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S. Rogers b. [10] P. Kvitova 6-0 6-7(3) 6-0 (Chiara Nardi)
La testa di serie n. 10 Petra Kvitova gioca un match dei suoi, con alti e bassi, ma questa volta senza il lieto fine come spesso le succede. Infatti esce sconfitta dalla statunitense Shelby Rogers, n. 108 del mondo e finalista al torneo di Rio.
Il primo set è contraddistinto da un numero spropositato di errori da parte della campionessa ceca (14 in 21 minuti). La Rogers concede una sola palla break sul 5-0, ma la Kvitova non riesce a sfruttarla e con due vincenti di dritto la statunitense se lo aggiudica meritatamente. Nel secondo parziale Petra inizia a svegliarsi, riesce finalmente a trovare i suoi colpi, ma il primo break arriva al sesto game in favore della Rogers. La Kvitova non si demoralizza e nell’ottavo game strappa il servizio a zero all’avversaria. Il match adesso è molto equilibrato. La potenza dei colpi della Rogers mette in grossa difficoltà la Kvitova, che però riesce a prendere più spesso l’iniziativa, mettendo a segno molti vincenti con il suo dritto mancino e a variare il gioco con palle corte e volée. Nel tie-break la ceca fa vedere tutte le sue qualità e lo domina chiudendo al secondo set point per 7 punti a 3.
Il set vinto sembra il preludio ad un assolo nel parziale decisivo, ma nessuno avrebbe pensato che la solista sarebbe stata la Rogers. Il secondo game è quello determinante: la Kvitova gioca malissimo, concede tre palle break con tre errori consecutivi, annulla la prima con un vincente di dritto, ma sulla seconda la Rogers non sbaglia vincendo il punto con una bella volée alta. Nel game successivo la Kvitova ha una palla per recuperare subito il break, ma non la converte e la statunitense prende il largo. La due volte campionessa di Wimbledon commette qualche errore di troppo e perde di nuovo il servizio grazie ad un vincente di dritto incrociato di una scatenata Rogers, che ritrova quell’aggressività da fondo campo persa durante il tie-break ed è aiutata molto anche dal servizio. La Kvitova non riesce a vincere nemmeno un game e con un dritto in rete consegna il match ad un’ottima Shelby Rogers. A differenza del primo set, in cui non era scesa ancora in campo, la semifinalista del 2012 ha limitato gli errori, ma ha giocato male i punti importanti. Continua quindi l’ottimo torneo di Shelby Rogers, che accede per la prima volta agli ottavi di finale in uno Slam. Adesso affronterà Irina-Camelia Begu.
[21] S. Stosur b. [11] L. Safarova 6-3 6-7(0) 7-5 (da Parigi, Laura Guidobaldi)
Lucie Safarova non riesce a ripetere la performance parigina dell’anno scorso e, nel derby delle ex finaliste del Roland Garros, la spunta Samantha Stosur per 6-3 6-7(0) 7-5.
Lucie parte in sordina in questa giornata parigina che comincia con il sole ma che vede minacciose nubi farsi sempre più cariche di pioggia. La finalista dell’anno scorso si fa sorprendere da una Stosur centrata e propositiva che intasca in 36 minuti il primo set per 6-3. Nel secondo parziale c’è perfetto equilibrio e le due approdano così al tie-break in cui, però, l’australiana non riesce a mettere a segno neanche un punto; Lucie si apre così le porte del terzo set per 7 punti a 0 mentre la Stosur subisce un lieve calo di tensione.
Anche la terza frazione è all’insegna di una lotta serrata. Alla fine, è l‘australiana ad accedere ai sedicesimi di finale. Minima la differenza tre le due in termini di gratuiti e vincenti. Samantha produce 30 errori non forzati a fronte dei 32 di Lucie, mentre mette a segno 29 vincenti contro i 33 dell’avversaria. Al prossimo turno dovrà scontrarsi con un’altra finalista di Porte d’Auteuil, questa volta quella del 2014, Simona Halep.
[6] S. Halep b. N. Osaka 4-6 6-2 6-3 (Tommaso Voto)
La rumena Halep supera in rimonta la 18enne giapponese Osaka, che ha, per lunghi tratti, tenuto testa alla finalista del Roland Garros del 2014. L’ex n.2 del mondo ha subito i colpi violenti ed angolati della giocatrice asiatica, che non ha avuto alcun timore reverenziale e non si è mai scoraggiata quando si è trovata sotto nel punteggio. Simona pur vincendo non è ancora al top della forma fisica, soprattutto fa fatica con il servizio, un fondamentale che in passato le dava qualche punto diretto, mentre adesso in più di una circostanza rappresenta un handicap evidente.
Dopo i primi due game di studio, Halep accelera e si porta avanti di un break, ma è semplicemente una parentesi, in quanto Naomi non si scompone e ottiene immediatamente il controbreak. Osaka gioca un “infelice” sesto gioco, quando scivola sotto 15-40 e commette qualche errore da fondo decisamente evitabile. Halep si porta avanti di un break e sembra tornata pienamente in controllo della situazione, ma dal 4-2 Simona si spegne, perde profondità nei suoi colpi e subisce una rimonta incredibile, che porta la giapponese a ribaltare il punteggio ed a chiudere 6-4. Halep è in confusione totale, ma non perde fiducia ed inizia a spingere di più con i colpi a rimbalzo, cercando soprattutto di far spostare lateralmente la sua avversaria, quando è chiamata a difendersi va fuori giri. In apertura di secondo set Osaka ha una palla break, che purtroppo fallisce in malo modo, perché sbaglia una comoda volée di rovescio. Errore fatale, perché non solo la rumena si salva, ma ritrova vigore e gioca un parziale finalmente senza sbavature. Il 6-2 certifica un leggero calo della Osaka, che nel primo set ha tenuto un rendimento complessivo molto alto.
Il set decisivo vede Simona comandare senza problemi fino al 3-1, poi, al termine di un quinto game combattuto ed equlibrato, perde il servizio, ma il merito è tutto della giapponese che non vuole lasciare campo libero alla n.6 del seeding. Lo sforzo profuso per ritornare in parità è tuttavia vano, perché Osaka subisce il break nel fatidico settimo game, che praticamente mette il sigillo al match. Halep chiude 6-3 e centra gli ottavi di finale, ma per poter ambire a vincere il suo primo titolo Slam dovrà alzare il suo livello di gioco.
[25] I. C. Begu b. A. Beck 6-4 2-6 6-1 (Domenico Giugliano)
Irina Begu, con qualche difficoltà di troppo, si qualifica agli ottavi di finale del Roland Garros. Sfida molto ostica quella di oggi contro la tedesca Annika Beck, giocatrice solida e che potrebbe stare in campo anche quattro ore ogni giorno, con le sue ragnatele da fondo campo. Match equilibrato nel primo set con molti break, visto il servizio non solido per entrambe. A spuntarla è la testa di serie 25 del seeding che sfrutta al meglio alcuni errori di dritto nel game decisivo della Beck, che cede il set dopo più di un’ora di gioco per 6-4. Nel secondo parziale, la tedesca sale in cattedra, non sbaglia mai da fondo e, cosa rara per lei, tiene spesso i propri turni di servizio. La Begu, al contrario ha molte difficoltà a tenere il suo di servizio, soprattutto per una percentuale di prime molto bassa. Così la Beck in 44 minuti si aggiudica il set per 6-2.
Nel terzo e decisivo set la situazione si ribalta. La Begu torna la giocatrice vista due settimane fa a Roma. La Beck si spegne gioco dopo gioco, non regge più lo scambio lungo da fondo, commettendo tanti errori per la fretta di chiudere. La Begu, in totale scioltezza tiene facilmente i suoi turni di battuta, e supportata da un’ottima risposta sul debole servizio dell’avversaria si aggiudica set e match per sei giochi ad uno. Per la rumena una vittoria importante che conferma il suo eccellente stato di forma, soprattutto sul rosso. Per lei, domenica ci sarà probabilmente l’ostacolo Kvitova. Non partirà favorita, ma se tiene il livello di gioco visto oggi nel primo e nel terzo set può dare tanti grattacapi alla giocatrice ceca, apparsa non in gran forma nei primi due turni a Parigi.
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