Il programma di Massimo Rossi per la presidenza della FIT

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Il programma di Massimo Rossi per la presidenza della FIT

Il programma in 10 punti di Massimo Rossi, tra il bilancio di Supertennis, il rispetto dei limiti di durata del mandato e la riorganizzazione della Federazione Italiana Tennis

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Nei giorni scorsi abbiamo prima annunciato e poi raccolto in un’intervista le intenzioni dell’avvocato Massimo Rossi, che sta provando a raccogliere le 300 firme necessarie a candidarsi per il ruolo di Presidente della Federazione Italiana Tennis. Crediamo di rendere un buon servizio sia agli appassionati di tennis che agli addetti ai lavori, pubblicando il programma di Massimo Rossi. Inutile dire che se l’ingegnere Angelo Binaghi volesse approfittare dei nostri spazi, illustrando il suo programma, Ubitennis sarebbe lieta di ospitarlo.

1) Tagli ai costi di gestione della Federazione di natura diversa da quella strettamente tecnico/sportiva come, a solo titolo di esempio, quelli connessi alle trasferte dei dirigenti federali, alle Commissioni, alla Giustizia sportiva e alla Procura federale.

2) Revisione del progetto ” Supertennis “, sia con riferimento ai contenuti sia e soprattutto con riferimento allo sfruttamento commerciale del canale televisivo, al fine di incrementare le entrate arrivando progressivamente a diminuire – e possibilmente azzerare – il contributo di circa 5/6 milioni di euro all’anno che grava sulla Federazione per il ripianamento delle perdite. Nell’impossibilità di raggiungere tale risultato, o almeno di avvicinarvisi , occorrerà procedere con una riflessione approfondita circa la opportunità di proseguire in tale esperienza editoriale sia in ragione del rapporto costi/benefici, sia in ragione delle diverse e più proficue attività di natura tecnico/sportiva su cui investire le somme risparmiabili.

3) Riduzione di circa il 30% in tre anni delle cosiddette “tasse federali” a carico dei Circoli (affiliazioni, iscrizioni, autorizzazioni, trasferimenti, ecc..).

4) Implementazione e miglioramento dei servizi resi dalla Federazione ai Circoli, soprattutto in sede periferica.

5) Riorganizzazione del Settore Tecnico riducendo il ruolo dell’attuale sede centrale a punto di riferimento del tennis italiano di vertice e a sede dei periodici raduni non solo delle squadre nazionali ma anche dei migliori “under”. Implementazione del settore tecnico periferico attraverso l’individuazione ed il finanziamento di Centri Tecnici Regionali e Provinciali, oltre che attraverso lo sviluppo di una rete di osservatori/selezionatori sul territorio.

6) Riconoscimento premiante, anche in termini economici, del lavoro dei Tecnici degli Affiliati rigorosamente rapportato ai risultati e alla progressione in classifica dei propri allievi “under” secondo criteri oggettivi determinati dal Consiglio Federale, di concerto con il Settore Tecnico Nazionale e sentiti i responsabili dei settori tecnici periferici.

7) Riscrittura organica delle Carte Federali ed individuazione delle modifiche statutarie da sottoporre all’assemblea degli affiliati.

8) Riorganizzazione del settore Giustizia della Federazione con la individuazione di precise linee guida pienamente rispettose dell’identità anche giuridica di affiliati, tesserati e tecnici, oltre che di una reale autonomia di tutti gli Organi di Giustizia.

9) Effettivo rispetto dei limiti di durata del mandato di Presidente e Consigliere federale, anche a livello periferico.

10) Apertura di un serio tavolo di lavoro con CONI ed Enti di Promozione Sportiva per la concreta individuazione dei rispettivi ruoli nel rispetto delle reciproche competenze.

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