ATP Queen's: Murray supera Muller, Simon batte Raonic e sfiderà Anderson

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ATP Queen’s: Murray supera Muller, Simon batte Raonic e sfiderà Anderson

Giornata di quarti di finale al torneo ATP 500 del Queen’s. Andy Murray supera l’ostacolo Gilles Muller al terzo set e sfiderà Viktor Troicki domani in semifinale. Nell’altra semifinale si confronteranno Kevin Anderson, che ha superato Garcia Lopez, e Gilles Simon, che ha sconfitto la terza testa di serie Raonic

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[1] A. Murray b. G. Muller 3-6 7-6(2) 6-4 (da Londra, Cesare Alfieri)

La partita di Gilles Muller è stata letteralmente impressionante fino al tie-break del secondo set. Nei trentadue minuti del primo parziale, il lussemburghese ha vinto 17 punti su 18 con la prima di servizio, alzando sopra la rete delle volée basse pazzesche, e aggredendo lo scozzese con diritti e rovesci strettissimi a pulire la riga. Nonostante i trentasette aces realizzati nel primo turno, e i diciannove del secondo, non è tanto la forza del servizio di Muller ad impressionare, quanto le variazioni. La velocità del suo servizio non raggiunge i picchi di quello di Raonic, per dire, e le statistiche della partita odierna rivelano che Gilles ha realizzato soltanto otto aces, contro i tredici (!) di Andy Murray. Muller rifiutava lo scambio da fondo, ed era così profondo e preciso nelle volée da impedire allo scozzese di giocare dei passanti non dico agevoli, ma giocabili. Non ha perso la calma neanche quando ha dovuto fronteggiare la palla dell’immediato contro-break nel quinto gioco, annullandola con l’ennesimo serve and volley.

Muller ha proseguito con il suo schema di gioco, impeccabilmente implementato, sino al tie-break del secondo set. In un set dove nessuno ha concesso opportunità per il break all’avversario, però, si poteva intravedere una piccola crepa nel piano del lussemburghese. Per ben tre volte sul servizio di Muller, Murray riusciva a portarsi a 30, mentre Muller doveva accontentarsi, al massimo, di un quindici. Un dettaglio, certo, ma intanto la percentuale di punti vinti con la prima scendeva all’88 percento (dal 94) e quella con la seconda addirittura al 25 percento (dal 44). Ed oltre a questo piccolo, ancora poco percettibile calo di Gilles, bisognava fare i conti con la voglia di Murray di restare in corsa per entrare nel pantheon del Queen’s (occupato intanto da McEnroe, Becker, Roddick e Hewitt con quattro vittorie). Nel tie-break decisivo, lo scozzese saliva in cattedra. Dopo aver tenuto il servizio con un diritto vincente, otteneva un mini-break con un passante in corsa su una volée di Muller che, ormai, sembrava praticamente a terra. Nel punto successivo consolidava il vantaggio con una volée a rete, e nel settimo punto toglieva ancora il servizio a Muller, colpevole qui di steccare uno smash.

Non proprio inglese l’atteggiamento del pubblico che affollava il centrale, capace di applaudire una chiamata fuori da parte di occhio di falco a vantaggio di Murray e, forse, eccedendo coi “come on” quando più non serviva. Infatti, in apertura di terzo set lo scozzese ha immediatamente brekkato, ed è ancora il lussemburghese, in due altre circostanze, a doversi salvare al servizio. Andy procedeva ormai tranquillo e, in tutto il set, non concedeva più di un singolo quindici al servizio. D’altra parte, Gilles è sempre meno sorretto dalla prima – ora scesa al 78 percento – e sulla sua seconda Andy va a nozze. Anche le volée si sono fatte meno letali, e quelli che erano vincenti sono diventati errori non forzati, o colpi rigiocabili da quell’atleta straordinario che è Andy Murray. Così, la testa di serie numero uno rimane ovviamente in corsa per il titolo al Queen’s, ma anche per migliorare le sue statistiche sull’erba. Tra giocatori in attività, lo scozzese è terzo per il numero di partite vinte sull’erba (dietro a Hewitt e, ca va sans dire, Federer) e secondo come percentuale di vittorie e titoli.

[7] G. Simon b. [3] M. Raonic 4-6 6-3 7-5 (da Londra, Cesare Alfieri)

Quando Milos Raonic serve come nel primo set c’è poco da fare: con dieci aces, e altri quattro servizi a cui Simon non è riuscito a rispondere, si gioca sul terzo residuo dei punti disponibili (8 sui 22 punti giocati con Raonic in battuta nel primo set). E se poi alcuni di questi, protrattisi per più di quattro colpi, il canadese riesce pure ad aggiudicarseli, le speranze per il suo avversario si riducono al lumicino. Infatti, nei cinque turni di battuta del canadese Simon si è aggiudicato la pochezza di due quindici. Così, dopo la tutt’altro che esaltante partita con Ward, e la più – ma non troppo – convincente vittoria su Gasquet, il primo set sembrava segnalare un Raonic ormai recuperato dall’infortunio. Era come se Raonic provasse i colpi: qualche discesa a rete (da rivedere) e persino qualche leziosità ‘di tocco’. Insomma, il canadese pareva procedere tranquillo verso la semifinale.

Mentre la navigazione continuava tranquilla nel secondo set – il primo game al servizio Raonic lo chiudeva a 15, il secondo a 0…e Simon sembrava sul punto di cedere il servizio nel quinto gioco – qualcosa si inceppava. Il canadese falliva tre palle break sulle quali era, invero, bravissimo Simon: il lob con cui lo ha scavalcato a rete, dovendo difendere un break-point, è stato da applausi (ivi compresi quelli del suo avversario). Nel game successivo, Raonic smarriva il servizio perdendolo a quindici, e poi il set, chiuso sei giochi a tre per il francese. Per la terza volta di fila qui al Queen’s, il canadese si ritrovava quindi a giocarsela al set decisivo. Qui, Simon si produceva in un crescendo rossiniano: sul servizio del canadese, raggiungeva il 30 nel terzo e nel quinto gioco, arrivava a 40 nel settimo (da rivedere assolutamente un passante in corsa tirato in equilibrio precario) e riusciva a togliere il servizio a Raonic nel nono gioco. Dopo quattro match point malamente giocati, il francese si aggiudicava il set e l’incontro. Una prima assoluta contro Raonic, così come è una prima per Simon la semifinale sui prati del Queen’s.

K. Anderson b. G. Garcia-Lopez 7-6(7) 7-5 (Paolo Valente)

È il sudafricano Kevin Anderson il primo semifinalista del torneo del Queen’s: il n°17 del mondo s’impone per 7-6 7-5 sul n°34 Garcia-Lopez, al termine di un match deciso da pochissimi punti. Essenziale e molto concreto il gioco del sudafricano, più vario quello dello spagnolo che però è mancato nei momenti decisivi della partita. Già il primo set si sviluppa sul filone dell’equilibrio assoluto, con nessuno dei due tennisti che riesce ad arrivare oltre ai 30 sul servizio dell’avversario. L’inevitabile tie-break prosegue con il medesimo copione fino al 3-3, quando la risposta aggressiva di Garcia-Lopez costringe Anderson all’errore. Il sudafricano però recupera il mini-break sul 5-3 con un bell’attacco chiuso da una voleè di rovescio e sale a set point sul 6-5. Garcia-Lopez, vincitore nel 2015 dei tornei di Zagabria e Bucarest, annulla l’opportunità e sale 7-6, ma il solito servizio vincente di Anderson rimette le cose in parità. Il giustiziere di Stan Wawrinka si procura un secondo set point con un fantastico pallonetto a una mano di rovescio su cui Garcia-Lopez non riesce a recuperare, e nel punto successivo attacca e chiude il set con una volée di dritto. Lo spagnolo, sotto 2-1 negli h2h ma vincitore dell’ultimo confronto quest’anno all’Estoril, reagisce subito e nel game di apertura del secondo set si procura due palle break, che Anderson annulla con una discesa rete chiusa con la volée di dritto e il solito servizio vincente. Si prosegue così fino al 6-5, quando il sudafricano si procura due match point sul servizio dell’avversario: basta il primo e dopo 1h25’ di gioco Anderson può esultare per la sua prima semifinale agli Aegon Championships.

Risultati:

K. Anderson b. G. Garcia-Lopez 7-6(7) 7-5
[7] G. Simon b. [3] M. Raonic 4-6 6-3 7-5
[1] A. Murray b. G. Muller 3-6 7-6(2) 6-4
V. Troicki b. J. Isner 7-6(5) 6-3

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