Che giornata a Wimbledon. Ne sono successe tante, ma per noi la più importante è che Jannik Sinner, pur giocando maluccio e mancando la trasformazione delle prime 14 palle break, un vero festival delle occasioni perdute e sbagliando le prime tre volee in modo imbarazzante, ha tuttavia ugualmente battuto in 3 set il colombiano Daniel Galan. E ha raggiunto i quarti di finale a Wimbledon per il secondo anno di fila come non era riuscito mai a nessuno italiano, neppure a Nicola Pietrangeli.
Ora Jannik è strafavorito contro il russo Safiullin, n.92 del mondo. Battendolo raggiungerebbe la sua prima semifinale in uno Slam, dopo aver centrato i quarti in tutti e quattro i Majors. Va detto che quando finalmente, sul 4 pari del secondo set e sulla quindicesima pallabreak, Jannik ha breakkato, poi ha saputo innescare la marcia superiore e i break sono diventati 3 di fila. Così da vincere il secondo set per 6-4 e andare 2-0 e 3-0 in sicurezza nel terzo set con un Galan rassegnato e capace di conquistare sul servizio di Jannik appena 2 punti negli ultimi 5 turni di servizio. Un crescendo… rossiniano per il rosso altoatesino.
Come ho avuto modo di dire anche su Instagram pochi minuti dopo la sua vittoria – colpa vostra se non vi siete ancora iscritti come followers a Ubi-Instagram… – e anche nel video più ampio su Ubitennis e Ubitennis-You Tube, non sono sicuro se sia meglio vincere giocando bene o vincere giocando male. Quale delle due situazioni dà più fiducia?
Contrariamente a quanto sosteneva il Barone de Coubertin l’importante non è partecipare ma vincere. Cipriano Colonna nel descrivere la vittoria del russo che Sinner dovrà battere nei quarti, ha ricordato come Safiullin sia stato n.2 del mondo junior e all’epoca considerato non meno promettente di Medvedev, Rublev, Khachanov e quella generazione, ma anche che non era mai stato più su del n.83 ATP, anche se virtualmente adesso grazie a questi quarti è già una quarantina di posti più su. Avrebbe già guadagnato 49/50 posizioni, rispetto al ranking attuale già ricordato. Certo essersi imbattuto in uno Shapovalov azzoppato, per via dei soliti problemi al ginocchio, lo ha molto favorito. Ha un bel servizio, ma anche Galan ce l’ha, e gioca discretamente da fondocampo. L’unico precedente, favorevole a Sinner (7-6 6-3) e ottenuto in United Cup, conta poco o niente.
Quel che ha detto Sinner ai nostri inviati lo leggete in un altro pezzo a parte. Non mi pare sia stato ricordato da altri il fatto che Galan avesse perduto da Arnaldi al Roland Garros, partita che io visto sul campo 13, direi. Ma sulla terra rossa l’arma principale di Galan, il servizio (assieme al dritto), era spuntata.
Dato a Sinner – che ha avuto anche qualche inconsueto battibecco con la serba Marjana Veljovic arbitra del suo incontro e rea di un overrule chiaramente sbagliato ma poi innocente in altre situazioni – quel che è di Sinner, tocca parlare di Berrettini.
Ho letto nei commenti al mio articolo di ieri un diffuso pessimismo sulle chances di Matteo contro Alcaraz. Può essere che io sia stato eccessivamente ottimista, dopo aver rilevato che in 10 set Matteo non ha mai perso il servizio e ha concesso soltanto 6 pallebreak, però sono stati anche i precedenti a farmi pensare – che è diverso dal credere – che Matteo non sia chiuso nel suo match con il n.1 del mondo, anche se è vero che il nostro non ha mai ancora battuto alcun top-five del ranking ATP, tranne che Thiem alle finali Atp di Londra 2020.
Contro Alcaraz…in Australia nel gennaio 2022 vinse Matteo 76 al quinto, mentre a Vienna fu Carlitos a vincere 76 al terzo. Insomma, per carità, Carlitos è certamente migliorato da allora, ma sull’erba secondo me – insisto e magari verrò smentito – anche “Berretto” è super competitivo. Alcaraz ha vinto il torneo del Queens? Ebbene Matteo quel torneo lo ha vinto due volte.
Vabbè vedremo e ci…sfotteremo a vicenda con i lettori. E’ il bello di un sito che ammette, anzi sollecita, la discussione.
Finiremo tardi, forse tardissimo stasera, perché ai due match femminili che dovevano precedere il clou Berrettini-Alcaraz sul centrale (Rybakina-Haddad Maia e Jabeur-Kvitova) si è aggiunta la prosecuzione della partita sospesa ieri notte fra Djokovic e Hurkacz, con il campione di 7 Wimbledon avanti due set a zero.
Ma che pollo Hurkacz! Dai. Se non hai personalità, puoi giocare anche benissimo – e il polacco lo ha fatto – ma al momento buono rovini tutto.
Il modo in cui ha perso il primo set soprattutto grida vendetta: avanti 6-3 nel tiebreak dopo due ace di fila, ha messo in rete una mozzarella di rovescio sul primo setpoint, ha sbagliato un dritto da principiante sul terzo, poi ha buttato fuori di metri un dritto comodissimo dopo un altro rovesciuccio in rete. Se aveste visto come aveva giocato bene prima di quei momenti non avreste creduto ai vostri occhi.
Nel secondo quasi idem. Ha seppellito di ace Djokovic, dicono 23 ma secondo me sono stati almeno 26. Anche in questo secondo tiebreak 5-4 con minibreak per Hurkacz che potrebbe battere bene come ha fatto fin qui e far due punti, invece gioca un rovescino tremebondo in rete e lo fa seguire da un altro gratuito. Djokovic non chiedeva di meglio. Hurkacz finisce in bellezza sparacchiando fuori l’ultimo dritto sul setpoint per DjokerNole.
Avevo visto giusto vedendo un Hurkacz in grandissima forma contro Musetti. Ma anche con Musetti quando aveva dovuto chiudere il secondo e il terzo set si era irrigidito terribilmente. Gli americani accanto a me dicevano: “He chocked”. Quando ti si strozza la gola dall’emozione. Gli spagnoli, meno signorilmente, dicevano invece: “Se cagò”.
Paese che vuoi, espressione che trovi. Da noi si dice: “Ha avuto il braccino”.
Secondo me stanotte Hurkacz non ha chiuso occhio. Io non sarei riuscito a dormire. Invece di stare avanti e meritatamente due set a zero avanti è due set a zero indietro. E quando lo recuperi un handicap simile contro uno come Djoko?
Vero che per Djokovic travolto da troppi ace e altrettanti servizi vincenti non era facile trovare il ritmo, però a me non è parso il miglior Djokovic. Così come nei giorni scorsi non ho visto il miglior Alcaraz. Né il miglior Sinner. E Rublev che era stato quasi perfetto nei primi due set non lo è stato davvero nei successivi tre.
Sono proprio curioso di vedere cosa succederà fra Berrettini e Alcaraz.
Intanto fra le donne grandi battaglie: la Swiatek ha cancellato due matchpoint alla Bencic che ha fatto…l’Hurkacz. E mamma Svitolina, battendo Vika Azarenka cui non ha stretto la mano – e il pubblico ha però fischiato la Azarenka…– ha raggiunto i quarti anche qui come al Roland Garros e rientra a spron battuto fra le prime 40 tenniste del mondo. Quattro anni fa aveva raggiunto qui la sua prima semifinale in uno Slam. Per ripetersi dovrebbe battere al prossimo round la Swiatek. Non è detto che non ci riesca. Se non ci riesce l’aspettano al Country Club di Palermo il Ladies Open. Ci sarà anche Daria Kasatkina.
Vi ho detto il programma del centre court. Sul n.1 Medvedev se la vedev con Lehecka, la Sabalenka con la Alexandrova (bielorussi e russi non erano alleati?) e Dimitrov cercherà di arginare la spocchia di Rune che nel turno precedente perdeva 8-5 contro Davidovich-Fokina nel Super Tiebreak ma ha fatto lì cinque punti di fila. Hurkacz dovrebbe andare da lui e farsi spiegare come si fa.