Coppa Davis, Belgio-Italia: senza Fognini a caccia dell'impresa

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Coppa Davis, Belgio-Italia: senza Fognini a caccia dell’impresa

Senza il nostro nr.1, ci affidiamo a Lorenzi e Seppi (Bolelli in doppio). Goffin e Darcis sembrano favoriti. Possiamo ribaltare il pronostico?

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Week-end dedicato alla Coppa Davis nel circuito maschile con in programma i quarti di finale del World Group come sfide di cartello più le varie sfide dei raggruppamenti zonali che qualificheranno i team vincenti ai play-off di settembre.

Tra le sfide dei quarti l’attenzione degli appassionati italiani sarà rivolta a Charleroi, dove allo Spiroudome (a suo tempo teatro della prima vittoria della nostra nazionale in Fed Cup nel 2006), struttura indoor capace di ospitare 6300 spettatori, si scontreranno i padroni di casa del Belgio e l’Italia. I padroni di casa hanno scelto una superficie veloce e come confermato da Barazzutti e Lorenzi nelle interviste dei giorni passati la pallina rimbalza poco ma corre abbastanza. Inoltre proprio nelle ultime ore, come oramai sappiamo, il nostro nr.1 Fabio Fognini ha annunciato a malincuore il suo forfait per la sfida a causa dei fastidi al gomito e ad un piede che già gli avevano creato qualche problema a Miami dove comunque è stato capace di raggiungere una storica semifinale.

Insomma non partiamo certo favoriti, Andreas Seppi e Paolo Lorenzi, probabili singolaristi, con l’aiuto di Simone Bolelli in doppio, dovranno davvero cercare di fare l’impresa per capovolgere il pronostico che chiaramente arride ai padroni di casa, capeggiati nell’occasione da David Goffin che si avvarrà della solida spalla di Steve Darcis, vero uomo da Davis, che con le loro vittorie già nel 2015 hanno consentito al Belgio di approdare in finale, persa poi contro la Gran Bretagna.

Facciamo una rapida carrellata delle due squadre, partendo dai padroni di casa.

BELGIO

Capitan Van Herck rispetto alla formazione vittoriosa al 1° turno in Germania ha un Goffin in più nel motore e non è cosa da poco. Il nr.1 belga è nr.14 del ranking ATP ed ormai è ha pieno titolo uno dei giocatori più in vista del circuito. Grandissima mobilità in campo e elevata capacità di adattarsi a qualsiasi superficie, Goffin salì alla ribalta del circuito nel 2012 al Roland Garros quando da lucky loser approdò fino agli ottavi, battuto poi da Roger Federer. Ha giocato un ottimo inizio di stagione dove ha raggiunto i quarti di finale agli Australian Open, seguiti poi dalle due finali consecutive perse, la prima a Sofia contro Dimitrov e la seconda a Rotterdam contro Tsonga. Anche nei due Masters 1000 sul cemento americano non ha sfigurato, arrivando in entrambi i casi agli ottavi.

Il nr.2 belga è Steve Darcis, attualmente nr. 53 della classifica ATP ma mai andato oltre la nr.44. Sulla carta sembrerebbe un avversario alla portata, ma il belga, degno erede nel team belga dei fratelli Rochus (anche fisicamente) in Davis si trasforma. Basti ricordare le due incredibili vittorie a Francoforte nel 1° turno di quest’anno contro Philipp Kohlschreiber e contro Alexander Zverev, o la vittoria nel singolare decisivo contro l’Argentina (l’avversario era Delbonis) due anni fa che diede lo storico accesso alla seconda finale di Davis della sua storia al Belgio. Da segnalare che se dovesse vincere almeno uno dei due singolari contro l’Italia, Darcis salirebbe al terzo posto nella classifica dei tennisti belgi con maggior numero di vittorie nei singolari di Davis, alle spalle degli inarrivabili Brichant e Washer (gli omologhi per il tennis belga dei nostri Pietrangeli e Sirola negli anni ’60). Quest’anno ha raggiunto il 3° turno agli Australian Open battuto proprio dal nostro Seppi e poi i quarti a Sofia. Durante la stagione sul cemento americano è stato costretto a tornare in Europa per assistere la figlia piccola costretta a sottoporsi ad un delicato intervento chirurgico. Il problema sembra risolto e probabilmente questo sarà un ulteriore stimolo per il nr.2 locale per far bene nella sfida contro l’Italia

Completano la squadra belga Ruben Bemelmans, giocatore di medio livello mai capace di esprimersi a buon livello in singolare nel circuito (attualmente nr.137 best ranking nr. 84) ma che sa rendersi utile in doppio, ed il giovane Joris De Loore, che proprio in compagnia di Bemelmans all’esordio in Davis si è permesso il lusso di sconfiggere i fratelli Zverev in un doppio quanto mai decisivo nella sfida contro la Germania del 1° turno di quest’anno della quale abbiamo già parlato in precedenza. Il nr.4 belga è nr. 199 nella classifica di singolare e 321 in doppio.

ITALIA

Dovendo riunuciare a Fabio Fognini, Corrado Barazzutti ha ripiegato su Alessandro Giannessi da affiancare ai veterani Paolo Lorenzi, Andreas Seppi e Simone Bolelli.

Paolo Lorenzi non smette mai di stupire, a 35 anni suonati ancora in grado di migliorarsi e di mantenere un buon livello di gioco. Una finale giocata quest’anno, a Quito in Ecuador. Di sicuro il cemento non è la sua superficie preferita, ma ricordiamo che agli ultimi US Open per almeno due set ha giocato alla pari contro il nr.1 uno del mondo, Andy Murray. In campo bisogna batterlo, Lorenzi non regala niente. Andreas Seppi è anche lui nel pieno della sua maturità agonistica avendo compiuto 33 anni. Qualche sfizio il buon Andreas se lo toglie ancora, visto che agli Australian Open ha perso solo agli ottavi da Stan Wawrinka ed al secondo turno ha battuto Nick Kyrgios, non proprio l’ultimo arrivato. Sicuramente più adatto di Lorenzi al veloce, servirebbero un paio di sue imprese per consentirci di sperare in una vittoria a Charleroi, attualmente nr. 76 del ranking ATP.

Dopo le tante operazioni che lo hanno limitato nelle ultime stagioni, Simone Bolelli sta provando l’ennesima risalita della sua carriera. Sprofondato oltre la 525° posizione, il tennista bolognese ha giocato appena una quindicina di partite nel 2017, ottenendo qualche buon risultato solo in doppio e in coppia con Fabio Fognini, con il quale ricordiamo vanta anche una vittoria agli Australian Open. Dei tre veterani sarebbe forse quello con i mezzi e le capacità tecniche più idonee per giocare sul veloce, ma crediamo che al di là di un valido aiuto in doppio (al fianco di Seppi?) non sarà schierato da Barazzutti in singolare. Completa la squadra il 26enne Alessandro Giannessi, alla sua prima convocazione ufficiale nella manifestazione. Nr.122 del ranking, quest’anno ha ottenuto due ottavi di finale sulla terra, a Buenos Aires e a San Paolo. A meno di clamorose sorprese non dovrebbe trovare spazio se non a risultato acquisito.

Segue a pagina 2: precedenti e pronostico

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