ATP Madrid: Murray e Goffin lisci, Karlovic da record. Bene Zverev

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ATP Madrid: Murray e Goffin lisci, Karlovic da record. Bene Zverev

Il n.1 del mondo doma Copil (che smasha su Manolo Santana!), Goffin batte Mayer. Paire sorprende Carreno Busta, Karlovic vince l’ennesima battaglia di tie-break. Fuori Tommy Haas, Alexander supera Verdasco

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[1] A. Murray b. [WC] M. Copil 6-4 6-3 (Antonio Ortu)

Ninetta mia, crepare di Maggio, ci vuole tanto, troppo coraggio” Chissà se condivide il verso di De André Andy Murray, che si appresta ad affrontare un mese delicatissimo, dove dovrà difendere molti punti e ritrovare quelle certezze che l’hanno portato lassù. Insomma, è arrivato il momento di dare una svolta alla stagione per il numero 1 del mondo. Ad attenderlo per il suo esordio sul Campo Centrale della Caja Magica c’è la wild card Marius Copil, numero 1 di Romania, che, grazie alla vittoria al tie-break del terzo su Garcia-Lopez, entrerà in top 100 dalla prossima settimana. Subito costretto ad annullare 2 palle break nel secondo gioco, Copil non si fa scappare lo scozzese in apertura. Ma con l’andare dei giochi, è evidente come Murray sia troppo attendista e permetta al suo avversario per troppe volte di attaccare e rimanere a contatto nel punteggio. Tuttavia, il romeno riesce ad impensierire Andy solo nel settimo gioco, quando riesce ad arrivare ai vantaggi. Ritrovandosi a rispondere per il set, il numero 1 del mondo gioca il miglior game del primo set e con un colpo di coda riesce a vincere 6-4 il primo, in 47 minuti, forse sornione, forse contratto, forse in fase di rodaggio. Nel secondo set il copione cambia di poco: turni di battuta veloci, eccetto quello di Copil che, sotto 1-2, si fa riprendere da 40-0, ma alla fine chiude il game con uno smash che va a finire dritto dritto su Manolo Santana, tra l’ilarità dello stadio a lui intitolato. Ma il break arriva poco dopo, nel sesto gioco, e da lì Murray non ha più nulla da temere e può tirare un sospiro di sollievo. 6-4 6-3 per il numero 1 del mondo in 1 ora e 24 in cui non ha di certo giocato a un livello degno della sua classifica. Con tutta probabilità sarà il prossimo turno (contro Herbert o Pouille) che darà maggiori risposte sullo stato di forma di Murray, che, perlomeno, ha aperto Maggio con una vittoria. In chiusura di match, molto eleganti i complimenti dello scozzese al suo avversario per l’ingresso in top 100.

A. Zverev b. F. Verdasco 7-5 6-3 (da Madrid, Ferruccio Roberti)

Come da pronostico, è stato il più giovane a vincere ​il più classico degli scontri generazional​i che, nell’apertura del programma serale del Manolo Santana, vedeva di fronte ​Alexander Zverev, 19 ATP, contro Fernando Verdasco, 35 ​°giocatore del ranking​. ​I​l primo, alfiere della Next Gen che si sfiderà a fine ottobre a Milano, 20 anni compiuti poco meno di un mese fa, ​era ​alla sua prima apparizione al Mutua Open; il secondo, 33enne nativo della capitale spagnola, ​era​ alla sua quindicesima ​presenza al Masters di Madrid (solo Feliciano Lopez, con sedici, ha fatto sinora meglio). Il tedesco, reduce da Monaco di Baviera​​ dove due giorni fa ha conquistato il suo secondo titolo del 2017 – appena altri 5 giocatori ci sono riusciti, facendo​”​ peggio​”​ del solo Roger Federer – affrontava uno dei giocatori più amati dal pubblico della Caja Magica, come si è ​del resto ​capito ascoltando il grande boato che ha accompagnato Fernando in campo, che in questo torneo non ha però mai fatto meglio dei quarti di finale (nel 2009 e nel 2012). In un Manolo Santana che per la prima volta in quest’edizione offre un buon colpo d’occhio, ​il primo set testimonia al meglio il carattere estemporaneo dei due giocatori: ci vogliono solo 12′ per andare sul 3-2 ​Z​verev, con entrambi che tengono molto facilmente il servizio (in quattro circostanze chi ​è​ alla risposta non ottiene neanche un quindici). Da quel momento in poi, accade però l’esatto opposto: per quattro volte consecutive si susseguono break, sin quando, nel decimo gioco, Verdasco risale da un 15-40 corrispondente a due set-point per Zverev, grazie ad un bel dritto ad uscire ed a un servizio vincente. Nel dodicesimo gioco ​tuttavia, ​il madrileno non converte 4 palle per andare al tie-break​ e ​si inceppa col dritto, sbagli​a​ndone un ​paio di clamorosi​: Zverev, ​facendo il minimo indispensabile, ​si ritrova gentilmente regalato il primo set, che incamera dopo 47′.​

Il secondo set scorre via molto velocemente: basta che Fernando perda nuovamente per pochi minuti il controllo del suo dritto e nel quarto gioco, Zverev vidima il break decisivo con uno spettacolare rovescio lungolinea.​ Il tedesco non corre pericoli sui suoi turni di battuta sin quando non va a servire per il match, che in quel momento vive il suo ultimo sussulto: Verdasco, con un gran dritto a sventaglio, si guadagna il 30 pari e fa partire un “Vamos!” che infuoca il Santana e sembra riaprire l’incontro. Sarà solo un fuoco di paglia, perché Zverev, arriva a match point: il primo lo affossa col dritto in rete, il secondo, però, con un bel passante lungolinea di rovescio lo converte, accedendo dopo 1 ora e 23 minuti al secondo turno, dove affronterà Marin Cilic, settimo giocatore al mondo, contro il quale ha vinto due dei tre precedenti. Il tedesco dovrà fare meglio di stasera: contro Verdasco ha giocato bene, ma ha anche avuto momenti di buio (due break nel primo set li ha concessi con due imperdonabili doppi falli sulle palle break) che non potrà ripetere contro un top ten come il croato.

[8] D. Thiem b. [LL] J. Donaldson 6-3 6-4 (Michelangelo Sottili)

La sfida inedita fra Dominic Thiem e Jared Donaldson, n. 78 ATP, offre un tennis tutt’altro che imperdibile. Dopo il provvidenziale ripescaggio come lucky loser e il sorteggio contro il poco terraiolo Mannarino, il ventenne di Providence è oggi in prevedibile difficoltà quando si entra nello scambio. Per quanto non uno dei migliori del circuito in risposta, Thiem non può non approfittare del 43% di prime in campo dell’avversario e strappa il servizio sul 2-1; gli è poi sufficiente amministrare i propri turni di battuta per incamerare il primo parziale. All’inizio del secondo, Donaldson deve salvarsi da 15-40, trattenendo il fiato sul passante lungolinea scoccato dal rovescio austriaco che cade a qualche frammento di mattone dalla linea. Con gli errori Jared, il break arriva in dono sul 2-2, ma Thiem è fin troppo pronto a ricambiare e si torna in parità. Un nuovo, disastroso turno di servizio di Donaldson e stavolta Dominic non si distrae allungando 5-3. C’è tempo per un altro brutto game, poi Thiem chiude con la battuta e accede così agli ottavi in attesa del vincitore fra Dimitrov e Karlovic.

G. Muller b. [PR] T. Haas 6-4 7-6(7) (Tommaso Voto) 

Dopo la  finale persa ad Estoril contro Carreno Busta continua il momento positivo per il lussemburghese Muller, che supera in due set il tedesco Haas ed ora affronterà nel secondo turno dell’ATP di Madrid Milos Raonic. I primi game corrono via veloce, del resto entrambi hanno nel servizio un’arma importante del proprio gioco. Gilles è solido, preciso e chirurgico con la battuta, mentre Haas, dopo un inizio perfetto, commette qualche gratuito da fondo campo, soprattutto di rovescio. Il decimo game è fatale al 39enne di Amburgo, infatti sul 30-30 commette due errori clamorosi (uno smash che si insacca in rete ed un doppio fallo) che “regalano” il primo set al suo avversario. Due i dati clamorosi che fotografano perfettamente la prestazione del lussemburghese: il 100% dei punti vinti con la prima in campo e appena un 15 perso al servizio. Tommy si procura improvvisamente due palle break ad inizio secondo parziale, ma il n.26 del mondo è attento ad annullare la minaccia. Con il passare dei minuti la stanchezza inizia a farsi sentire, Haas è meno preciso ed i suoi movimenti appaiono molto più rallentati. Del resto l’infortunio e l’età non facilitano la ripresa dell’ex n.2 del mondo, ma la sua voglia di competere è un esempio per tutti. Muller è una macchina infallibile e tatticamente costringe il teutonico a passanti complicati. Si continua on serve e l’epilogo naturale del parziale è il tie break, che premia il lussemburghese, molto più reattivo e lucido nei momenti decisivi. Per Haas un match complessivamente positivo, ma la terra battuta non è il terreno migliore per ammirare le ultime partite di un tennista straordinario.

R. Harrison b. B. Tomic 7-5 4-6 6-2 (Michele Trabace)

In un incontro valido per il primo turno del Mutua Madrid Open si affrontano Bernard Tomic, numero 39 ATP, opposto allo statunitense Ryan Harrison, numero 47 del mondo. Entrambi classe ’92, si sono già affrontati due volte in carriera con l’australiano sempre vincitore. Il primo set, fatta eccezione per il secondo game dove Tomic annulla 4 palle break, vede i due giocatori non correre rischi al servizio e l’epilogo naturale sembra essere il tie break: Harrison però riesce a procurarsi due possibilità di strappare il servizio a Tomic nel dodicesimo game, la prima viene annullata, mentre sulla seconda è uno smash sbagliato a consegnare il primo parziale all’americano con il punteggio di 7-5. La seconda partita viaggia senza scossoni fino al settimo game, quando Harrison concede la sua prima palla break: nel punto successivo il colpo di Tomic viene chiamato out, salvo poi arrivare la correzione del giudice di sedia che da quindi il game a Tomic. Ne scaturisce una contestazione che porta Harrison a discutere con il giudice di sedia e il supervisor per diversi minuti. Il Bad Boy australiano non sfrutta il vantaggio e cede la battuta, ma si riporta subito avanti con l’occasione di andare a servire per il set nel decimo gioco. Bernard questa volta non sbaglia, vince 6-4 la seconda partita e porta la contesa al terzo. Si può pensare che anche il terzo set sia combattuto e invece Harrison, vincitore quest’anno del suo primo titolo ATP a Memphis, ottiene un break nel sesto gioco, bissato poi nell’ottavo game che gli valgono il parziale per 6-2 dopo un’ora e cinquanta minuti. Come spesso gli accade Tomic nel momento topico è venuto a mancare, arrendendosi senza lottare. Niente scontro inedito con il suo connazionale Kyrgios, ad affrontarlo sarà il giocatore americano allenato da Sanguinetti.

[WC] N. Almagro b. [WC] T. Robredo 6-3 3-6 6-1 (Chiara Nardi)

Il primo match in programma sul campo Arantxa Sanchez Vicario propone il decimo confronto tra gli spagnoli Tommy Robredo, n. 266 del mondo, e Nicolas Almagro, n. 76. I precedenti sono nettamente a favore di Almagro, poiché Robredo è stato in grado di imporsi solo nel 2013 agli ottavi del Roland Garros. Entrambi alternano grandi punti ad alcuni errori. I primi game di servizio vengono tenuti dai due tennisti senza troppi affanni fino al sesto game, quando sulla prima palla break del match un grande rovescio stretto di Almagro giocato da fuori dal campo mette in difficoltà Robredo, il cui recupero si ferma sulla rete. Nico non conferma il break e alla prima occasione Robredo recupera il servizio di svantaggio. Tommy fallisce però nell’aggancio e manda Almagro a servire per il set. L’ex top ten sfrutta l’occasione e grazie al servizio incamera il parziale. Il secondo set è invece deciso da un solo break conquistato da Robredo nel sesto game, che nel gioco successivo annulla due palle del contro break ad Almagro. Robredo potrebbe chiudere il set in risposta, ma non approfitta appieno del momento di confusione dell’avversario, dovendo quindi rimandare la conquista del parziale al game successivo alla seconda palla utile totale con un dritto vincente in uscita dal servizio. Nel set decisivo Almagro si scatena e sale velocemente sul 5-0. Nel sesto game si procura tre match point consecutivi con Robredo al servizio, ma allenta inspiegabilmente la pressione da fondo campo e Tommy si salva dopo aver annullato un quarto match point. Nico rischia poi di perdere la battuta prima di guadagnarsi un’altra palla match, che questa volta concretizza con una buona accelerazione di dritto. Al prossimo turno avrà l’onore di affrontare Novak Djokovic, contro cui è in svantaggio 4-0 nei precedenti. 

I. Karlovic b. R. Bautista Agut 7-6(4) 6-7(11) 7-6(7) (Diego Serra)

Vince Ivo Karlovic che emerge da una lunghissima battaglia (3h e 5m) contro Roberto Bautista Agut, numero 22 del ATP, nel loro primo confronto diretto. Si inizia e si apre il poligono di tiro. Bautista regge benissimo il confronto, infatti nel quarto game è il croato a trovarsi 0-40 e a dover affrontare ben tre palle break. Tutte annullate col servizio. Nel decimo game è di nuovo palla break Bautista che vale anche set point: serve ancora bene Karlovic. Lo spagnolo gioca sciolto e attacca in pressione il rovescio di Karlovic. Si va al tie-break, che due mini break a uno consegnano a Karlovic, una vera battaglia di servizi. Secondo set abbastanza simile al primo con ben due servizi a testa tenuti a zero e nessuna palla break. Si arriva al nono game e Bautista va a servire per tenere vivi set e match, va sotto 0-40 con un nastro che parteggia per il croato e quindi ci sono tre match point per Karlovic. Quiuna serie di rovesci sciagurati di Ivo e un bel passante dello spagnolo riportano in parità la partita. Altro tie-break e stavolta a esultare è Bautista, che annulla altri due match point.  Nel decider game dominati da chi serve fino al decimo game, quando Bautista guadagna un match point: servizio e discesa a rete di Karlovic, errore del suo avversario che sparacchia fuori. Break, questo sconosciuto.  Nell’undicesimo game Bautista risponde finalmente bene ma sul 30-40 Karlovic è bravo e serve una seconda a uscire fantastica che riporta in parità il punteggio. Scampato pericolo e terzo, sacrosanto, tie-break. È la 22esima volta che Karlovic disputa un match 2/3 con tre tie-break (il bilancio diventerà 14-8). Una straordinaria volée in chiurura regala a Karlovic la mertitata vittoria, soprattutto alla luce dei suoi 35 ace e dei 75 vincenti contro 45. Per Bautista un inizio su terra rossa non all’altezza.

B. Paire b. P. Carreno Busta 6-3 6-4 (Giacomo Capra)

Secondo match sull’Arantxa Sanchez Vicario che vede affrontarsi il numero 18 del mondo Pablo Carreno Busta e il francese Benoit Paire, attuale numero 52 ATP. Quattro i precedenti nel circuito maggiore, con bilancio in parità. Nell’ultimo incrocio, ad Estoril lo scorso anno, si è imposto lo spagnolo per 6-3 6-3. Parte forte il transalpino che trova il break nel secondo game alla prima occasione. Nel lungo terzo gioco annulla con autorità ben quattro palle del controbreak e sale 3-0. Sotto 4-2 Pablo ha un’altra occasione per strappare il servizio all’avversario ma Benoit è bravo ad annullarla con un serve & volley e a tenere la battuta di nuovo ai vantaggi. Nel servire sul 5-3 il francese chiude in scioltezza un set condotto con autorità fin dai primi punti.  Nel secondo parziale, avanti 2-1, Carreno riesce a procurarsi due occasioni per il 3-1 ma il 28enne di Avignone anche stavolta non trema nell’annullare palle break. Sul 3 pari Paire si conferma estremamente cinico facendo 2 su 2 di break point trasformati nel match e passando a condurre anche nel secondo parziale. Nel gioco successivo però l’asturiano classe ’91 riesce alla decima occasione nell’incontro a strappare la battuta all’avversario e a rimettere il set in pari. Il francese però reagisce subito riprendendosi il break grazie a un gran dritto sulla riga e chiude la contesa nel game seguente senza rischiare più nulla. Esce subito di scena Pablo Carreno Busta, probabilmente un po’ a corto di energie dopo il torneo vinto a Estoril la scorsa settimana. Benoit Paire riesce a far valere tutto il suo talento non sempre espresso trovando una prestazione di grande spessore. Affronterà al secondo turno il numero 3 del seeding Stan Wawrinka (precedenti 7-2 per l’elvetico).

[LL] B. Coric b. M. Zverev 6-3 7-6(5) (Giovanni Vianello)

Si contendono un posto nel secondo turno di Madrid Mischa Zverev (n.31 del mondo), uno dei pochi alfieri rimasti della decaduta arte del serve and volley, e Borna Coric (n.59, lucky loser in questo torneo), a cui in passato molti pronosticavano un futuro da nuovo Djokovic ma che per ora non ha saputo tener fede del tutto alle aspettative. Il tedesco era atteso ieri da un primo turno contro il transalpino Gasquet, ma un infortunio alla schiena di quest’ultimo ha costretto gli organizzatori ad un rinvio del match e consentito a Coric di entrare in tabellone. Nel primo set Coric prevale per 6-3. Il croato ha bisogno di operare due volte un break, uno che lo porta 3-1 e servizio, un altro che lo issa a 4-2 e servizio, per portare a casa la frazione. Zverev non si avventura ossessivamente a rete come è solito fare su superfici più veloci di quella odierna e così finisce preda del maggior peso di palla dell’avversario. Il secondo set è più equilibrato, l’unico a concedere palle break è Mischa, che tuttavia si salva in tutte e quattro le occasioni di break. Il parziale si conclude al tie-break, che viene vinto 7-5 da Coric al secondo match-point, su un dritto in rete di Zverev, che, furente, dopo l’errore che gli costa la partita, scaglia la palla in tribuna. Nel secondo set il tedesco si è presentato di più a rete rispetto al primo parziale, ma un paio di distrazioni nel tie-break gli sono costate il set. Coric ha tenuto sempre il servizio con facilità ed ha continuato con il pressing da fondo. Per Borna Coric al prossimo turno il vincente del derby bleu tra Lucas Pouille e Pierre-Hugues Herbert.

[9] D. Goffin b. F. Mayer 7-6(3) 6-0 (Paolo Di Lorito)

Il match sul campo 3 tra Goffin e Mayer è il quarto in carriera tra i due, con il trentatreenne che aveva vinto i primi due nel 2013, mentre il belga lo aveva battuto nel suo torneo di casa. Entrambi non sono mai andati oltre il secondo turno qui a Madrid, con il tedesco che battendo Granollers lunedì ha interrotto una striscia di 8 sconfitte consecutive. Mayer con il suo consueto rovescio in salto riesce a mascherare bene il colpo, prendendo spesso di sorpresa la testa di serie numero 9 con delle palle corte. Goffin dal canto suo non è molto saggio tatticamente e continua a spingere sul lato sinistro dell’avversario. Quest’ultimo inizia finalmente a sbagliare qualcosa nell’ottavo game dove concede due palle break; la prima la neutralizza con una volée di dritto deliziosa, applaudita anche dal belga, mentre alla seconda ci pensa lui stesso ad annullarsela mandando lungo un rovescio. Per quanto visto in campo nei primi 12 game – pochi faccia a faccia nei pressi della rete, e ancora meno accelerazioni vincenti – il tie-break è la cosa più giusta. Un rovescio lungolinea vincente fa pendere la bilancia sul lato di Goffin, e Mayer, nel tentativo di recuperare cerca maggior profondità incappando spesso in qualche gratuito. È così che alla fine va a perdere il primo parziale 7 punti a 3 in 51 minuti. Nel secondo set il numero 10 del mondo non ha voglia di andare per le lunghe, e oltre a trovare ottime soluzioni in risposta, piazza anche qualche ace e in appena 15 minuti e avanti 4-0. Il numero 51 del mondo fa di tutto per portare a casa almeno un game ma Goffin è davvero puntualissimo su ogni palla. Paradossalmente in questa fase di match si assiste ai punti più spettacolari dell’incontro e sembra come se entrambi avessero già chiaro l’esito del match. Il tedesco appare scoraggiato e sbuffa ad ogni passante vincente del belga, il quale alla fine impiegherà un’ora e 14 minuti per batterlo. Con la ventiseiesima vittoria stagionale David, oltre ad essere il primo a guadagnarsi un posto negli ottavi di finale, consolida la seconda posizione nella classifica dei giocatori ATP con maggior vittorie nel 2017, dietro solo a Nadal con 29.

Risultati:

R. Harrison b. B. Tomic 7-5 4-6 6-2
[WC] N. Almagro b. [WC] T. Robredo 6-3 3-6 6-1
I. Karlovic b. R. Bautista Agut 7-6(4) 6-7(11) 7-6(7)
[LL] B. Coric b. M. Zverev 6-3 7-6(5)
D. Schwartzman b. A. Ramos-Vinolas 6-1 6-3
B. Paire b. P. Carreno Busta 6-3 6-4
[1] A. Murray b. [WC] M. Copil 6-4 6-3
G. Muller b. [PR] T. Haas 6-4 7-6(7)
[9] D. Goffin b. F. Mayer 7-6(3) 6-0
[Q] P.H. Herbert b. [13] L. Pouille 7-6(5) 6-7(4) 6-3
A. Zverev b. F. Verdasco 7-5 6-3
[8] D. Thiem b. [LL] J. Donaldson 6-3 6-4

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