ATP Monaco di Baviera: finalmente Struff! Il tedesco batte Fritz, primo titolo a quasi 34 anni

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ATP Monaco di Baviera: finalmente Struff! Il tedesco batte Fritz, primo titolo a quasi 34 anni

Alla quarta finale, Jan-Lennard Struff batte Taylor Fritz: tra i vincitori del primo titolo del Tour, è il terzo più vecchio dopo Lorenzi ed Estrella Burgos

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Jan-Lennard Struff – ATP Monaco di Baviera 2024 (foto via Twitter @atptour)

da Monaco di Baviera, il nostro inviato

J-L. Struff b. [3] T. Fritz 7-5 6-3

Per uno, il favorito, c’era in palio il primo titolo sulla terra battuta; per l’altro, il giocatore di casa, il primo titolo ATP di una carriera da pro iniziata nel 2009. Ed è quest’ultimo, Jan-Lennard Struff, che ha avuto la meglio sul numero 15 del mondo Taylor Fritz nella finale del BMW Open e alzato l’atteso trofeo davanti al proprio pubblico.

Un titolo ampiamente meritato non solo per il tennis espresso nella fredda e piovosa settimana bavarese, ma per il tennis di alto livello che Struffi ha sempre saputo esprimere, pur senza la continuità necessaria per entrare e risiedere stabilmente nei piani più alti del ranking.

Il classe 1990 arrivava da un sabato in gran spolvero: terminato vittoriosamente il quarto di finale interrotto la sera prima battendo Auger-Aliassime, aveva annichilito un Rune sperduto ai limiti della sindrome di Stendhal e, non pago, si era imposto anche nella semi del doppio per la prima volta al fianco di Andreas Mies onorando oltremodo la wild card.

Domenica pomeriggio, in Baviera, Jan-Lennard ha finalmente superato l’ultimo ostacolo, missione che non gli era riuscita sempre qui a Monaco nel 2021 e l’anno scorso a Madrid e Stoccarda. Ha lasciato andare i colpi, ha fatto i buchi per terra, sbagliato, ha annullato tre set point, ha un po’ tremato al momento di chiudere per poi ritrovarsi subito e prendersi tutti gli onori del trionfatore, compreso quello di indossare in campo i Lederhosen, i tradizionali pantaloncini di cuoio. E, certo, anche ricevere l’altro premio oltre all’assegno, la BMW messa in palio dal title sponsor.

Primo set – Scambio di break iniziale, i set point per Fritz ma lo prende Struff

Jan-Lennard parte in risposta e libera subito il dritto facendo danni nell’altra metà campo, quando è in fiducia viaggia pesante e preciso che è una meraviglia. Non pare invece apprezzarlo Taylor che rivolge al proprio angolo uno sguardo del tipo, “ok, non sarà così fino alle fine”. Ha appena cambiato campo perso il servizio in apertura, solo il secondo questa settimana. Struff continua a pestare pesante, va fuori giri un paio di volte sottolineate dal pubblico con un “ahhh” deluso perché vorrebbe vederlo tirare un vincente ogni volta che tocca la palla; Fritz non sta a guardare, difende bene, contrattacca facendo vedere che anche il suo dritto non scherza e si riprende subito il maltolto.

La partita prende i binari attesi, quattro giochi facili per chi batte, ma c’è un piccolo passaggio a vuoto statunitense che gli costa lo 0-40 al settimo game, però ben rimediato. Il rovescio tedesco, colpo meno appariscente del dritto ma decisamente affidabile, viene a mancare e al servizio sul 4-5 Fritz ci mette anche un ottimo drop shot e guadagna due set point consecutivi. Struff risolve il problema mettendo la prima, così pure sul successivo vantaggio esterno, anche se l’ottima risposta di Fritz lo costringe a prendersi a un paio di colpi in spinta non banali.

Cinque pari, il servizio di Fritz continua a essere sotto pressione dalla posizione in risposta avanzata di Struff che prende l’iniziativa e brekka a zero. Ben prima che l’arbitro Murphy chiami “time”, Janni è già sulla linea di battuta che saltella: mette sempre la prima che o non torna o gli dà l’opportunità di chiudere subito ed è a metà dell’opera, 7-5.

Secondo set – Struff sempre più aggressivo in risposta brekka tre volte

Struffi ritiene una buona idea replicare l’inizio di primo set, così lascia partire qualche drittone verso un Fritz che nulla può. Senza farsi prendere dalla foga conferma il vantaggio, mentre l’altro fa il suo restando in scia. La pioggia, intanto, aumenta di intensità.

Le risposte tedesche aggressive che costringono uscite dal servizio in mezza volata pagano ancora al settimo game e, se è bravo Fritz a risalire dal 15-40, il n. 28 ATP rimane lì perché la vuole e la vuole adesso: risposta bimane fulminante ed è 5-2. C’è un cambio campo infinito da far passare, Struff lascia la panchina ancora in anticipo.

Comincia con un errore, anche la pioggia si ferma a trattenere il respiro. Il braccio si irrigidisce, i fantasmi delle finali passate riaffiorano, c’è pure quella persa da Tiafoe con match point e c’è naturalmente Fritz che non ci sta: break, la festa è rimandata. Janni resta comunque avanti 5-3 ed evita di doverci riprovare in battuta cercando di prendersi la vittoria in risposta. Arriva il match point, il dritto pare vincente, no, Taylor lo rimanda, recupera anche un primo smash, non finisce mai, ma il secondo smash è quello buono: eccolo, il primo titolo ATP di Jan-Lennard Struff, quando mancano pochi giorni al trentaquattresimo compleanno (il 25 aprile).

Diventa così il terzo giocatore più vecchio del Tour ATP a vincere il suo primo titolo. Hanno fatto meglio (?) di lui Paolo Lorenzi, che ha vinto Kitzbuhel 2017 a 34 anni e sette mesi, battendo di un mese il record di Victor Estrella Burgos (Quito 2016). Taylor Fritz non riesce invece a mettere in bacheca il primo trofeo su terra e Sebi Korda a Parma nel 2021 resta l’ultimo statunitense ad aver vinto sul rosso non di casa.

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