Boris Becker: "Ci sono troppe restrizioni, i tennisti devono poter sfogare le proprie emozioni"

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Boris Becker: “Ci sono troppe restrizioni, i tennisti devono poter sfogare le proprie emozioni”

Il 6 volte vincitore Slam Boris Becker, allenatore del numero 1 del mondo Novak Djokovic, è tornato a parlare della personalità dei tennisti e della mancanza di emozioni nel tennis moderno, indicando poi in Nick Kyrgios il possibile riferimento del movimento tennistico del futuro

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Se già dentro al campo la sua personalità spiccava fra i vari tennisti, anche fuori il tedesco Boris Becker non ha perso la sua proverbiale schiettezza.

Dopo le recenti dichiarazioni sul problema del politically correct nel tennis e la discutibile soluzione che avrebbe proposto per arginare il SABR di Federer, il 3 volte campione di Wimbledon, intervistato al Cheltenham Literature Festival, è tornato a parlare della personalità dei tennisti:  “Sento dire agli appassionati di tennis che in passato c’era più drama, c’erano più personalità. Difendo i tennisti che ci sono oggi, hanno grandi personalità, sono incredibilmente bravi, ma non possono far vedere le loro emozioni perchè sennò vengono multati. Ovviamente se un ragazzo fa un doppio fallo forse romperà una racchetta, ma ne ha altre 6 o 7 nel borsone. Ma provoca più drama. McEnroe rompeva 5 racchette al giorno e tutti lo amavano.”

L’allenatore di Nole Djokovic ha poi continuato: “Questo è davvero uno sport che intrattiene, ci sono sfide massime, uomo contro uomo. Sicuramente ci sono emozioni. Bisogna solo rendere meno rigorose le regole e nessuno viene multato dopo aver detto, ‘Non mi piace quello’. Il tennis ha bisogno delle star. Il tennis ha bisogno di persone che portino questo sport in una direzione diversa”.

E a questo proposito il tedesco ha indicato in Nick Kyrgios un possibile futuro numero uno del mondo:Probabilmente il personaggio più interessante proviene dall’Australia, è Nick Kyrgios. E’ famoso per le sue azioni sbagliate. E’ davvero un bravo tennista, ha quello che necessita di avere. E’ solo un po’ confuso su cosa è importante oggigiorno.  Sembra diverso, parla e agisce in maniera diversa. Ha bisogno di vincere un paio di tornei, poi ci piacerà.
“Bum bum” ha poi concluso raccontando di un episodio che ben fotografava la rivalità fra lui e John McEnroe: “Ricordo la prima volta che ho giocato contro John McEnroe, il torneo dopo il mio primo Wimbledon. Era la semifinale, giocavano in America ed era il numero uno e lo stavo sfidando per toglierlo dalla posizione in cui si trovava. A quel tempo non c’erano microfoni sul campo e potevi dire cosa volevi. Al primo cambio campo è rimasto in piedi di fronte a me e mi ha detto di tutto in inglese. Vai a farti fo*****, p******. Lui aveva vinto il primo set, io il secondo. Nel terzo lui cercava di colpirmi e io cercavo di colpirlo, ha avuto 4 match point ma sapete com’è andata (Becker vinse per 7-6 al terzo, ndr). In quei giorni tutto era un po’ più veloce, più brutale, c’era più un faccia a faccia. Se non ti piaceva uno, glielo facevi capire per davvero. Oggigiorno non è possibile, è uno sport per le famiglie.”

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