Repubblica Dominicana e Barbados, un'utopia comune chiamata playoff

Coppa Davis

Repubblica Dominicana e Barbados, un’utopia comune chiamata playoff

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Nel weekend tra il 6 e l’8 marzo 2015 si sfideranno nel Gruppo I della zona americana di Coppa Davis due nazioni con una tradizione tennistica poco illustre, la Repubblica Dominicana e Barbados. In palio c’è la sfida con Ecuador, dalla quale uscirà la squadra che giocherà i play-off per il World Group a settembre 2015

 

Le Antille sono un grande arcipelago dell’America centrale formato a sua volta dalle Grandi Antille e dalle Piccole Antille. Delle prime fa parte Hispaniola, un’isola occupata per due terzi dalla Repubblica Dominicana, delle seconde fa parte Barbados. Queste due nazioni dal curriculum poco scintillante in Coppa Davis sono tra le sorprese del 2014 e questo weekend si sfideranno per giocare a luglio contro Ecuador: chi vincerà andrà nei play-off del World Group. Insomma, il percorso è ancora molto lungo ma che queste due nazioni siano lì a giocarsela con le grandi del Sud America è già una bella storia.

Tra i due paesi non c’è confronto: la Repubblica Dominicana è grande circa 113 volte Barbados (che misura 431 km2: tanto per dare le misure, in tutto il mondo ci sono appena 12 paesi più piccoli e ben 13 comuni italiani le sono superiori per estensione) e il totale degli abitanti della piccola isola è circa un decimo degli abitanti della capitale della Repubblica Dominicana, Santo Domingo. Anche economicamente c’è un bel gap: il PIL della Repubblica Dominicana, secondo le stime, dovrebbe salire di più di cinque punti percentuali quest’anno e di quattro il prossimo, quello di Barbados dovrebbe diminuire dello 0,6% quest’anno e aumentare di appena lo 0,5% il prossimo: sono, rispettivamente, il migliore e il peggiore dato della zona caraibica.

Come è arrivata Barbados così in alto in Coppa Davis? La storia di questa isoletta nella competizione a squadre comincia nel 1990, nel Gruppo 2, ma ben presto Barbados si trova relegata tra il Gruppo 3 e il Gruppo 4 della zona americana a sfidare avversari come le Isole Vergini, le Antille Olandesi, St. Lucia e Haiti. Il panorama tennistico di Barbados comincia ad allargarsi solo a partire dal 2010, l’ultimo che Barbados trascorrerà nel Gruppo 4 della zona americana (che verrà cancellato due anni più tardi). Barbados si qualifica infatti per il Gruppo 3, dove ha stazionato qualche anno prima senza mai riuscire a salire e dà il via a una storia quasi irreale, se consideriamo le dimensioni di questo paese. La Coppa Davis a questi livelli non si gioca al meglio dei cinque, né in quanto a partite, né in quanto a set. Barbados vince tutti e tre i match del Round Robin e nonostante la sconfitta col Guatemala si qualifica assieme alla Bolivia – nazionale contro la quale Barbados ha debuttato nella Coppa Davis più di vent’anni prima – nel Gruppo 2. Barbados aveva debuttato proprio nel Gruppo 2, nel 1990, e non aveva nemmeno fatto brutta figura: aveva battuto Bolivia e Bahamas prima di arrendersi alla Colombia in semifinale, che la batterà anche due anni più tardi condannandola ad uno spareggio contro una nazionale che tornerà più tardi nella storia di Barbados, la Repubblica Dominicana.

Il Gruppo 2 è tutta un’altra storia. Si gioca tre su cinque e ci sono nazionali – tipo il Messico e il Paraguay – che hanno giocato nel World Group della Coppa Davis. Darian King e Haydn Lewis sono le stelle della nazionale: il primo è nato nel 1992 e ha ottenuto buoni risultati da junior (è stato numero 47 ITF) mentre il secondo, ad oggi, ha già tutti i record della sua nazionale (di vittorie in singolare e in doppio, di presenze e di anni giocati). Ma nessuno di loro ha mai giocato al meglio dei cinque set e il capitano non giocatore, Russell Moseley, si chiede preoccupato se reggeranno lo stress fisico della tre giorni contro il Paraguay. I timori sono ingiustificati. King e Lewis vincono facilmente i loro singolari e poi trionfano anche in doppio. Lo scoglio successivo, però, è troppo arduo e il Messico, con un 5-0 perentorio, riporta i barbadiani sulla terra.

Barbados ci riprova due anni dopo, cioè l’anno scorso, dopo un 2013 in cui hanno rischiato di tornare nei bassifondi del Gruppo 3, quello dei match al meglio dei tre. Uno spazio troppo piccolo per le ambizioni di questo piccolissimo stato. Il primo avversario fa venire i brividi: il Cile di Christian Garin e Gonzalo Lama che appena quindici mesi prima giocava i play-off contro l’Italia. Non c’è il pubblico delle grandi arene ma poco importa. Lama vince uno dei due singolari ma non è sufficiente perché i due barbadiani formano una formidabile coppia nel doppio. Risultato finale: 3-2 per Barbados, che ad aprile riceve in casa El Salvador, nazionale guidata dai fratelli Arevalo. È l’occasione giusta per una rivincita. L’anno scorso gli Arevalo avevano vinto facilmente per 4-1, costringendo Barbados a giocare un delicato play-out per restare nel gruppo 2. Barbados sceglie il cemento e restituisce il 4-1 anche perché il minore dei fratelli Arevalo accusa un infortunio che lo mette fuori gioco sia in doppio sia nel singolare che decide la sfida.

A settembre Barbados si ritrova di fronte il Messico che l’ha sconfitto sonoramente due anni prima senza nemmeno concedere un set in cinque incontri e che si trova nove posizioni più in alto nel ranking. Ma dal 2012 ad oggi Darian King – che ha vinto il suo primo titolo Future proprio in Messico nel 2012 – è cresciuto molto. Ora Darian ha 22 anni ed è il numero 1 indiscusso del suo paese. Trascinati da King, che vince tutti e due i singolari, Barbados si deve comunque giocare tutto nell’ultimo singolare: quello tra Haydn Lewis e il numero 3 messicano, Lucas Gomez, che ha appena 19 anni e deve sostituire l’infortunato Reyes-Varela. Diciannove anni forse sono troppo pochi, anche a questo livello. Gomez vince il primo set ma finisce per cedere all’emozione e il risultato finale è 2-6 6-3 6-1 6-3. Barbados accede per la prima volta nella sua storia al Gruppo 1, a pochi passi dai play-off. Con questa vittoria Barbados è salita al numero 40 del ranking, immediatamente sopra a nazionali che possono vantare degli atleti in top-20 come il Sudafrica e la Lettonia.

Il prossimo avversario (che Barbados affronterà in casa, a St. Michel, sul cemento) sarà la Repubblica Dominicana, una squadra che è da poco entrata nel gruppo dei grandi e che è largamente favorita, soprattutto grazie all’incredibile exploit di Victor Estrella Burgos, arrivato nei top-100 a 33 anni (oggi è numero 56 del mondo, oltre 200 posizioni più sotto si trova il numero 1 di Barbados, King), capace di spingersi fino al terzo turno degli US Open e di diventare il tennista più anziano a vincere il suo primo titolo ATP della carriera all’età di 34 anni, 6 mesi e 7 giorni. Tuttavia Estrella Burgos, dall’alto della sua esperienza, conosce le insidie della trasferta e non le sottovaluta: “Sappiamo che sarà dificile. Darian e Haydn sono in ottima forma e giocheranno dell’ottimo tennis“. L’anno scorso, per esempio, Darian King è stato l’unico in grado di strappare un set nella corsa quasi perfetta del dominicano verso l’oro nei Giochi Centramericani e Caraibici che si sono tenuti in Messico.

Per la grande occasione di questo weekend Barbados ha dovuto andare incontro alle richieste dell’ITF e ha modificato il Barbados Tennis Centre, allargando le tribune (che ospiteranno fino a 500 spettatori) e abbassando una recinzione che ostacolava la vista e che serviva a rallentare il vento. Vada come vada, sarà comunque una preziosa lezione per Barbados, che forse dovrà mettere da parte le sue utopie per far spazio a quelle dei più forti dominicani. Il loro unico scontro diretto, datato 1992, finì 5-0 per i dominicani e dette il via al ventennio che Barbados ha passato tra il Gruppo 3 e 4 della zona americana. La Repubblica Dominicana, dopo anni di anonimato, è riuscita a capitalizzare le fortune di Estrella Burgos e nel 2014 si è fermata solo al cospetto della Colombia, ad un passo dai play-off. Barbados spera di sfruttare le bizze del talentuoso Darian King e il cuore di Haydn Lewis per realizzare prima o poi le proprie.

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