Con 3677 punti, Garbine Muguruza si è matematicamente qualificata per le WTA Finals, in programma dal 23 al 30 ottobre a Singapore. La giovane iberica di origine venezuelana è la sesta tennista (dopo Angelique Kerber, Serena Williams, Agneszka Radwanska, Simona Halep e Karolina Pliskova) a guadagnarsi l’accesso all’evento che vede le migliori otto tenniste del mondo contendersi un montepremi complessivo da 7 milioni di dollari.
Congrats @GarbiMuguruza!
The sixth player to qualify for #WTAFinals–> https://t.co/0F0l1nWFzo pic.twitter.com/BvBMJHGm2z
— wta (@WTA) October 14, 2016
Come ben noto, Muguruza quest’anno ha conquistato il suo primo Major al Roland Garros, sconfiggendo in finale l’allora al n.1 al mondo Serena Willliams per 7-5 6-4. Fatta eccezione però per questo acuto, la sua stagione è stata tutt’altro che trascendentale. Infatti quella di Parigi è stata l’unica finale del suo 2016, contrassegnato anche da diverse eliminazioni pesanti come a Wimbledon, dove da vice-campionessa in carica è uscita per mano della qualificata slovacca Jana Cepelova e agli US Open, dove è stata sorpresa dalla lettone Anastasija Sevastova.
In ogni caso Muguruza dovrebbe fare dunque la sua terza apparizione consecutiva alle Finals dopo quella del 2014 in doppio insieme alla connazionale Carla Suarez Navarro e quella dell’anno scorso sia in singolare che ancora in doppio con la stessa partner. In particolare l’edizione del 2015 si è rivelata piuttosto positiva per lei. In singolare infatti la spagnola classe 1993 ha vinto tutti e tre i match di Rounrd Robin per poi perdere in semifinale con la poi trionfatrice Radwanska mentre in doppio ha raggiunto la finale perdendo dalla coppia formata Martina Hingis e Sania Mirza.
Il condizionale riguardo alla sua presenza è d’obbligo dopo l’infortunio alla caviglia che l’ha costretta al ritiro nel match di quarti di finale del torneo di Linz contro la svizzera Viktorija Golubic. Muguruza è uscita dal campo in lacrime per il timore di non poter partecipare alle Finals ma il forfait potrebbe essere stato precauzionale. Ne sapremo di più nei prossimi giorni.
