Errani reagisce alle critiche per il servizio: "Chiedete alla WTA di squalificarmi"

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Errani reagisce alle critiche per il servizio: “Chiedete alla WTA di squalificarmi”

L’azzurra, oggi 200 del mondo, ha perso in finale ad Asuncion un torneo nel quale ha scelto di battere quasi sempre dal basso. Sui social ha ammesso le sue difficoltà tecniche del momento, che in Italia l’hanno esposta a molte critiche

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Sara Errani - Qualificazioni WTA Indian Wells 2019 (foto Luigi Serra)
 

Non è stata una settimana qualsiasi, per Sara Errani. Sul campo, in Paraguay, ha perso in finale all’ITF di Asuncion contro Elisabetta Cocciaretto in uno scontro generazionale che – in ogni caso – ha rappresentato la seconda finale raggiunta nel suo complicatissimo 2019 dopo quella vinta all’Antico Tiro a Volo. Fuori dal campo, a toglierle un peso dalle spalle è arrivata l’archiviazione del procedimento penale legato alla positività al letrozolo, che le costò la squalifica per doping che ha reso un calvario l’ultima parte della sua carriera.

Errani, come ben sappiamo, ha scelto di rimanere orgogliosamente nel circuito. Provando a risalire dagli inferi senza rivendicare i momenti di nobiltà. E attraversando anche significative difficoltà tecniche, perché il servizio – che non è mai stato il suo forte – a tratti l’ha completamente abbandonata. In un messaggio pubblicato su Twitter e Instagram, l’attuale numero 200 del mondo ha parlato apertamente della sua più evidente problematica tecnica. Senza nascondersi dietro le glorie passate. “Da quando ho ricominciato a giocare a febbraio ho avuto grandi problemi col servizio che non starò qui ad argomentare – ha raccontato -. Come scelta prestabilita, per tutto il torneo ho prevalentemente servito dal basso“.

Una decisione, spiega Errani, che non le ha portato alcun genere di critica lì sul posto, dove il pubblico paraguaiano l’ha anzi incoraggiata dal vivo e sui social. Il contrario, spiega, di quanto avvenuto dall’Italia. Dove le sue problematiche al servizio hanno innescato generato critiche pesanti. “Se non vi sta bene potete sempre mandare una lettera alla WTA per chiedere di cambiare le regole – chiude provocatoriamente -. O direttamente chiedere di farmi squalificare dal circuito per un servizio troppo scarso“.

A commento del post, la solidarietà (col sorriso) di diversi colleghi tra cui Fabio Fognini, Thomas Fabbiano e Andrea Arnaboldi. A 32 anni, l’ex numero cinque WTA confida nella nuova stagione alle porte per ritrovare almeno la gioia di giocare a tennis. In attesa di capire su quali livelli potrà attestarsi la parte finale della sua carriera.

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