Rio 2016, diario: quando il tennis non c'è... Ubitennis che fa? - Pagina 3 di 5

Olimpiadi

Rio 2016, diario: quando il tennis non c’è… Ubitennis che fa?

La seconda settimana dei Giochi Olimpici non prevede tennis, per cui l’attenzione si sposta sulle altre discipline. Diario semiserio dell’inviato di Ubitennis quando racchette e palline non ci sono più

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La partita finisce 92-73 in favore delle furie rosse allenate dall’italiano Sergio Scariolo, che vanno sotto 8-0 all’inizio, poi 11-8, ma una volta effettuato il sorpasso sul 15-13 non mollano più la testa della gara fino alla fine.

Lasciato il basket, per sfidare la pioggia che nel frattempo ha fatto abbassare la temperatura (anche senza aria condizionata) ce ne andiamo a Copacabana per vedere il quarto di finale di beach volley della coppia italiana Lupo-Nicolai, che tenta di raggiungere per la prima volta la semifinale. Il beach volley in queste olimpiadi è un po’ come il tennis a Londra 2012: si disputa in un impianto che ha fatto la storia dello sport. La spiaggia di Copacabana è uno degli scenari-icona per il beach volley, e qui a Rio gli atleti si giocano le medaglie su questo palcoscenico di grande impatto. E l’impatto ce l’ha anche su di noi: ci vuole circa un’ora di pullman per arrivare a Copacabana da Barra da Tijuca, dove è situato il Parco Olimpico, ed i match serali sono programmati uno alle 23 e l’altro alle 23.59 (si dice a causa delle telenovelas, che la tv brasiliana Rede Globo, titolare dei diritti olimpici in Brasile, non ha voluto spostare dalla prima serata, facendo slittare tutte le gare in seconda e terza serata). Quindi tra una cosa e l’altra vuol dire tornare a casa intorno alle 2, che sarebbe molto tardi in qualunque altra circostanza, ma per i ritmi olimpici siamo nel par.

L’incontro è avvincente, la coppia italiana conquista questa importante vittoria e viene congratulato dallo stato maggiore dello sport italiano (il Presidente CONI Malagò ed il Presidente della Federazione Pallavolo Magri) nel clima conviviale che è tipico del beach volley.
Poco prima dell’una è ora di riprendere l’autobus per tornare a Barra e porre fine alla prima giornata ‘carioca’ senza tennis. È un duro lavoro, ma qualcuno deve pur farlo.

Per seconda giornata del tennisofilo alle Olimpiadi senza tennis abbiamo deciso di calarci ancora di più nei panni dello spettatore “comune” (non che noi si sia special) e provare a vedere come si riesce a raggiungere i luoghi di gara con i mezzi pubblici invece che con i servizi dedicati ai media che abbiamo usato fin qui.

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