AO, donne: Serena Williams annulla Radwanska, è di nuovo in finale

Australian Open

AO, donne: Serena Williams annulla Radwanska, è di nuovo in finale

Performance da dominatrice della numero uno del mondo Serena Williams, che a parte un piccolo passaggio a vuoto nel secondo set non soffre con Agnieszka Radwanska: ventiseiesima finale Slam, la settima a Melbourne, dove non ha mai perso all’ultimo atto. La polacca perde il primo match del 2016. Serena sale 9-0 negli scontri diretti, e aspetta la vincente di Kerber-Konta

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[1] S. Williams b. [4] A. Radwanska 6-0 6-4 (Raffaello Esposito)

Stats Williams-Radwanska

Nessuna delle due ha ancora perso in questo scorcio di 2016. Agnieszka è in stato di grazia dal trionfo nel Masters di dicembre e ha vinto dieci partite consecutive trionfando ad inizio anno a Shenzen sulla statunitense Alison Riske. “Così si gioca solo in paradiso” direbbe il compianto Fulvio Bernardini e la ventiseienne polacca sembra matura e convinta come non mai, occupa stabilmente la quarta posizione mondiale e a Singapore contro Muguruza e Kvitova ha dimostrato di saper battere, e con merito, giocatrici ben più grosse e potenti di lei. Buon pro le faccia perché oggi troverà oltre il net la regina delle picchiatrici, la donna che serve come un uomo, quella Serena Williams che è alla sua prima uscita stagionale e ha ben metabolizzato la lezione di gioco del tennis subìta da Roberta Vinci in settembre a New York a giudicare dall’intensità e dalla cattiveria che continua a mettere in ogni singolo colpo. Numero uno contro numero quattro quindi, non ce ne vogliano Johanna Konta e Angelique Kerber ma la semifinale nobile degli Australian Open 2016 è questa, anche perché la parte alta del tabellone non ha subito gli scossoni toccati a quella bassa. I precedenti dicono 8-0 Serena, Agnieszka ha vinto un solo set, il secondo della finale di Wimbledon 2012, quando gli innamorati del gioco hanno sperato per un attimo nel miracolo. Si gioca sulla Rod Laver Arena con il tetto chiuso e questo significa maggior velocità di palla e nessuna influenza esterna. Un vantaggio in più per la favorita, qualora ce ne fosse bisogno.

Serve per prima Radwanska e Serena mostra subito di non essere disposta a scambiare molto. Va tre volte a rete nei primo quattro punti, spinge subito in risposta e brekka a 15. La statunitense rifiuta di rimanere imbrigliata nelle traiettorie sapienti dell’avversaria e colpisce sempre fortissimo non dandole modo e tempo di costruire gioco. Agnieszka appare alquanto tesa, stecca un paio di colpi e non riesce mai a contenere la potenza di Serena per più di due o tre scambi. In 20 minuti il primo set termina col punteggio di 6-0 e un parziale di 24 punti a 7 per la regina che oggi mostra la concentrazione dei giorni migliori. È certamente un segno di rispetto il suo ma forse Aga ne farebbe a meno perché la logica  conseguenza è che il match di fatto non c’è, la palla di Serena è semplicemente troppo pesante per consentire alla polacca di impostare le sue traiettorie, gli scambi durano troppo poco e la numero 1 del mondo vuole che sia così attaccando la rete appena può sul debole servizio  avversario.

Agnieszka vince il suo primo gioco solo ad inizio secondo set ma nulla sembra cambiare sotto il cielo australe. Williams non teme la risposta della polacca e sceglie di servire a tre quarti di potenza, spesso al corpo, per poi scatenare l’artiglieria subito dopo. Serena si porta presto in vantaggio anche nella seconda partita ma adesso si scambia di più e Radwanska recupera da 1-3 a 3-3 strappando per la prima volta la battuta a Serena e mostrando a tratti la bellezza del tennis quando si usa il fioretto e non la clava. Aga ha orgoglio e lo butta tutto in campo, tiene un turno di servizio complicato come sempre e mette la testa fuori dall’acqua per la prima volta dall’inizio del match portandosi sul 4-3. Deve sempre giocare in controbalzo per evitare di farsi schiacciare sui teloni di fondocampo ma ora sbaglia meno e la sua palla è più profonda. Aga serve sul 4-4 e va 40-15, avrebbe due occasioni consecutive per avvantaggiarsi e mettere per la prima volta un poco di pressione sull’avversaria. Ma il condizionale è d’obbligo perché contro Serena non è dato distrarsi e infatti in un attimo la statunitense recupera e brekka ai vantaggi grazie ad un attacco lungo di Radwanska che poteva essere giocato molto meglio. Si cambia campo ma le due potrebbero anche rimanere sedute perché l’ultimo game dura come una finale olimpica dei cento metri piani. Tre aces e una prima pesante seguita da uno schiaffo al volo non semplice danno a Serena la settima finale australiana (come Evonne Goolagong), raggiunta senza perdere un set. “Sto giocando benissimo e non importa se mi troverò di fronte Konta o Kerber in finale. Darò il meglio come sempre” dichiara la vincitrice.

La tedesca e la britannica sono avvisate, vedremo se si salveranno.

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