Wimbledon: Sinner: "Ho ancora tante cose dentro di me e spero di tirarle fuori"

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Wimbledon: Sinner: “Ho ancora tante cose dentro di me e spero di tirarle fuori”

“Non ho giocato al top, ma sono contento dell’atteggiamentoi” così Jannik in vista dei quarti, dopo la vittoria su Galan. “Ho imparato molto dalla sconfitta di Parigi, ora mi diverto”

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Jannik Sinner - Wimbledon 2023 (foto Twitter @atptour)
 

Ad un anno di distanza, Jannik Sinner torna ai quarti di finale di Wimbledon dopo una partita più complicata del previsto contro Galan vinta 7-6 6-4 6-3. Di seguito la conferenza stampa in italiano dell’altoatesino, in vista della sfida contro il russo Safiullin (vittorioso su Shapovalov).

Jannik, bravissimo intanto, partita, possiamo definirla spigolosa, rognosa, difficile, probabilmente neanche molto divertente da giocare per quanto era importante il risultato. Ti abbiamo visto un minimo teso a un certo punto, un paio di risposte sbagliate, qualcosa a rete. Alla fine, dopo 14 palle break, sei riuscita a togliergli finalmente i servizi e poi sei andato via abbastanza bene. C’è stato qualcosa in particolare che ti ha messo in difficoltà? Lui serviva molto bene da sinistra in particolare, l’abbiamo visto.

Sinner: Sicuramente nel primo set secondo me abbiamo giocato tutti e due a un livello molto alto, perché comunque abbiamo servito tutti e due bene. Da fondo campo mi sentivo bene, solo che facevo fatica a rispondere soprattutto sulla prima. Nel secondo set non sono partito bene, quando parti un break sotto, sapendo che lui sta servendo così, non era semplice. Poi ho avuto tante palle break, però sentivo che ero lì ogni game, che piano piano forse arrivava qualcosa, che poi appunto è arrivato su 4-2 e poi dopo ho iniziato anche io forse a giocare un po’ meglio, sono stato molto più attento a quello che dovevo fare e tutto messo insieme secondo me era una partita non semplice, soprattutto nel secondo set che non ho giocato bene a tennis, però sono riuscito a vincere, quindi vuol dire che l’atteggiamento era forte, poi ovviamente ogni partita è diversa.

Ciao Jannik, a proposito di questo, possiamo dire che anche se non hai giocato al top però è un segnale positivo con questa partita, perché comunque l’hai vinta in tre set e forse in un altro torneo a inizio anno l’avresti persa?

Sinner: Sì, sicuramente. Credo di aver imparato molto dalla sconfitta a Parigi. Come ho detto anche lì dopo la partita, l’atteggiamento non era quello giusto. Adesso quello è giusto, non è cattivo, mi diverto. La combinazione di tutte le cose sta andando bene. Ovviamente ci sono delle giornate dove devi alzare il livello anche di gioco. Oggi ho provato, non sono riuscito, il terzo comunque era meglio e spero che ovviamente dopo domani riesca a giocare a un livello ovviamente più alto perché secondo me devo perché lui è un giocatore molto molto solido da fondo campo e tutto ma diciamo che il segnale è buono, cioè è forte secondo me perché comunque vuol dire che ho ancora tante cose dentro di me e spero di tirarle fuori.

A proposito dell’atteggiamento, tu in questi giorni l’hai rimarcato spesso, anche rispetto alle partite che hai giocato sull’erba prima di Wimbledon, vedo che sei tornato ad essere più aggressivo, a provare a comandare tutto lo scambio. Ti chiedo, questo calo di tensione che hai avuto dopo Parigi era determinato da qualche problema fisico? È un normale calo che succede durante una stagione? Anche perché avevi cominciato l’anno in grandissima spinta, insomma, avevi giocato tre mesi ad altissimo livello.

Sinner: Dopo Parigi a Hertogenbosch secondo me non era proprio l’atteggiamento, ma era proprio il mio livello sull’erba che non era quello giusto, soprattutto con Emil, che secondo me ha giocato molto bene quella partita, io proprio non mi son trovato, e a Halle, secondo me mi son trovato, ma ho avuto un problema fisico e mi sono preoccupato perché volevo essere al top qua e non volevo andare a sbattere contro il muro, no? Perché non volevo rischiare. Adesso sono qua, torneo nuovo, grande Slam, torneo più importante su erba e quindi mi sento bene. Ripeto ovviamente spero di rialzare il livello proprio del tennis.

Jannik oggi ti abbiamo visto arrabbiato sul campo, è una delle prime volte che ti vediamo. L’arbitraggio è stato un po’ così, forse ha sbagliato, ha fatto quell’errore?

Sinner: No, sai, qual è la cosa, quando ti succede nel campo poi ti rimane in testa una cosa che poi te lo porti un po’ avanti, no? Quello ho sbagliato io, poi le chiamate dopo erano così. Secondo me sulla prima avevo ragione io, perché comunque ha fatto il controbalzo e la chiamata era dopo… Secondo me, poi, ognuno fa errori, no? Sai, non si perde una partita 3 su 5 per una chiamata, no? Alla fine, ripeto, posso essere contento di aver vinto la partita, che è la cosa più importante, poi vediamo.

Ti è servito magari?
Sinner: Sì, infatti dopo mi sono anche scusato un po’ con lei

Non è che hai fatto niente di male.
Sinner: No, però non sono io che fa casino in campo, però era così oggi.

Io ho notato che un po’ tutti i giocatori, ma soprattutto tu scivolate veramente parecchio, è un motivo di preoccupazione?
Sinner: Scivolate nel senso che arrivi sulla palla scivolando?

No, nel senso proprio di cadere per terra, finire a pelle di leone o cose di questo tipo. Ci sono parecchie cadute durante le partite, anche 5, 6, 7. È una preoccupazione? Pensate che sia normale?
Sinner: No, è difficile da dire. Secondo me a un certo punto ho visto scendere qualche goccia sul campo, non stavo piovendo, secondo me appena si chiude il cielo con le nuvole diventa subito tanto umido, secondo me, poi lì è un pochettino più scivoloso, secondo me è anche scivoloso quando chiudi proprio il tetto perché c’è tanta umidità dentro lo stadio, ma non è da preoccuparsi secondo me. Poi è solo il sesto torneo che gioco sull’erba, è anche difficile per me giudicare.

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