Poco più di un mese fa, l’ATP aveva annunciato la nascita di sei nuovi appuntamenti di categoria ‘250’ nel calendario 2022 del circuito maschile. Una licenza con valenza annuale, quella concessa dal Presidente dell’associazione giocatori Andrea Gaudenzi e da tutto il board dell’ente che è a capo del Tour maschile, per sopperire alla terza cancellazione consecutiva dello swing autunnale cinese – dove gli appuntamenti di prestigio non sono mai mancati, con il torneo ‘500’ di Pechino e il Masters 1000 di Shanghai – dovuta alle (ancora) ferree e stringenti limitazioni vigenti in Cina, volte a contenere il propagarsi del Covid-19. Tra le città fortunate, e capaci di farsi trovare pronte dimostrando grande spirito organizzativo anche grazie all’immancabile supporto della Federazione, le “nostre” Firenze e Napoli. Mentre dando uno sguardo oltre i confini dello Stivale c’è un torneo in particolare, tra quelli introdotti di recente, che balza agli occhi per il campo di partecipazioni visto il freschissimo inserimento all’interno dell’Entry List di un nuovo nome dalla portata gigantesca. L’evento è l’ATP 250 di Tel Aviv in Israele, denominato ufficialmente Watergen Open, e il giocatore in questione è Novak Djokovic.
Il tormentato campione serbo – che non vediamo all’opera da quando ha alzato al cielo il suo settimo Wimbledon – ha avuto finora una stagione alquanto travagliata: ha saltato due dei tre Slam del 2022, più tutti e quattro i ‘1000’ americani non potendo entrare negli States in quanto sprovvisto del requisito indispensabile della vaccinazione. Nole però ha grande voglia di ritornare a competere al più presto, ma soprattutto di recuperare quelle settimane dell’anno in cui non ha potuto prendere parte ad alcuna manifestazione, e per questo ha deciso di riempire con un altro torneo il suo già affollato mese di settembre, – sarà il secondo torneo ‘250’ al quale prende parte nel 2022, dopo quello a conduzione “familiare” di Belgrado – sfruttando anche il fatto di essere abbastanza fresco, avendo sulle gambe pochissime partite nell’ultimo periodo.
Dunque un grande colpo, quello messo a segno dall’evento israeliano – alla sua prima edizione – che accenderà inevitabilmente tutti i fari tennistici del mondo su Tel Aviv dal 26 settembre al 2 ottobre. Inoltre, come già preannunciato, l’ufficializzazione della partecipazione della leggenda di Belgrado non è che la ciliegina a completamento di un parterre di grandissimo richiamo per gli appassionati: oltre infatti al 21 volte vincitore Slam, saranno in gara nomi del calibro di Diego Schwartzman e di un altro campione Major come Marin Cilic, rispettivamente seconda e terza testa di serie. Dulcis in fundo alcuni rumors parlano di una possibile presenza ai nastri di partenza dell’evento, anche di Dominic Thiem: vedremo se tale indiscrezione verrà confermata prossimamente.
Novak è quindi pronto al suo mese di fuoco, al quale certamente arriverà con le pile ricaricate al massimo e con eccezionale voglia di riscatto sportivo dopo quello che gli è accaduto. Un settembre, dove Tel Aviv sarà soltanto l’ultima tappa di un percorso che prima vedrà altri due importantissimi appuntamenti per Djokovic. Il n. 6 ATP, difatti, sarà prima chiamato guidare la “sua” Serbia in quel di Valencia nella fase a giorni della Coppa Davis – dal 14 al 19 settembre – per far sì che il team balcanico stacchi il pass per la fase finale novembrina; poi invece, nella settimana subito a cavallo, sarà la volta della reunion dei Fantastici 4 per ricomporre il Big Four alla O2 Arena di Londra per la Laver Cup. Djokovic e i suoi incandescenti 31 giorni prenderanno vita tra qualche settimana e siamo certi che il cannibale di “gomma” sarà più affamato che mai, di agguantare nuove vittorie e successi.
