Gebhard Phil-Gritsch: “Con Djokovic dovremo lavorare duro per ripetere il 2015. Ha fissato standard altissimi”

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Gebhard Phil-Gritsch: “Con Djokovic dovremo lavorare duro per ripetere il 2015. Ha fissato standard altissimi”

Il preparatore fisico del numero uno del tennis mondiale Novak Djokovic, l’austriaco Gebhard Phil-Gritsch, nel corso di un’intervista a margine di un seminario tenuto a Belgrado ha ammesso che sarà un lavoro impegnativo quello di preparare il fuoriclasse serbo affinché possa ripetere l’eccezionale stagione appena conclusa. Ed ha anche rivelato uno dei piccoli “segreti” della forza mentale di Nole

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Molti appassionati di tennis si ricorderanno che all’inizio della sua carriera, soprattutto nei primi anni da top ten, Novak Djokovic era diventato “un caso” per i frequenti ritiri causati da problemi fisici di varia natura. Tanto da far dubitare molti addetti ai lavori del fatto che avesse le capacità fisiche per imporsi ai massimi livelli.
Oggi nessuno si ricorda quando è stata l’ultima volta che il n. 1 del mondo si è dovuto ritirare nel corso di un match. Anzi, ora le sue capacità fisiche ed atletiche ne fanno un punto di riferimento come atleta. Il fuoriclasse serbo ha lavorato su molti aspetti per arrivare a questo risultato: il più noto è l’alimentazione, con la scoperta della sensibilità al glutine, come raccontato da lui stesso nel suo libro “Il punto vincente”. Ma Nole ha ovviamente lavorato anche molto a livello di preparazione fisico-atletica. In questo ambito è stato fondamentale per lui il supporto del preparatore atletico Gebhard Phil-Gritsch, che ha iniziato a collaborare con il serbo nel 2009, proprio nel periodo in cui c’era molta perplessità sul fatto che Nole “avesse il fisico”.

A Belgrado, insieme a Renzo Furlan, per l’avvio di un progetto di collaborazione con la Federazione Serba di tennis per la preparazione delle giovani promesse del tennis serbo, l’ex preparatore di Thomas Muster ha rilasciato alcune dichiarazioni in esclusiva per il giornale serbo “Vecernje Novosti”.
Per prima cosa gli è stato chiesto quali sono le sue previsioni per il 2016 di Novak Djokovic, dopo l’incredibile stagione del n. 1 ATP. Phil-Gritsch non si è voluto sbilanciare, ma ha sottolineato che lo attende un duro lavoro nella ormai prossima fase di preparazione off-season. “Dipenderà da molti fattori se Novak riuscirà a giocare ad un livello così alto anche la prossima stagione. Ci attende un lavoro duro, perché con i risultati ottenuti in questa stagione ha fissato degli standard altissimi. Ha disputato 15 finali in 16 tornei, giocare così tante partite ti esaurisce. Nel 2016 avrà anche le Olimpiadi, che significano molto per lui, e sempre un gran numero di tornei. Sarà ancora più difficile prepararlo”.

È stato allora chiesto scherzosamente a Phil-Gritsch se con queste parole intende dire che dovrà rispolverare il famoso esercizio, il cui video girava anche sul web, in cui Novak sale sui gradoni con il suo coach Marian Vajda sulle spalle. “Ah, ah, ha visto quel video? Mi sa che dovremo ripeterlo” ha risposto ridendo Phil-Gritsch. Che poi di questo esercizio, come di altri esercizi e delle diverse metodologie di allenamento (tra le quali il cross training, molto apprezzato proprio dal 28 enne serbo, che non è difficile vedere in bicicletta o in barca a remi) ha parlato nel seminario di formazione per gli allenatori di tennis serbi tenutosi l’8 dicembre scorso al Novak Tennis Center di Belgrado. Il centro tennistico di proprietà della famiglia Djokovic (11 campi in terra rossa, 3 in cemento) dove nella “Novak Djokovic trophy room” si possono ammirare i trofei vinti dal fuoriclasse belgradese.

“Le esercitazioni con i gradoni sono molto valide per l’equilibrio del corpo. La biomeccanica è molto importante. Questo non vuol dire che noi allenatori dobbiamo essere più intelligenti di Tesla e Einstein, ma che bisogna essere in grado di individuare le capacità motorie del giocatore. La velocità non significa nulla se non c’è un “motore” adeguato sotto. Come in una buona macchina”. Questa è una delle tante indicazioni date da Phil-Gritsch nel corso del seminario, durante il quale ha anche rivelato uno dei “segreti” di Djokovic. Una delle tecniche utilizzate dal campione serbo per mantenere sempre alta la concentrazione ed il livello di energia in campo è quella di ripetere spesso a sé stesso, in particolare nei momenti di difficoltà, la frase “Play Well.

“Ogni parola di questa frase in inglese simboleggia le cose a cui deve attenersi per avere successo, come il livello di energia ed il focus mentale. E c’è al suo interno anche un messaggio nascosto, riferito al fatto che i suoi cari si prendono sempre cura di lui” ha spiegato il quasi 59enne tirolese (è nato a Silz il 21 dicembre 1956). Rivelando così il fatto che un altro aspetto su cui Djokovic ha lavorato molto su sé stesso per arrivare a dominare il tennis mondiale è stato sicuramente quello mentale. L’utilizzo della frase, come descritto da Phil-Gritsch, appare infatti come una classica tecnica di ancoraggio utilizzata nella PNL, la Programmazione neuro linguistica. Ovvero la creazione di un’ancora emotiva (in questo caso, appunto, la frase) che riconduca ad un ben preciso stato d’animo positivo e potenziante. E sull’efficacia non paiono esserci dubbi, dato che di Djokovic quest’anno si è parlato con ammirazione anche per la sua mostruosa capacità di rimanere costantemente concentrato, con cali mentali rarissimi e di breve durata. Non solo durante il singolo match o torneo, ma lungo l’intero arco della stagione.

L’allenatore austriaco, in qualità di relatore, ha ovviamente parlato molto durante il seminario, ma ha ammesso di non essere molto loquace quando lavora con Djokovic. “Non sono il tipo di allenatore che parla molto. A Novak do solo una indicazione al giorno, a meno che non sia lui a voler analizzare qualche aspetto specifico” ha rivelato Phil-Gritsch.

“A word to the wise is sufficient” dicono gli inglesi. A giudicare dai risultati vien da dire che Nole deve essere una persona molto, molto saggia…

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