Roland Garros, italiani: Knapp tiene in vita l'Italia, fuori Giorgi (esclusiva audio Piccari)

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Roland Garros, italiani: Knapp tiene in vita l’Italia, fuori Giorgi (esclusiva audio Piccari)

C’è ancora Italia al Roland Garros nonostante la sconfitta di Camila Giorgi contro Kiki Bertens. Karin Knapp supera in due set Anastasija Sevastova e approda al terzo turno. Potrebbe non essere finita qui per l’altoatesina

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Karin Knapp: “Sono stata brava a farle giocare sempre una palla in più”

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K. Bertens b. C. Giorgi 6-4 6-1 (da Parigi, Antonio Garofalo)

Stat Giorgi Bertens

Non ce l’ha fatta Camila Giorgi a raggiungere per la prima volta in carriera il terzo turno del Roland Garros ma francamente era molto difficile immaginarla competitiva dopo lo stop forzato di circa un mese che le ha completamente impedito di impugnare la racchetta.

Il campo numero 4, abbandonato con molta fretta dopo il match della Knapp da Barazzutti e Palmieri, è presidiato dagli orange. Accanto a noi siedono invece il capitano di Fed Cup Paul Haarhuis (cui la Bertens ha regalato grandi soddisfazioni quest’anno battendo a domicilio Garcia, Mladenovic, Makarova e Kuznetsova) e quello di Davis Jan Siemerink.

Camila perde un primo set molto equilibrato e ben giocato da entrambe. L’olandese, numero 58 del ranking e reduce dalla seconda vittoria in carriera a Norimberga la scorsa settimana, prende un break di vantaggio strappando a 0 la battuta all’azzurra (Beh, azzurra in questo periodo proprio no…) nel terzo gioco e dimostra di saper ben contrattaccare alle botte da fondo della Giorgi, mettendo in mostra un’ottima fase difensiva.

Camila lotta egregiamente comunque, venendo a capo del “fatidico” e splendido settimo gioco, molto avvincente e durato ben sedici minuti e 24 colpi nel quale la maceratese annulla quattro palle break con grandissima autorità, riportandosi sotto 4-3. E ha anche la chance di riportarsi in partita con la palla break del 5-5 ma qui è molto brava l’olandese che poi chiude il set con un ace e una volée sulla riga: chapeau.

Nel secondo set purtroppo i pochi allenamenti nelle gambe dell’italo-argentina si vedono tutti e la Bertens prende rapidamente il largo. Sergio Giorgi abbassa la testa quasi a non voler vedere gli errori sotto i quali sommerge sua figlia e sul 5-1 lascia anzitempo il campo. Non ci crede più lui e nemmeno Camila che porta a casa la miseria di nove punti in tutto il set. Brava comunque l’olandese, molto solida e in fiducia che, chiude festeggiando con gli scatenati fan orange che la immortalano dopo averle posto sul capo una corona formato extra-large.

K. Knapp b. A. Sevastova 6-3 6-4 (da Parigi, Roberto Dell’Olivo)

Stat Knapp Sevastova

E brava Karin. Knapp non fallisce l’occasione per raggiungere il terzo turno del Roland Garros per la terza volta in carriera, dopo il 2007 e il 2008. Superato con un po’ di fortuna l’ostacolo Azarenka, ecco la vittoria contro la piccola ma tenace Sevastova, in un’ora e ventisei minuti. Ed ora sulla sua strada non ci sarà Andrea Petkovic, testa di serie numero 28, bensì la kazaka Putintseva numero 60 WTA, mai oltre il secondo turno a Parigi, due anni fa eliminata con un doppio 6-1 da Sara Errani e che oggi ha rifilato un perentorio 6-2, 6-2 alla tedesca.

La Sevastosa non va presa sotto gamba, ha un diritto esplosivo e alterna rovesci a due mani con qualche back a spezzare il ritmo. Non bisogna lasciarle troppo l’iniziativa. Entrambe sentono l’importanza del match, all’inizio ci sono diverse palle break, ma sul 3-3 è l’italiana ad allungare. Karin è aggressiva al punto giusto, tiene a debita distanza la numero 87 al mondo (numero 36 nel 2011) e chiude il primo set in 37 minuti. Qualche difficoltà per la nostra rappresentante nella corsa in avanti, inevitabile con tre operazioni al ginocchio destro ed una sosta di circa sei mesi, ma Sevastova non riesce poi a muoverla così tanto.

Nel secondo Knapp continua la stessa tattica e sale 4-2. La lettone però non ci sta, inizia a tirare a tutto braccio il suo diritto, uno dietro l’altro. Chi arriva a vedere il match in questo momento può essere un po’ disorientato da un punteggio a favore della Knapp, ma con la lettone decisamente più in palla. “Sono stata molto brava – dirà a fine match Karin – e abbastanza calma a gestire questo momento delicato. Era  psicologicamente più difficile questo match che quello con la Azarenka. Lei nel secondo set ha cominciato a spingere molto ”.

Sevastova si avvicina (4-3) e cerca di cogliere il momento per strappare il servizio all’italiana, che però tira quasi tutto sulle linee. Anastasija accusa così il colpo, impreca alla cattiva sorte e non riesce a concretizzare l’aggancio. Merito di Knapp che dimostra gran solidità. Non c’e’ emotività nel suo gioco. Anche quando la sua avversaria le soffia sul collo, lei con calma fa la cosa giusta. Sul 5-3 ha subito un match point, che le viene annullato. Si volta pagina. Karin va a servire per chiudere l’incontro, parte male, sotto 30-0, ma recupera e ottiene altre due palle match, per chiudere finalmente alla quarta occasione. Ultimi due punti: due ace. Il braccio non trema, missione compiuta.

Solo un’italiana arriva al terzo turno di questo Roland Garros così complicato per i colori azzurri. Un tabellone interessante per Knapp, che vede la possibilità di raggiungere per la prima volta gli ottavi di finale in uno Slam. “Con Yulia Putintseva – sottolinea la stessa Karin – ci ho giocato l’anno scorso a Norimberga, la ricordo molto bene, è un’altra partita molto difficile, una che tira un sacco di palle dall’altra parte del campo e che può dare molto fastidio, mi aspetto un incontro molto intenso. La Putintseva parla molto, fa scenate, butta racchette, ma c’è l’arbitro…non sono cose che mi preoccupano…Oggi  mi sono piaciuto tatticamente: giocavo alto.

A ventotto anni e dopo tutti gli infortuni la terza chance per entrare tra le prime sedici giocatrici del Roland Garros, dopo la sconfitta del 2008 contro Maria Sharapova e il famoso match di terzo turno con la svizzera Schnyder del 2007 che perse solo 7-5 al terzo, arrivando anche a due punti dal match. Grazie alla Knapp – e al fatto che decise di seguire più la mamma che predilegeva il tennis, mentre il padre era per lo sci, il tennis italiano è ancora vivo a Parigi. 

Karin ha anche ricordato il cambio di vita che ha fatto quando ha lasciato Brunico e Caldaro per Anzio , al seguito dei fratelli Piccari, Francesco suo coach e fidanzato, oltre a ad Alessandro che fa il vice coach quando Francesco non può. “In Alto Adige faceva freddo d’inverno…ad Anzio si va al mare, si esce per una pizza, mi è servito per distrarmi…” Dopo tre operazioni alle ginocchia e due al cuore distrarsi era certo importante. Con la Putintseva, kazaka d’adozione (o d’acquisto? E’ nata a Mosca e come Kukushkin e Golubev è stata “sedotta” dall’oro kazako) e n.60 del mondo Karin può benissimo vincere.

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