di Andy, anche perché il lusitano è palesemente in debito di ossigeno. Ormai le gambe non supportano più Sousa, che commette una serie infinita di errori. Il quinto gioco del quarto set è fatale al n.32 del seeding che perde il servizio, questo è praticamente l’epilogo del match, anche perché Murray non si distrae più. Sousa, che in uno Slam non ha mai battuto un top 10 (unico successo in carriera è datato 2013 nei quarti di Kuala Lumpur, torneo poi vinto da Sousa, contro Ferrer), rinvia l’appuntamento con la qualificazione agli ottavi di finale, cosa che non è mai successa a nessun tennista portoghese, donne comprese. Infatti il miglior risultato è il terzo turno conquistato da Sousa, Gil e la giocatrice Larcher de Brito. Ora per Andy arriva lo scontro annunciato contro Tomic.

[16] B. Tomic b. J. Millman 6-4 7-6 (4) 6-2    (Brunetto Apicella)

Bernard Tomic regola in tre set il connazionale John Millman nel match che chiude la sessione serale sulla Rod Laver Arena e si regala per la terza volta gli ottavi di finale agli Australian Open. Tomic, infatti, aveva conquistato il quarto turno dello slam australiano nel 2012 e nel 2015 e, ora, lo attende la sfida impegnativa con il numero 2 al mondo Andy Murray.

Ad inizio match è Tomic a partire forte conquistando subito il break di vantaggio. Sale sul 2 a 1 ma la reazione di Millman non si fa attendere. Con quest’ultimo che rimette il match in parità recuperando lo svantaggio. La partita segue l’andamento dei servizi ma è nel nono game che Tomic, ottiene il break deciso che gli permette di chiudere il set sul suo servizio. Conquista il primo per 6-4 recuperando uno svantaggio di 0-30. Nel secondo set Millman prova a reagire, cerca di difendersi su tutti i punti e quando può utilizza il rovescio per chiudere i punti. Tomic conquista il primo break ma non riesce a tenere il turno di battuta successivo. L’incontro diventa più lottato con buoni punti giocati da entrambi. Il set è deciso dal tie break: Tomic sale subito sul 4 a 0. Millman recupera un mini break di svantaggio continua a lottare su ogni punto ma Tomic con il servizio riesce a fare la differenza. E a chiudere il tie break per 7 punti a 4. Il terzo set vede l’equilibrio solo nei primi game della partita: nel quarto game Tomic riesce ad ottenere il break che gli permette di fare la differenza e di portarsi sul 5 a 2. Tomic gioca con il braccio più sciolto il game di risposta e si procura tre match point consecutivi. Il primo è quello buono. Per Millman, in ogni caso, si tratta di un buon torneo: per la prima volta ha raggiunto il terzo turno in uno slam.

A. Kuznetsov b. D. Sela 7-5 3-6 6-1 7-6(4)  (Gabriele Ferrara)

Dudi Sela alla caccia del secondo ottavo di finale in carriera in uno Slam (raggiunto nel 2009 a Wimbledon), mentre Kuznetsov cerca di raggiungere per la prima volta il quarto turno in un Major. Si inizia con l’israeliano che cerca di variare molto con il rovescio, cercando di non dare ritmo da fondo campo all’avversario, che ad inizio match fatica nello scambio (specialmente dalla parte del dritto), riuscendo però a rimanere attaccato al punteggio grazie al servizio. Sul 5 pari Kuznetsov approfitta di un brutto game di Sela, chiudendo poi il primo parziale nel gioco successivo. Nell’ottavo game del secondo set, però, il tennista di Tula accusa un passaggio a vuoto di rovescio, con il nativo di Kiryat Shmona che conquista così il parziale per 6-3.
Nel terzo set sale di livello Kuznetsov  (soprattutto con la risposta di rovescio), comandando la maggior parte degli scambi e vincendo il parziale con il punteggio di 6-1. Nel quarto set il classe 1991 continua ad imporre il proprio ritmo di gioco all’israeliano (che adesso appare molto sfiduciato, oltre che schiacciato dalla potenza del rivale), col russo che conquista il break nel primo game, restituendolo però nel sesto gioco in seguito ad un piccolo calo di concentrazione. Si arriva al tiebreak, dove Kuznetsov (grazie anche ad una brutta smorzata e due gratuiti da parte di Sela) si impone per 7-4. Ottima prova da parte del russo, che si conferma in crescita e che dal prossimo 1 Febbraio sarà tra i primi 60 giocatori del mondo per la prima volta in carriera. Al prossimo turno lo attende Gael Monfils.

[23] G. Monfils b. [Q] S. Robert 7-5 6-3 6-2 (Giovanni Vianello)

Derby francese dal pronostico piuttosto chiuso nel terzo turno di Melbourne tra Gael Monfils, t.d.s. 23 e n. 25 del mondo, ed il redivivo Stephane Robert, n.225 ATP, ormai trentacinquenne e proveniente dalle qualificazioni. Molti ricorderanno Robert per aver battuto addirittura Berdych al primo turno del Roland Garros 2011. Entrambi erano alla caccia del loro miglior risultato in carriera all’Australian Open, ovvero sia gli ottavi di finale.
Nel primo parziale, a dir poco sorprendentemente, è il qualificato il primo ad imporre il proprio gioco leggero e preciso condito da discrete accelerazioni e ad avere set-point, addirittura due consecutivi sul proprio servizio sul cinque a due 40-15, ma a questo punto Robert perde concentrazione e sul 40-30 opta per una difficile stop-volley di rovescio che gli riesce troppo lunga e su cui le lunghe leve di LaMonf recuperano e consentono il passante. Gael recupera ed alla sesta occasione agguanta il cinque pari, perdendo tuttavia uno scambio molto lungo e spettacolare sul suo secondo vantaggio (sul 5-4 e servizio Robert). Robert cede in seguito nuovamente la battuta sul 6-5 a favore di Monfils a causa anche di due doppi falli e quindi perde il set.
Anche nella seconda frazione il qualificato si porta avanti di due break (3-0), ma ancora una volta esce metaforicamente dal campo e Monfils infila una striscia di sei game consecutivi, alzando via via il ritmo degli scambi. Nel terzo set Robert subisce la fatica dell’essere alla sesta partita in questo torneo e va rapidamente sotto di due break, gli riesce momentaneamente di recuperarne uno ma infine perde il set 6-2.
Partita a dir poco strana nei primi due parziali, con alternanza di grandi giocate ed errori pacchiani da entrambi i giocatori. Monfils è stato probabilmente tradito dai cambi di ritmo di Robert, ma ha comunque portato a casa la partita in maniera abbastanza rapida e senza spendere molto dal punto di vista fisico. Per lui questa è la vittoria n.350 nel circuito ATP. Monfils partirà inoltre con i favori del pronostico, almeno stando alla classifica, sia con Sela (n.87 del ranking, nessun precedente tra i due) sia con Kuznetsov (n. 74 del ranking, precedenti 2-0 per il francese, entrambi risalenti al 2015, uno a Monte-Carlo ed uno a Marsiglia).
La Francia, grazie a questo successo, svetta come nazione con più giocatori agli ottavi a questi Australian Open, giocatori che sono tre: Monfils, Tsonga e Simon.

[8] D. Ferrer b. [31] S. Johnson 6-1 6-4 6-4 (Federico Carducci)

David Ferrer raggiunge per il sesto anno consecutivo gli ottavi di finale dell’Australian Open, superando in 1 ora e 45 minuti l’americano Steve Johnson, numero 32 del mondo e accreditato della 31esima testa di serie. Successo senza patemi d’animo per l’iberico, nonostante l’unico precedente tra i due, risalente alla finale disputata sul cemento di Vienna nel 2015 vinta in rimonta da Ferrer al terzo set, potesse far pensare ad un match maggiormente equilibrato.
Primo set durato appena 23 minuti, con lo spagnolo che strappa la battuta all’avversario nel quarto e nel sesto game, chiudendo la partita per 6-1. Il secondo set si apre con il terzo break consecutivo dello spagnolo, che sarà anche l’unico della frazione, conclusa sul 6-4 dopo 44 minuti.
Nel terzo set l’equilibrio resiste solamente fino al 2-2 quando, complici 3 discutibili discese a rete dell’americano, il 33enne spagnolo brekka nuovamente l’avversario, chiudendo la partita e l’incontro nuovamente sul 6-4. Nel prossimo turno Ferrer affronterà un altro americano, John Isner, uscito vittorioso dal match con lo spagnolo Feliciano Lopez.

[4] S. Wawrinka b. L. Rosol  6-2 6-3 7-6(3)  (Raffaello Esposito)

Si completa il tabellone maschile degli ottavi di finale dopo la pioggia di ieri. Il terzo match di giornata sulla Rod Laver Arena oppone il campione 2014 e tds n°4 Stan Wawrinka a Lukas Rosol, trentenne ceco con un’onesta carriera impreziosita dallo scalpo di Nadal a Wimbledon 2012. Attualmente occupa la posizione 51 del rank ATP ed è al suo miglior Australian Open di sempre. Svizzera 2 parte attento e concentrato, gioca vicino alla riga di fondo e la sua palla pesantissima fa subito danni. Brekka presto al quarto game grazie anche ad un passante lungolinea di dritto giocato due metri fuori dal campo. Quella palla viaggiava a 150 kmh. Un secondo break chiude il set.

Rosol gioca anche bene ma il suo tennis lineare non regge la potenza di fuoco di Stan, che certe volte sembra far scoppiare la pallina. Il secondo set gira a partire dal sesto gioco, Rosol serve ma Wawrinka spara due passanti lungolinea di rovescio, un dritto vincente a sventaglio e con una risposta a tutto braccio vince il game. Si addormenta subito dopo perdendo la battuta ma brekka ancora con cattiveria per poi chiudere 6-3 al servizio con un ace in un game nel quale centra la tibia di un giudice di linea con una prima palla a 212 kmh. Pagherà lui le spese mediche. Il set finale è combattuto, Stan deve annullare un’occasione con un ace nel sesto game ma chiude il tie break per 7 punti a 3. Ha mostrato grande efficacia con la battuta ed è agli ottavi per il quarto anno filato dove avrà Milos Raonic che ha sconfitto Viktor Troicki.  Tennis o braccio di ferro?

[10] J. Isner b. [18] F. Lopez 6-7(8) 7-6(5) 6-2 6-4 (Paolo Di Giovanni)

John Isner mette una pezza sulla negativa statistica che lo vede sconfitto dalle teste di serie negli Slam (10 nelle ultime 11 occasioni) e vola al quarto turno. I dieci tie-break giocati nei sei precedenti tra i due e, quindi, la grande caparbietà nel difendere il servizio, non lasciano scampo a troppe fantasie su quello che dovrebbe essere l’andamento dell’incontro. Puntualmente ne arrivano altri due di tiebreak, nella prima parte del match, che si dividono equamente. Nel primo Lopez rimonta un mini-break e commette un doppio fallo quando ha la possibilità di chiudere il set; si aggiudicherà lo stesso la prima partita pochi minuti più tardi con un vincente in slice. Nel secondo Feliciano va in vantaggio, ma la decima testa di serie del torneo recupera e porta la partita al terzo set, in situazione di parità.
Sono arrivate solo due palle break, a favore di Isner, in tutti i primi due set. L’americano se ne procura tre a inizio terzo e capitalizza l’occasione ipotecando già la conquista del parziale. A suon di ace, 41 alla fine, ‘Big John’ costringe alla resa lo spagnolo, che sembra non averne più dopo la battaglia al secondo turno contro Pella, e perde la battuta una seconda volta nel set e subito a inizio quarto. Isner controlla e chiude l’incontro senza faticare.

[13] M. Raonic b. [21] V. Troicki 6-2 6-3 6-4 (Daniele Maialetti)

Sfida tra due giocatori che nelle scorse settimane hanno vinto i loro rispettivi tornei; Troicki confermandosi campione a Sydney e Raonic vincendo a Brisbane, sconfiggendo proprio quel Federer che l’anno prima l’aveva battuto in finale. Da notare come il canadese in questo inizio di stagione utilizzi più frequentemente il servizio al corpo, che gli da qualche ace in meno (comunque 14 in questa partita) ma che gli consente di ottenere un servizio vincente o una comoda chiusura con il colpo successivo. Primi due set condotti da Raonic in completo controllo e dominio, il serbo non vede l’ombra di una palla break neanche a pagarla oro; due break nel sesto ed ottavo gioco chiudono il primo parziale 6-2. Nel secondo, il canadese sfrutta una delle 2 palle break sul 4-3 in suo favore e nel gioco successivo chiude il set 6-3. Terzo set con Troicki che riesce ad andare avanti, ottenendo un break nel secondo gioco, grazie ad un incredibile passante in recupero nei pressi della rete e ad una risposta sulla riga; contro break che arriva al settimo gioco, con il serbo che sulla palla break sbaglia l’approccio a rete. Il sorpasso definitivo avviene nel nono gioco con Troicki che perde il game a zero; Raonic non si volta più indietro e chiude la partita. Ottima partita da parte della tredicesima testa di serie, a cui oggi ha funzionato tutto, oltre alle due armi illegali che si ritrova: servizio e dritto. Adesso aspetta Wawrinka, incontro inedito negli slam, ma lo svizzero è avanti 4 a 0 nei precendenti.

(in aggiornamento)

Risultati:

[4] S. Wawrinka b. L. Rosol 6-2 6-3 7-6(3)
[16] B. Tomic vs J. Millman 6-4 7-6(4) 6-2
[13] M. Raonic b. [21] V. Troicki 6-2 6-3 6-4
[2] A. Murray b. [32] J. Sousa 6-2 3-6 6-2 6-2
[10] J. Isner b. [18] F. Lopez 6-7(8) 7-6(5) 6-2 6-4
[23] G. Monfils b. [Q] S. Robert 7-5 6-3 6-2
[8] D. Ferrer b. [31] S. Johnson 6-1 6-4 6-4
A. Kuznetsov b. D. Sela 7-5 3-6 6-1 7-6(4)


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