[2] A. Murray b. [13] L. Pouille 6-1 6-3 (Raffaello Esposito)
Stadium, Shanghai, ore 18.00. Sono gli ottavi di finale e si inizia a fare sul serio. Andy Murray scende in campo contro il ventiduenne Lucas Pouille, ultimo prodotto della validissima scuola francese, giunto a fine settembre al suo best rank di n° 16 mondiale con il fresco scalpo di Nadal alla cintura. Lo scozzese nutre ancora la flebile speranza di strappare lo scettro a Nole ma per farlo, e potrebbe non bastare, deve essere perfetto. I due si sono incontrati una volta, sulla terra battuta di Roma in semifinale lo scorso maggio. Murray vinse facile. Il primo scambio, con Andy al servizio, è subito notevole. Lo vince Pouille, che mette anche due gran dritti e arriva ai vantaggi senza esito. Si può dire che in questo primo gioco sia contenuta l’intera logica del match, il francese possiede carattere e lo dimostra risalendo dal 15-40 nel suo turno iniziale di battuta ma Murray fa tutto meglio di lui, soprattutto in difesa, non regala nulla e brekka comunque sfruttando un incredibile smash sparato in rete da metà campo. L’incontro è molto godibile, ottimi scambi e soluzioni spettacolari ma è subito 3-0 Scozia. Pouille perde una seconda volta la battuta da 40-15 sopra, complici un doppio fallo e un sopraffino lob liftato del suo avversario, evita il bagel per un pelo ma il punteggio del primo set lo condanna duramente. Big Bill Tilden sosteneva che il vero campione fallisce raramente una facile chiusura o un punto determinante e questo è quel che è successo. Curiosamente il secondo parziale inizia ancora con uno splendido scambio vinto dal francese che nondimeno subisce l’ennesimo break. Pouille ha i colpi ma certo non la costanza per far male ad Andy, che naviga tranquillo e chiude in risposta al terzo match point con un superbo passante in corsa di dritto. Nei quarti di finale lo attende il vincente fra David Goffin e Gael Monfils.
[1] N. Djokovic b. [Q] V. Pospisil 6-4 6-4 (Benedetto Napoli)
Vasek Pospisil dopo il biennio 2013/2014 giocato a mille all’ora sta inesorabilmente perdendo posizioni nel ranking ATP e il compito di quest’oggi di certo non lo agevola nel tentare un cambio di rotta, visto che il suo avversario in questo ottavo di finale è il numero 1 del mondo Novak Djokovic. Il serbo è al secondo match dopo la finale persa a Flushing Meadows e, nonostante alcune sue recenti dichiarazioni potessero far pensare il contrario, sicuramente punta a vincere questo torneo per la quarta volta e a rendere felici i suoi numerosi fan asiatici. Pronti, via ed è subito doppio break del dodici volte campione Slam che imprime da subito un ritmo forsennato allo scambio con il canadese in netta difficoltà nel contrastare gli anticipi di Djokovic. Pospisil conquista il quinto game dell’incontro ed evita il bagel e nel gioco successivo grazie a un diritto in controbalzo si procura un break point immediatamente sfruttato grazie a un non forzato di rovescio del serbo. Il tennista nato a Vernon tiene a zero il successivo turno alla battuta e incredibilmente riapre il set. L’ex numero 25 ATP pare essersi scrollato di dosso qualche ansia e alza nettamente la percentuale di prime in campo con il serbo che non sempre riesce a scardinare le bordate al servizio dell’avversario. Si giunge al decimo game e Djokovic chiude il set allo scoccare dei quaranta minuti grazie a un’ottima volée alta di rovescio. Il serbo dopo una partenza sprint ha inserito il pilota automatico.
Pospisil conferma il primo turno di servizio del secondo set e per la prima volta nel match si trova avanti nel punteggio. L’incontro segue l’ordine dei servizi non regalando particolari sussulti, ma ci pensa la kiss-cam a scaldare il pubblico presente sul centrale inquadrando una giovane coppia con il serbo che li benedice con un sorriso mentre si appresta a servire. Nel settimo game l’allievo di Vajda e Becker si procura immediatamente due occasioni per il break, ma Pospisil è bravo ad annullarle con una una prima vincente e un non forzato del serbo mandato fuori giri da un tweener profondissimo del numero 131 ATP. Djokovic non molla e con un rovescio imprendibile strappa il servizio all’avversario e per la prima volta nel secondo set mette la testa avanti. Un challenger da ragione al tennista di Belgrado in apertura di decimo game che spinto dall’entusiasmo del pubblico di casa chiude il match in poco più di ottanta minuti grazie ad un gran vincente di diritto. Ad attendere il serbo ai quarti ci sarà la sorpresa del torneo Mischa Zverev, ma dopo un’estate alquanto problematica Djokovic non sembra più in vena di far regali a nessuno.
J. Sock b. [5] M. Raonic 0-6 6-4 7-6(8) (Giovanni Vianello)
Dopo quello di Marin Cilic agli US Open, Jack Sock fa suo un altro scalpo di alta caratura, quello di Milos Raonic nel 1000 di Shanghai. La vittoria è arrivata in rimonta ed in maniera un po’ rocambolesca. Nel primo set Raonic è semplicemente ingiocabile. Il canadese, tranne che nel suo secondo turno di battuta, quando concede, annullandola, una palla break, lascia le briciole all’avversario quando serve ed anche in risposta riesce ad imporsi negli scambi grazie al dritto. Sock appare invece un po’ rinunciatario, soprattutto dal 3-0 in poi, probabilmente a causa della palla break annullata (palla break che gli avrebbe consentito di pareggiare il conto dei break). Lo statunitense è anche un po’ scarico col dritto, la sua arma principale, forse a causa della stanchezza accumulata nei tre set di ieri contro Feliciano Lopez. La conseguenza è un 6-0 di stampo canadese che lascia poco spazio ad interpretazioni. La seconda frazione è invece di marca statunitense. Il gioco segue i servizi fino al 2-2, quando Raonic si distrae e con un doppio fallo sul 30-40 concede il break all’avversario. Il tennista a stelle e strisce, che fino a quel punto era parso piuttosto dimesso, si galvanizza e tiene tutti propri turni di battuta fino al termine del set, pareggiando così il conto dei parziali sull’1-1 con un 6-4. Entrambi i giocatori, nel corso della seconda frazione, hanno giocato soprattutto di uno-due con il servizio ed il dritto e Sock si è dimostrato capace nello sfruttare l’unica palla break del set. Nel terzo set la partita si fa più accesa, anche se non si vedono palle break. Entrambi i giocatori rendono al meglio, Raonic torna ad essere una macchina al servizio, mentre Sock sulla propria battuta riesce ancora a fare leva sul servizio-dritto. Non mancano alcuni spettacolari scambi prolungati e delle chiusure a rete di Sock. Il parziale si decide al tie-break. Il gioco decisivo è molto combattuto, si assiste a cinque mini-break nei primi nove punti con Sock che si ritrova avanti 5-4 e due servizi a disposizione per chiudere il match. Raonic agguanta tuttavia immediatamente il 5-5. Il tie-break va avanti ad oltranza ed infine lo statunitense vince per 10-8, con Raonic che spreca 2 match-point (uno col servizio a disposizione sull’8-7).
[9] J.W. Tsonga b. A. Zverev 6-7(4) 6-2 7-5 (Benedetto Napoli)
Alexander Zverer e Jo-Wilfried Tsonga sono gli atleti designati ad aprire il programma di giornata sul centrale del Qizhong Forest Sports City Arena in un match che promette bombardate da ambo i lati. La settimana del tedesco si è aperta nel migliore dei modi: a meno di clamorosi exploit da parte di Sock, Troicki, Simon e Granollers il figlio minore di casa Zverev dovrebbe entrare in top 20 per la prima volta nella sua ancora acerba carriera. Il numero 13 ATP la scorsa stagione uscì sconfitto in finale contro Djokovic e nel torneo della “Perla d’Oriente” e di solito in terra cinese riesce sempre ad esprimersi al meglio. Il match prometteva spettacolo e spettacolo è stato. La parità del primo set si schioda nel terzo game quando il teutonico sfrutta il primo break point a propria disposizione grazie a un bellissimo vincente di diritto. Il match segue l’ordine dei servizi senza particolari sussulti e nel decimo game il tennista di Amburgo si appresta a servire per il set, ma Tsonga dapprima si vede annullare una palla per il break da un ace, successivamente annulla un set point grazie a un diritto vincente, infine due non forzati di rovescio del numero 21 ATP riportano il match in parità. Scambio di mini-break iniziale nel tiebreak con Zverev che riesce a prendere il largo grazie a un passante dall’alto coefficiente di difficoltà e successivamente chiude il set grazie a una prima vincente. Il canovaccio del match è chiaro: Tsonga spara a tutta e cerca di far muovere il più possibile il suo avversario per poi magari venire a chiudere il punto a rete; dal canto suo Zverev predilige giocare sulla diagonale sinistra per mettere in crisi il numero 1 di Francia. Break Tsonga all’alba del secondo atto del match con Zverev che sembra provato dalle fatiche psico-fisiche del primo set e così Tsonga brekka ancora e al terzo set point pareggia il conto dei set grazie a una comoda volée di rovescio. Match riaperto dal francese e terzo set che si preannuncia spettacolare.
L’atto decisivo dell’incontro come preannunciato è un mix di emozioni e occasioni mancate. L’alto ritmo del match porta i due contendenti al massimo della loro resistenza fisica e i nervi sono pronti a saltare da un momento all’altro. Nei primi tre game i due non sfruttano break point a loro disposizione, ma il break è nell’aria e si concretizza grazie ad un disastroso turno al servizio del tennista di Le Mans, che con un doppio fallo regala il vantaggio al tedesco. Quest’ultimo si rende protagonista di uno spiacevole episodio seppur del tutto involontario: difatti una seconda di servizio prende in pieno un raccattapalle che è costretto ad uscire dal campo dal dolore. L’incontro continua a giocarsi sul filo dei nervi e l’esperienza di un finalista Slam come Tsonga in questi casi aiuta sempre: controbreak nel settimo game grazie a uno smash eseguito malissimo dal tedesco e altro break nell’undicesimo game con Tsonga che si appresta adesso a servire per il match. Qui parte lo show di Zverev: urla contro il cielo e per concludere due racchette spaccate tra i fischi assordanti del pubblico. Tsonga chiude il match grazie a un poderoso approccio a rete, non prima di aver annullato tre break point consecutivi. Il giovane tedesco ha sicuramente imboccato la strada giusta, ma deve riuscire a placare i suoi spiriti bollenti per eseguire un ulteriore salto di qualità. Per Tsonga quarto di finale contro l’altro Zverev del circuito, Mischa, ad oggi vera sorpresa del torneo.
G. Simon b. [3] S. Wawrinka 6-4 6-4 (Raoul Ruberti)
Conclude l’ottetto di match del giovedì la sfida tra Stan Wawrinka, campione dell’ultimo Slam giocato, e Gilles Simon. Gillou è forse il meno appariscente dei quasi-top francesi – non è il principino Gasquet, né il clown Monfils, né tanto meno il pugile Tsonga o lo sciagurato Paire – perciò anche la sua stagione incolore sta passando inosservata. Non essendo neppure uno di quei tennisti le cui prestazioni crollano di colpo, quando il declino si rende evidente nell’impossibilità di dominare match che un mese, due mesi prima sarebbero stati vinti prima ancora d’entrare in campo, vederlo iniziare il match rischiando e poi subendo il primo break non stupisce molto.
Quell’inizio sotto tono è forse la prima, involontaria mossa vincente: dal lato opposto del nastro Wawrinka, che non ha bisogno di presentazioni, si rilassa inconsapevolmente. Due rovescioni, una risposta vincente di dritto… Crede d’aver dato la spinta alla pallina sul piano inclinato, e che adesso gli basterà sedersi a guardarla per vederla rotolare da sola fino alla meta. Simon però sa allungare quel piano inclinato all’infinito, è la sua unica strategia: tennista leggero ma dal cervello affilato, è in grado di navigare all’infinito nello scambio e nel match a bordo del suo tennis logico, anche oggi. Wawrinka riuscirà a vincere un game di servizio lasciandogli meno di 30 soltanto in due occasioni, le penultime di ciascun set, quando il computer deep bleu è andato in modalità risparmio energetico.
Il match non è coinvolgente ma neppure tutto sgradevole: Stan tira altre occasionali prodezze delle sue, purtroppo vanificate da più di quaranta errori gratuiti nel giro di un’ora e mezza, mentre Gilles prova addirittura un paio di serve and volley (riescono). Ma come piano generale aspetta la fine di ogni lungo scambio, che arriva in forma di un vincente o di un erroraccio avversario: quando lo svizzero si impone è quasi soltanto per frustrazione. Spesso, dopo un attacco non letale, Wawrinka perde quei pochi cruciali centimetri di profondità, che sono il pedone messo al posto giusto nella partita di scacchi che è il tennis di Simon. Due sport per anime pazienti come Wawrinka oggi non sa essere. Lo testimonia da ultimo il dritto sparato fuori dal campo, che conclude l’incontro mandando lui indietro in Europa e Gillou, che non vinceva tre match in un torneo da Miami, avanti ai quarti di finale.
[11] D. Goffin b. [6] G. Monfils 4-6 6-4 6-2 (Gabriele Ferrara)
David Goffin rimonta un set e due break di svantaggio a Gael Monfils e si qualifica per i quarti di finale del Masters 1000 di Shanghai, dove sfiderà Andy Murray (4-0 gli head to head in favore del numero 2 del mondo). Il match inizia con Monfils che sembra andare molto di fretta, mentre il belga non riesce a tenere il ritmo elevato che gli viene imposto dal rivale, il quale centra il break al terzo gioco. Sul 4-2, Goffin – forse anche a causa del poco ritmo che gli dà il francese – rischia nuovamente di perdere la il servizio commettendo due doppi falli e un paio di gratuiti con il rovescio in maniera evitabile. Nonostante conceda un break point, il giocatore di Rocourt si salva, forse complice anche un piccolo problema alla schiena accusato dal numero 7 del mondo mentre serviva nel primo punto del sesto gioco. Al cambio di campo arriva il fisioterapista in campo, “LaMonf”, tuttavia, non chiama il medical time out e al rientro in campo, pur servendo a volte intorno ai 180 km/h, continua a concedere le briciole al numero 12 del mondo, col francese che non ha problemi ad archiviare il parziale col punteggio di 6-4.
Il ritmo forsennato del “Gaelico” ha la meglio anche in apertura di secondo set, quando il francese strappa il servizio all’avversario sull’1 pari, annullando poi una palla break grazie al servizio, issandosi sul 3-1 grazie ad un buon servizio al corpo. Il francese appare sempre più in controllo, sfruttando anche i molti errori da fondocampo della testa di serie numero 11, che cede la battuta nuovamente nel gioco successivo, salvo poi riprendersi uno dei due break con un bel dritto in diagonale stretto. Ora il numero 12 ATP cerca di giocare maggiormente con i piedi dentro al campo e, sul 4-3, il numero 6 del seeding dimostra scarsa lucidità. L’allievo di Thierry van Cleemput, dopo uno scambio lungo e pieno di ribaltamenti, conquista il secondo break di fila. Il giocatore parigino ora fatica a mettere in campo la prima di servizio e sul 5-4 cede la battuta per la terza volta consecutiva dopo un dropshot che a stento arriva fino alla rete, segno emblematico dello stato confusionale in cui versa in questo momento il francese: 6-4 Goffin.
Nella frazione di gioco decisiva il transalpino si procura due opportunità di break in apertura, ma il finalista di Tokyo riesce a salvarsi. Si prosegue senza sussulti fino al 3-2, quando Monfils salva una palla break grazie ad un errore in lunghezza di Goffin col rovescio lungolinea. Ciò nonostante, il numero 7 del mondo ne concede un’altra, ma se la cava grazie ad un altro errore del rivale, stavolta col dritto dal centro verso destra. Ce n’è una terza, che invece viene annullata con un dritto lungolinea potentissimo. Questo game davvero appassionante alla fine termina nelle mani del belga, che – alla quinta opportunità – sfrutta la confusione tattica del “Gaelico”, soprattutto dalla parte del rovescio, con David che vola così sul 5-2. Nel gioco successivo il francese va avanti 40-0, salvo poi farsi recuperare fino ai vantaggi e, grazie ad una splendida risposta di rovescio e ad un sensazionale passante in corsa con lo stesso, David si aggiudica l’incontro con lo score di 4-6 6-4 6-2 in due ore e 19 minuti di gioco.
Gli altri incontri (Diego Serra)
Continua la marcia verso i piani alti del torneo di Mischa Zverev, qualificato numero 110 dell’ATP, che dopo aver battuto ieri Kyrgios oggi ottiene lo scalpo anche dell’esperto Granollers, 43 del mondo. Primo set dominato da chi serve, e solo Granollers riesce a conquistare 3 palle break nel quinto game, quando Zverev si distrae un po’ alla battuta. Palle break però tutte respinte al mittente. Giusta quindi la conclusione al tiebreak, due minibreak a uno consegnano il set allo spagnolo, che chiude al primo set point. Secondo set e stavolta tutte le palle break sono del tedesco, nel quinto game le fallisce invece nel settimo approfitta di una colossale sbandata di Granollers per portarsi a casa il break. Lo spagnolo perde il servizio a zero: si chiude 6 a 4. Ma si chiude anche la prestazione di oggi di Granollers, che nel terzo set tiene solo il primo servizio, dovendo però affrontare due palle break, per poi crollare e cedere tre volte la battuta. Senza mai mettere il difficoltà l’avversario nel proprio turno di battuta. Per Zverev un crescendo vincente che ora lo porterà davanti a Djokovic nei quarti. Perde invece in due set senza storia Troicki contro Roberto Bautista, numero 19 ATP. Primo set ed è subito break per lo spagnolo nel secondo game, poi nell’ottavo Troicki, sempre in difficoltà oggi alla battuta, fronteggia con successo 3 palle break, nonché set point. Ma cade nel nono game, quando Bautista agevolmente con il servizio chiude il set. Inizia malissimo Troicki anche nel secondo set, con due break subiti, lo tiene a galla nel risultato solo il passaggio a vuoto di Bautista nel quarto game, dove cede la battuta. Ci prova il serbo, ma nel nono game lascia per strada altre due palle break, che sono anche match point, e cade sulla seconda, ora per Bautista c’è nei quarti Tsonga.
Risultati:
[9] J.W. Tsonga b. A. Zverev 6-7(4) 6-2 7-5
[Q] M. Zverev b. M. Granollers 6-7(4) 6-4 6-1
[1] N. Djokovic b. [Q] V. Pospisil 6-4 6-4
J. Sock b. [5] M. Raonic 0-6 6-4 7-6(8)
[15] R. Bautista Agut b. V. Troicki 6-3 6-3
[2] A. Murray b. [13] L. Pouille 6-1 6-3
[11] D. Goffin b. [6] G. Monfils 4-6 6-4 6-2
G. Simon b. [3] S. Wawrinka 6-4 6-4