Archiviato il procedimento penale per doping contro Sara Errani

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Archiviato il procedimento penale per doping contro Sara Errani

Il Gip di Ravenna manda il caso Errani in archiviazione, due anni e mezzo dopo l’inizio del calvario

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Sara Errani - Qualificazioni WTA Indian Wells 2019 (foto Luigi Serra)
 

A distanza di due anni e mezzo da quel 18 aprile 2017, data in cui Sara Errani venne trovata positiva al letrozolo, il Gip di Ravenna ha archiviato il processo penale per doping nei confronti della tennista romagnola, finalista al Roland Garros e pluricampionessa Slam in doppio. Si chiude così una delle pagine più buie e vergognose della storia dello sport italiano” ha commentato il papà di Sara, Giorgio, sul suo profilo Twitter.

LA VICENDA – Tutto iniziò con un controllo antidoping a metà febbraio 2017. Mentre l’atleta azzurra era ferma ai box per infortunio le arrivò, due mesi dopo, la comunicazione da parte dell’ITF di essere stata trovata positiva a una sostanza dopante, il letrozolo. La sua assunzione via farmaco (il Femara) permette di diminuire la quantità di ormoni estrogeni prodotti dall’organismo ed è volta quindi anche al trattamento di alcune forme tumorali. Il farmaco dovrebbe essere assunto solo da donne in menopausa e presenta una lunga lista di possibili effetti collaterali, potenzialmente rischiosi per la carriera di un’atleta professionista.

La mamma di Sara, Fulvia, lo assume dal 2012 e – a quanto si apprende dalla sentenza – ha originato una contaminazione alimentare essendo finito accidentalmente nell’impasto dei tortellini che preparava in casa. Dopo l’avviso Sara ha continuato a giocare, ma nell’estate 2017 è arrivata la prima squalifica della durata di due mesi (dal 3 agosto al 3 ottobre), la cancellazione dei punti ottenuti nei cinque mesi successivi al test e il ritiro dei soldi guadagnati in quel periodo.

Tuttavia la WADA (l’associazione mondiale anti-doping) spingeva per un inasprimento della pena, mentre l’italiana provava a continuare la sua carriera in attesa di una sentenza. “Sono nauseata da questa vicenda” si sfogò Errani l’anno scorso. “Sono sette mesi che vivo aspettando la sentenza definitiva, per otto volte mi è stata comunicata la data limite di uscita per poi rinviarla”. Nel giugno 2018 arrivò la stangata: dieci mesi di squalifica, due già scontati l’anno prima, otto rimanenti, fino a febbraio 2019.

Da allora è tutto più difficile per l’emiliana: ora galleggia intorno alla 250esima posizione in classifica, determinata a non mollare e a ricostruire la sua carriera, ma ancora in un mare di difficoltà, come ha dichiarato in una recente intervista. L’archiviazione del processo l’avrà sicuramente sollevata e speriamo che possa tornare a godersi realmente ciò che più ama fare.

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