ATP Bercy: c'è Raonic tra Murray e il n.1, Cilic non ha mai perso contro Isner

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ATP Bercy: c’è Raonic tra Murray e il n.1, Cilic non ha mai perso contro Isner

Se Andy Murray batte il gigante canadese raggiunge per la prima volta in carriera la prima posizione mondiale. Nell’altra semifinale John Isner cerca di spezzare la maledizione che lo vede sempre perdente contro Marin Cilic

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Non c’è lo sfibrato Djokovic. Non ci sono gli infortunati Nadal e Federer. Non c’è nemmeno l’incostante Wawrinka. L’unico grande protagonista di queste semifinali del BNP Masters di Parigi Bercy è Andy Murray, a caccia della 64esima finale a livello ATP in carriera, la 21esima a livello di Masters 1000 (la quinta stagionale) ma soprattutto della prima posizione nel ranking, traguardo mai raggiunto in 11 anni di onoratissima carriera sul circuito ATP.

A frapporsi tra il campione scozzese e il vertice del tennis mondiale si trova una montagna di 196 centimetri e 98 chili chiamata Milos Raonic. Nei precedenti Murray conduce sul gigante canadese per 8 a 3. Inoltre il 29enne tennista di Dunblane ha vinto tutti e sette gli ultimi faccia a faccia, cinque dei quali si sono disputati in questa stagione, compresi la semifinale degli Australian Open (in cui Murray ha vinto al quinto set rimontando da sotto 2 a 1) e la finale di Wimbledon (nella quale invece è sempre stato sostanzialmente in controllo).

Sembra quasi superfluo sottolineare lo straordinario momento di forma del britannico che arriva a questa semifinale con una striscia aperta di 18 vittorie consecutive e che nella seconda parte di stagione praticamente ha perso solo contro Cilic a Cincinnati, Nishikori a New York e del Potro in Davis. A Parigi-Bercy Murray ha faticato al primo turno contro l’imprevedibile Fernando Verdasco ma in seguito ha frantumato Lucas Pouille e superato un Tomas Berdych come al solito poco lucido nei momenti decisivi. Raonic invece nel torneo transalpino sta riscattando una seconda parte di 2016 decisamente sottotono. Il bombardiere originario del Montenegro ha sconfitto al primo turno lo spagnolo Pablo Carreno Busta, reduce da un ottimo periodo di forma, e dopo aver faticato con l’uruguaiano Pablo Cuevas, ha tirato fuori una prestazione molto convincente contro Tsonga nei quarti di finale. Nonostante la voglia di Raonic di concludere al meglio questa stagione comunque positiva per lui (si è infatti qualificato per le ATP Finals), Murray rimane il chiaro favorito e sarà estremamente motivato dall’opportunità di centrare un obiettivo così prestigioso.

La giornata al Palais Omnisports di Bercy si aprirà tuttavia con la semifinale “meno nobile” tra il croato Marin Cilic e lo statunitense John Isner. I precedenti qua parlano ancora più chiaro se possibile: 6 vittorie per Cilic e nessuna per Isner. L’ultimo successo per il balcanico risale a pochi mesi fa nei quarti di finale di Coppa Davis. Tuttavia svariati di questi match sono stati piuttosto lottati. In particolare due volte questi tennisti sono andati al quinto set: agli Australian Open nel 2011 e, più recentemente, a Wimbledon lo scorso anno. Come prevedibile tra due big server, i tiebreak sono stati copiosi.

Il 28enne tennista nato a Medjugorje in questo torneo, dopo aver superato il connazionale Ivo Karlovic, si è guadagnato l’accesso alle Finals sconfiggendo il belga Davis Goffin e ha infine trovato l’exploit eliminando Djokovic. Insomma Cilic sta confermando di essere davvero in palla in questo finale di stagione.  Lo spilungone di Greensboro invece era arrivato nella capitale francese con ben poca “confidence” alle spalle, a causa di un 2016 molto deludente. Al primo turno è riuscito si è imposto su Mischa Zverev e, dopo aver sconfitto David Ferrer, ha approfittato dell’omaggio di Wawrinka che gli ha regalato un ottavo più che abbordabile contro il tedesco Jan-Lennard Struff. Inserì successivamente nei quarti ha portato a casa il derby a stelle e strisce contro un caldissimo Jack Sock. Sembra però difficile che possa sorprendere un Cilic che non si vedeva così convinto dei propri mezzi da quei magici US Open del 2014.

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