Incredibile a Church road, una giornata di grande tennis ha impreziosito la storia di Wimbledon di un altro grande capitolo da ricordare. Due quarti sul centrale finiti al quinto set fra cui un’epica rimonta di Roger Federer.
Lo svizzero ha ritrovato condizione anche eliminando, grazie ai consigli del trainer Paganini, i rischi inutili. A farne le spese le gemelline, che non fanno un bagnetto da ormai due settimane e non vedono l’ora che arrivi domenica. Roger ha regolato al termine di una gran battaglia un Cilic in condizioni paradisiache, anche grazie a una collaborazione ex jugoslava che sta dando i suoi frutti.
Tutti i tennisti balcanici hanno infatti stretto un patto per passarsi l’un l’altro i propri poteri una volta esclusi dal torneo. E così Cilic si è presentato in campo infuso dello spirito di Djokovic esattamente come accadde a New York due anni fa, e così farà anche venerdì in semifinale Milos Raonic, il canadese originario del Montenegro che farà saggiare il Sapore Vero dei suoi colpi all’elvetico.
Tutto però pare apparecchiato per l’ottava di Roger. Un’eventuale finale contro l’idolo di casa Murray non sarebbe un problema, anche perché lo stesso scozzese ha una ragione in più per perdere. “Ora che Ivan Lendl è tornato nel team – ci spiega Andy – organizziamo delle belle cene a casa mia. Ma tra lui, la moglie, noi, mio fratello e cognati vari siamo sempre in nove a tavola e mi tocca litigare con Kim, perché di piatti ne ho solo otto. Da lunedì non sarà più un problema”.
Murray avrà ora in semifinale Tomas Berdych, soprannominato da molti utenti Perdych per l’inenarrabile serie di fallimenti sportivi, l’incredibile sfilza di miserie personali, le numerose occasioni in cui il ceco ha dimostrato il suo status di uomo mediocre e sfigatone. Per lo scozzese sarà una passeggiata di salute.
Oggi intanto si giocano le semifinali femminili. Si va verso un’epica finale fra sorellone come ai bei tempi; le Williams, oggi consigliate rispettivamente da papà Richard e da Patrick Mouratoglu, cercano di rinverdire i fasti familiari di un tempo, quando arrivavano spesso prima e seconda ai tempi in cui erano guidate da Mansell e Prost. Serena, più che dalle avversarie in campo, pare preoccupata dalle domande dei giornalisti. Ultimamente le è stato persino chiesto di commentare il passaggio di Durant a Golden State. Domanda su cui Serena ha nicchiato non essendo grande esperta di basket, al contrario della sua storica rivale Maria Sharapova, tennista decisamente colta, di recente anche sul fatto.
Serena dovrà però guardarsi dall’assalto di Elena Vesnina, che oggi incontrerà sia in singolo che in doppio. La russa è stata baciata da “The Lendl Effect”, paradigma che indica che se Gulbis sfascia una racchetta a Pechino, una pioggia di vincenti di abbatte su New York.
Il grande deluso del giorno è però ovviamente Marin Cilic. Il croato, definito da molti e anche da Federer stesso una delle persone più gentili nel tour, ha confermato la sua fama concedendoci un’intervista nonostante la scottante eliminazione odierna.
Marin, anche questa volta sembrava che potessi battere Roger, ma lui da grande campione nel finale ha cambiato marcia e non ha sbagliato più nulla…
O tutto fare, o era fottuto.
Hai commentato il post partita con lui? Vi siete scambiati qualche battuta? O ha mantenuto il suo elvetico aplomb?
I Re sono seri.
Quindi comprendo che Roger fosse preso in altri pensieri. Sai mica dove si reca appena terminati i suoi incontri?
A vedere l’erede va.
Grazie per l’informazione. Quanto a te, ti trovi ancora bene con Goran, oppure stai pensando di cambiare allenatore? Raonic per esempio si è affidato alle cure di un grande ex tennista e ora commentatore tv, John McEnroe. Noi in Italia abbiamo una figura simile, Adriano Panatta…
In amor io diffido i romani.
Non stai pensando quindi di allargare il tuo staff? Durante i tuoi incontri vediamo che nel tuo box c’è ancora spazio…
I tre sedili deserti?
Sì.
I tre poco coperti?
Esatto… [Qui Marin pare rimuginare un po’ e si perde in un silenzio meditabondo]
Vabbè non importa, passiamo a un argomento diverso, l’impegno nell’umanitario. Roger, Rafa, Novak, Tomas, tutti hanno una loro fondazione. Tu hai mai pensato di iniziarne una? Sappiamo che ti sei impegnato molto con l’Unicef in passato…
All’Unicef non feci nulla.
Ah si? Chiedo scusa, devono avermi dato un’informazione errata. Non hai mai pensato di far qualcosa anche tu, che ne so, per l’educazione?
Ora dieci lire per i licei darò.
Bene, così si fa Marin! Un commento sulla tua racchetta, hai provato nuovi modelli? Questa non è un po’ troppo smilza per fronteggiare gli spin dei top player odierni?
Essa m’è leggera, ma regge le masse.
Quindi un’ottima racchetta…
E lo vedo, lei è lodevole.
Ottimo, ne proverò una anch’io. Dal momento che vanno di moda a Wimbledon le domande strane, chiudiamo con una nota per sdrammatizzare: cosa ne pensi del caffè qui a SW19?
È Tavor, provate!
Quindi sa di medicinale?
E le tazzine, igienizzatele!
Riguardo a quanto accaduto nella prima settimana, non poteva non essere menzionata la sconfitta di Novak Djokovic ad opera di San Querrey da Sam Francisco. Nole si è arreso dopo 4 set di lotta, interrompendo così una lunga striscia di ottavi, quarti, semi e finali slam. Un upset che poteva essere preventivato solo per scherzo. Delusi in molti ma non il grande capo Seminole, che stavolta aveva ampiamente previsto la sconfitta del suo pupillo. Abbiamo richiesto una sua opinione ora che le Semi(senza)Nole stanno per iniziare.
Grande festa a Wimbledòn
Tutti i grandi pronti son,
manca solo Noletron
e la Masha col Meldòn.
Di bianco vestiti pronti all’inchino,
di fronte a Betta nel box monarchino,
(invidierà l’assente maiorchino?)
Di spada e fioretto, di piatto e di fino
Fra altri sportivi a seguirli, indovino,
Vi sarà anche un nuotator Bambino.