Rio 2016, preview finale femminile: Kerber favorita, ma Puig vuole fare la storia

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Rio 2016, preview finale femminile: Kerber favorita, ma Puig vuole fare la storia

A Rio la giornata è dedicata alle medaglie, infatti si giocheranno l’oro la tedesca Kerber e la sorpresa Puig, mentre ad aprire il programma saranno Madison Keys e Petra Kvitova, che si sfideranno per il bronzo

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Una certezza e una sorpresa, questo potrebbe essere il titolo per descrivere la finale femminile del torneo olimpico di Rio. Da un lato, infatti, troviamo la portoricana Puig, che, per la prima volta in carriera si trova a giocare una partita così importante. In questi giorni Monica ha mostrato un tennis completo ed esplosivo, estromettendo dal torneo due campionesse slam (Muguruza e Kvitova) e si è già guadagnata  l’eternità sportiva, in quanto è diventata la prima donna di Porto Rico a vincere una medaglia olimpica. Del resto le Olimpiadi sono il luogo migliore per realizzare un sogno e la portoricana è ad un passo dalla storia, perché in caso di vittoria contro la tedesca Kerber conquisterà il primo oro in assoluto per l’isola caraibica.

Dall’altra parte della rete troviamo la n.2 del mondo Kerber, che in questo torneo ha avuto un percorso netto, perché non ha ancora perso un set e sembra in uno stato psicofisico ideale. Nel 2016 Angelique ha raggiunto una maturità impressionante, infatti, non solo ha limitato i cali di tensione che spesso compromettevano le sue partite, ma è riuscita ad evolversi tecnicamente. La tedesca è più aggressiva, cerca costantemente di prendere in mano lo scambio e non si limita alla sola fase difensiva. Questi miglioramenti nel gioco hanno prodotto il primo titolo Slam in carriera (gli Australian Open in finale contro Serena Williams) e la finale anche a Wimbledon  e il best ranking, infatti è la n.2 del mondo e con ottime chance di scavalcare Serena molto presto.
La Germania non sale sul gradino più alto del podio da  Seoul nel 1988, quando Steffi Graf riuscì nell’impresa di conquistare il “Golden Slam”, ovvero vincere, nell’anno solare, tutte e quattro le prove dello Slam più l’oro olimpico. Chiaramente Kerber è favorita, sia perché possiede un tennis completo, ma Puig ha già dimostrato di saper soffrire e di trovare risorse tecniche fino ad ora sconosciute.

La teutonica è avanti 2-0 nei precedenti, ha vinto, sempre sul cemento all’aperto, sia a Brisbane nel 2013 che a Toronto lo scorso anno. Tuttavia le dinamiche di questa finale potrebbero essere diverse, perché l’aspetto psicologico avrà un ruolo quasi preponderante. Angelique è più abituata a match di questo livello, ora sa controllare la pressione e dominare quei “down” che spesso aveva durante l’arco di una partita. Puig dovrà cambiare un po’ il suo gioco, anche perché non basterà tirare forte e centrale per sfondare il muro della Kerber. Angelique è molto brava a ribaltare lo scambio e passare dalla fase difensiva a quella di attacco, soprattutto con il diritto lungolinea. Sarà questa la chiave del match, ma Puig è nelle condizioni di mettere in difficoltà la n.2 del mondo, ma dovrà evitare i cali avuti nel secondo e terzo set contro Kvitova.

Oggi verrà assegnata anche la medaglia di bronzo, a sfidarsi per il gradino più basso del podio saranno l’americana Keys e la ceca Kvitova. La delusione maggiore è proprio Petra, che contro Puig ha perso una grande occasione, infatti poteva dare una svolta ad una stagione decisamente negativa. Purtroppo la bi-campionessa di Wimbledon è crollata fisicamente nel terzo set e non è riuscita a far valere la sua maggior potenza. La Repubblica Ceca, nella sua storia, ha vinto un bronzo a livello femminile ad Atlanta nel 1996, quando a conquistare il terzo posto fu Jana Novotna. Per la statunitense Keys i rimpianti sono decisamente pochi, anche perché contro Kerber partiva sfavorita ed il match è stato abbastanza agevole per la tedesca. Per gli USA queste olimpiadi, nel tennis, si stanno rivelando più difficili del previsto, perché, con la caduta delle sorelle Williams, si sono dovuti accontentare del bronzo vinto da Sock e Johson nel doppio maschile. Solo i doppi misti (Venus-Ram e Sock-Mattek Sands) possono ancora salvare la rappresentativa americana, che negli ultimi anni era abituata a raccogliere ori e trionfi.

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